Philomena: la recensione

di Frédéric Pascali - E’tenero come il suono di una corda di violino, amaro come il silenzio di un amore scomparso. Ė l’ultimo film di Stephen Frears. Una delicata esposizione di sentimenti che della materia umana compone l’indole e la vocazione.
Una trama che sottrae il superfluo fino a giungere lì dove solo l’amore di una madre può perdonare e, allo stesso tempo, condannare.

Tratta dal romanzo di Martin Sixsmith, “The lost child of Philomena”, la pellicola narra la vicenda di un’anziana donna che, sostenuta dalla figlia, decide di mettersi sulle tracce di un figlio illegittimo sottrattole cinquant’anni prima e mai più rivisto. E’ la storia di Philomena, relegata fin da giovanissima in un affidamento oppressivo presso un convento cattolico, “Roscrea”, di una piccola cittadina irlandese. Non ha mai dimenticato Anthony, consegnato dalle suore, ancora bambino, a una coppia di facoltosi sconosciuti. Sixsmith convince il suo nuovo editore a finanziare la ricerca e a pubblicare l’intera storia.

Nonostante le reticenze delle titolari del convento,le tracce portano i due fin negli Stati Uniti dove scoprono che Anthony, prima di morire di Aids, è stato Michael Hess, un brillante avvocato già presente nello staff dirigenziale del presidente Reagan. Grazie alla rivelazione della sua omosessualità, Philomena e Sixsmith entrano in contatto con Peter Olson, il suo ex compagno, che confessa loro come Anthony non abbia mai smesso di sperare di riabbracciare la sua terra d’origine e la sua madre naturale. L’epilogo li riporta a “Roscrea”, lì dove tutto è cominciato e il dolore è più forte della cieca vendetta.

Frears gira senza mai travalicare l’intimità di una vicenda profondamente toccante. La macchina da presa diventa narrazione costante di una pudicizia d’animo che solo l’umanità dei semplici sa mostrare in modo così spontaneo, come la “Philomena” di Judi Dench, icona perfetta che i primi piani del regista stagliano indelebilmente nell’emozione del pubblico. Sono notizia recente le 4 nomination all’Oscar, comprese quelle di miglior film e di miglior attrice protagonista.

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