di Giuliano Gasparotti - Tre i fronti caldissimi aperti: la legge elettorale e le riforme istituzionali, il lavoro ed i diritti civili. Una benefica scossa quella data dall'elezione a Segretario di Matteo Renzi che ha con poche mosse rimesso nelle mani del Pd l'agenda politica nazionale. Mentre a Firenze incontra Mario Monti, fondatore di Scelta civica, a Palazzo Chigi un altro democrat come Enrico Letta prova a mettere le ali ad un esecutivo che non riesce a decollare e appare in perenne stato di empasse. In fondo si tratta di sintonizzarsi con gli umori profondi di un Paese travagliato dalla crisi che è economica ed anche morale, fermo da troppo tempo, invischiato in quelle sabbie mobili di un immobilismo che poteva funzionare nella I Repubblica ma di certo non nel 2014 appena iniziato. C'è chi pensa di “aggiustare” le cose col cacciavite per far funzionare l'Italia, c'è chi invece utilizzerebbe il trapano per ricostruire tutto daccapo.
Se infatti Grillo non riesce a superare la critica antisistema ed inizia ad essere percepito come un voto poco utile perché fine alla protesta senza proposta, lo slancio riformatore di Renzi, che era stato quello di Monti quando era Premier, è quello di aggredire i nodi principali della crisi italiana affrontandoli con coraggio e decisione, diversamente dall'attuale Premier Letta che rischia di essere stretto dai propri stessi metodi fatti di mediazione paziente, di trattative estenuanti, di rinvii, di equilibrismi che rischiano di aggiungere caos a caos e di non portare i risultati attesi. E' cambiata la società italiana, se si pensa che le famiglie composte da una sola persona sono il 31,2% del totale, in crescita esponenziale rispetto solo a pochi decenni fa, ed in pochi anni la crisi economica ha portato secondo dati recentissimi e drammatici la disoccupazione giovanile sopra il 40%. Se sommiamo a questi dati anche un bassissimo livello di credibilità delle istituzioni e dei partiti ed una fiducia nel futuro ridotta al lumicino, è facile comprendere come il recupero di questi indicatori sia possibile non certo avvitando meglio qualche bullone ma ricostruendo dalle fondamenta un sistema che più volte ha rasentato il corto circuito.
Il tempo è ampiamente scaduto esattamente come la pazienza di italiani stremati dalla coda interminabile di una II Repubblica che non riesce a finire. Per questo, a torto od a ragione, il tema della lotta seria e senza quartiere ai privilegi è il primo punto all'ordine del giorno. Per questo restituire la scelta e la decisione ai cittadini dei propri parlamentari e del proprio Governo sono tasselli ineludibili per una nuova legge elettorale che mandi in soffitta sia il Porcellum che il neoPorcellum così come trasfigurato dalla sentenza della Corte costituzionale. Per questo, necessario è aprire un cantiere di riforme civili e sociali che rilancino il lavoro ed i diritti civili. Isolando gli opposti estremismi, i temi e le proposte politiche in campo sono queste. Non è un caso che solo pochi giorni fa Mario Monti era a pranzo con Matteo Renzi a Firenze proprio mentre Vendola inizia a bussare alle porte del Pd paventando una federazione dei due partiti. Con buona pace di un Alfano che, da settimane, ripete, quasi ossessionato, il proprio no a dei matrimoni gay che nessuno ha chiesto – vista la proposta delle Civil Partnership – e pare essere sempre più isolato e schiacciato da Berlusconi vero perno del centrodestra italiano.
Eppure laddove ci fosse una volontà politica le riforme si potrebbero fare in pochissimi mesi e si potrebbero scongiurare i venti di crisi che soffiano su Palazzo Chigi. La presidenza di turno della UE da parte dell'Italia è un'occasione che non si può perdere per presentare un Paese allineato a tutti gli standard economici ma anche sociali e civili del resto dell'Europa. Ricominciare a correre: questo è l'obiettivo che non si può mancare.
BIOGRAFIA - Giuliano Gasparotti, giurista, si occupa attualmente di privacy e diritti della persona per Regione Toscana dopo aver a lungo approfondito i temi dell'amministrazione digitale, società dell'informazione e della comunicazione, degli aspetti giuridici del documento elettronico, dell'organizzazione del lavoro pubblico. Dopo la Scuola di formazione politica Ulibo di Prodi, ha approfondito per il Pd i temi della creatività , dei diritti civili, della innovazione, dello sviluppo competitivo dei territori e dell’economia della conoscenza, della cultura contemporanea e della identità politica postmoderna. Ideatore e fondatore delle Officine Democratiche (che raccoglie i “meccanici” ovvero coloro che lavorano per sanare la frattura tra politica e società ) di cui è attualmente Presidente onorario è stato coordinatore fiorentino per i DS, prima, e per il PD, poi, ed è tra gli estensori delle proposte sulla laicità ed i diritti civili per il programma di candidatura di Matteo Renzi alle Primarie 2012. Candidato “rottamatore” con l'ex Premier Mario Monti, è parte del Coordinamento politico toscano ed è Responsabile nazionale Area Diritti Civili di Scelta Civica per l'Italia.
Se infatti Grillo non riesce a superare la critica antisistema ed inizia ad essere percepito come un voto poco utile perché fine alla protesta senza proposta, lo slancio riformatore di Renzi, che era stato quello di Monti quando era Premier, è quello di aggredire i nodi principali della crisi italiana affrontandoli con coraggio e decisione, diversamente dall'attuale Premier Letta che rischia di essere stretto dai propri stessi metodi fatti di mediazione paziente, di trattative estenuanti, di rinvii, di equilibrismi che rischiano di aggiungere caos a caos e di non portare i risultati attesi. E' cambiata la società italiana, se si pensa che le famiglie composte da una sola persona sono il 31,2% del totale, in crescita esponenziale rispetto solo a pochi decenni fa, ed in pochi anni la crisi economica ha portato secondo dati recentissimi e drammatici la disoccupazione giovanile sopra il 40%. Se sommiamo a questi dati anche un bassissimo livello di credibilità delle istituzioni e dei partiti ed una fiducia nel futuro ridotta al lumicino, è facile comprendere come il recupero di questi indicatori sia possibile non certo avvitando meglio qualche bullone ma ricostruendo dalle fondamenta un sistema che più volte ha rasentato il corto circuito.
Il tempo è ampiamente scaduto esattamente come la pazienza di italiani stremati dalla coda interminabile di una II Repubblica che non riesce a finire. Per questo, a torto od a ragione, il tema della lotta seria e senza quartiere ai privilegi è il primo punto all'ordine del giorno. Per questo restituire la scelta e la decisione ai cittadini dei propri parlamentari e del proprio Governo sono tasselli ineludibili per una nuova legge elettorale che mandi in soffitta sia il Porcellum che il neoPorcellum così come trasfigurato dalla sentenza della Corte costituzionale. Per questo, necessario è aprire un cantiere di riforme civili e sociali che rilancino il lavoro ed i diritti civili. Isolando gli opposti estremismi, i temi e le proposte politiche in campo sono queste. Non è un caso che solo pochi giorni fa Mario Monti era a pranzo con Matteo Renzi a Firenze proprio mentre Vendola inizia a bussare alle porte del Pd paventando una federazione dei due partiti. Con buona pace di un Alfano che, da settimane, ripete, quasi ossessionato, il proprio no a dei matrimoni gay che nessuno ha chiesto – vista la proposta delle Civil Partnership – e pare essere sempre più isolato e schiacciato da Berlusconi vero perno del centrodestra italiano.
Eppure laddove ci fosse una volontà politica le riforme si potrebbero fare in pochissimi mesi e si potrebbero scongiurare i venti di crisi che soffiano su Palazzo Chigi. La presidenza di turno della UE da parte dell'Italia è un'occasione che non si può perdere per presentare un Paese allineato a tutti gli standard economici ma anche sociali e civili del resto dell'Europa. Ricominciare a correre: questo è l'obiettivo che non si può mancare.
Giuliano Gasparotti |