MILANO - Nuova tegola giudiziaria per il Cav. Berlusconi e i suoi difensori, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, sono indagati a Milano nell'inchiesta cosiddetta Ruby ter. La loro iscrizione segue la trasmissione degli atti da parte del tribunale di Milano con l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari, in particolare dei testimoni.
Indagate nell'inchiesta anche Ruby e alcune delle ragazze che hanno partecipato alle serate ad Arcore. Le giovani sono state iscritte nel registro degli indagati perché, come ha indicato il Tribunale, sarebbero state corrotte del'ex premier Silvio Berlusconi per testimoniare a suo favore nei processi.
Il procuratore della repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati ha comunicato che sono 45 gli indagati nella inchiesta Ruby ter aperta a Milano in seguito alla trasmissione degli atti da parte dei due collegi del Tribunale di Milano che hanno giudicato rispettivamente Silvio Berlusconi, e Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.
"Si è proceduto - si legge nel comunicato di Bruti LIberati - alla dovuta iscrizione nel registro notizie di reato. Ora - ha detto poi Bruti - saranno fatte le indagini necessarie e non credo che ci sia una ragione per procedere con il rito immediato''
L'indagine è affidata al procuratore aggiunto Pietro Forno e al pm Luca Gaglio.
Indagate nell'inchiesta anche Ruby e alcune delle ragazze che hanno partecipato alle serate ad Arcore. Le giovani sono state iscritte nel registro degli indagati perché, come ha indicato il Tribunale, sarebbero state corrotte del'ex premier Silvio Berlusconi per testimoniare a suo favore nei processi.
Il procuratore della repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati ha comunicato che sono 45 gli indagati nella inchiesta Ruby ter aperta a Milano in seguito alla trasmissione degli atti da parte dei due collegi del Tribunale di Milano che hanno giudicato rispettivamente Silvio Berlusconi, e Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti.
Vignetta di Pierfrancesco Uva |
"Si è proceduto - si legge nel comunicato di Bruti LIberati - alla dovuta iscrizione nel registro notizie di reato. Ora - ha detto poi Bruti - saranno fatte le indagini necessarie e non credo che ci sia una ragione per procedere con il rito immediato''
L'indagine è affidata al procuratore aggiunto Pietro Forno e al pm Luca Gaglio.