"Patto per Taranto, speriamo sia la volta buona"

BARI - “Da mesi sollecitiamo la convocazione della cabina di regia regionale per le opere pubbliche che, dopo la sua costituzione, è rimasta puntualmente al palo, ed ora apprendiamo che la Regione Puglia si affretta ad approntare il così detto ‘Patto per Taranto’. Ebbene, a parte la lodevole intenzione, forse sarebbe il caso di concertare gli interventi convocando le parti sociali, prima di passare ai fatti. Ammesso e non concesso che stavolta ai fatti si passi per davvero”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della Uil di Puglia, sottolinea come “le lunghe attese a cui la burocrazia elefantiaca ha soggiogato il sistema economico e produttivo locale rappresentano a volte un ostacolo insormontabile, una catena che non permette al territorio di spiccare il volo verso un percorso di crescita e sviluppo, che soffoca il tessuto aziendale locale. Il caso del porto è emblematico: l’attesa estenuante di licenze e permessi di competenza degli enti locali tiene a freno finanziamenti di 400 milioni di euro, investimenti su un polo strategico che avrebbero l’effetto di una sana boccata d’ossigeno per il mercato occupazionale e per l’economia tarantina in generale. Lo stesso dicasi per l’adozione dell’Aia da parte dell’Ilva: anche in questo caso si attendono autorizzazioni da luglio scorso”.

Negativo, invece, il voto sull’aeroporto di Grottaglie, per il quale “arriva l’ennesima bocciatura all’attivazione dei voli civili. Una bocciatura incompatibile con le intenzioni verbali della Regione di rivitalizzare l’economia ionica: così, infatti, si penalizza ancora uno scalo che avrebbe, invece, potenzialità per ergersi a protagonista nel Sud d’Italia, rappresentando un punto di riferimento non solo per l’arco ionico salentino, ma per quello lucano e nord calabrese, l’unico aeroporto, peraltro, in grado di ospitare aerei delle dimensioni dei Jumbo e quindi futuribile sul mercato aeroportuale”.
Per ciò che concerne la cultura, Pugliese si augura che la Regione Puglia “spinga per l’autonomia dell’Università di Taranto, che per localizzazione geografica suscita l’interesse accademico non solo degli studenti pugliesi, ma anche di giovani provenienti da regioni limitrofe”.

“Sono trascorsi dieci anni – chiosa Pugliese, riferendosi al Distripark – e a parte le speculazioni sui terreni, non sono state neanche messe a punto le recinzioni. Il tempo delle promesse, della politica degli annunci è terminato: Taranto ha subito troppi tradimenti da parte di chi, invece, avrebbe dovuto mettere in campo ogni risorsa disponibile pur di provare a tirare fuori dalle secche di una crisi durissima un territorio per anni maltrattato e umiliato, dal punto di vista economico e ambientale. Il ‘Patto per Taranto’ è forse l’ultima opportunità credibile per lanciare un segnale concreto, attraverso un coinvolgimento delle parti sociali, di una volontà politica di cambiare marcia, prima che sia davvero troppo tardi”.

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