LECCE - Dieci lunghi anni sono trascorsi dalla scomparsa di don Natale Di Nanni, eppure il ricordo della sua figura e della sua opera non è minimamente sbiadito nella memoria di quanti lo hanno conosciuto.
La nostra città, che nel dicembre 1999 gli conferì con entusiasmo la cittadinanza onoraria, sente di dover esprimere ancora oggi viva gratitudine alla sua straordinaria e feconda presenza; un rinnovato ringraziamento per l’impegno profuso negli anni del suo sacerdozio a Lecce, ma pure per quanto gli deve la comunità civile dentro la quale ha riverberato la forza e la persuasione del suo magistero spirituale; un’esperienza riconducibile alla storica tradizione salesiana del sacerdote “pastore di anime”.
Come dimenticare la sua figura di educatore, la mai esibita ricchezza di carismi personali resa sempre disponibile con umiltà e generosità?
Nel capoluogo salentino nel 1952, esercitò le funzioni di direttore dell’oratorio e di vice parroco ponendo la sua missione popolare al servizio di tanti giovani e dando impulso alla crescita dell’associazione degli Ex allievi di don Bosco e dei cooperatori salesiani.
I copiosi frutti della sua testimonianza sono ancora oggi in mezzo a noi e continuano ad alimentare la vita della sua Chiesa, prezioso riferimento sociale e culturale da oltre sessant’anni per diverse generazioni di leccesi.
Don Di Nanni, apostolo della gioventù, ci ha lasciato un’eredità morale e un messaggio di pregnante attualità che perdura nei nostri giorni.