FOGGIA - “Quando dalla direzione provinciale di Poste Italiane è arrivato l’annuncio di un nuovo sportello a Foggia per il ritiro della corrispondenza ‘inusitata’, sono stato tra quelli che hanno tirato un sospiro di sollievo, dopo le polemiche e i disagi derivanti dall’unico ufficio preposto al Villaggio Artigiani, difficilmente raggiungibile per gran parte dell’utenza costretta poi a file interminabili. L’apertura di un nuovo ufficio in via De Stisi, quindi, era stata vissuta come una vittoria del buonsenso: ma era solo una speranza, alla luce dei nuovi disservizi lamentati e denunciati in queste settimane, con personale ridotto al lumicino e mancanza addirittura di una numerazione per regolare la fila e posti a sedere”.
Il Consigliere regionale NCD, Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, invita nuovamente “i vertici aziendali, locali e nazionali, a rendere finalmente efficiente un servizio delicato - perché non tutti possono rimanere in casa la mattina in attesa dell’arrivo del postino - e non penalizzare oltremodo in particolare gli anziani”.
“Non basta, infatti – conclude De Leonardis - trovare un locale e sistemare un bancone tra il personale e il pubblico per qualificare come tale un ‘servizio’. E se l’apertura era in via sperimentale, credo che il tempo intercorso sia necessario e sufficiente per passare alla fase operativa e definitiva, intervenendo per porre fine a carenze in serie che continuano a penalizzare i cittadini, piuttosto che agevolarli”.
Il Consigliere regionale NCD, Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, invita nuovamente “i vertici aziendali, locali e nazionali, a rendere finalmente efficiente un servizio delicato - perché non tutti possono rimanere in casa la mattina in attesa dell’arrivo del postino - e non penalizzare oltremodo in particolare gli anziani”.
“Non basta, infatti – conclude De Leonardis - trovare un locale e sistemare un bancone tra il personale e il pubblico per qualificare come tale un ‘servizio’. E se l’apertura era in via sperimentale, credo che il tempo intercorso sia necessario e sufficiente per passare alla fase operativa e definitiva, intervenendo per porre fine a carenze in serie che continuano a penalizzare i cittadini, piuttosto che agevolarli”.