BARI - “L’operato del commissario Bondi è sicuramente meritorio, ma sperare di trovare fondi dalle risorse della famiglia Riva corrisponde più o meno a cercare la luna nel pozzo. E la situazione dell’Ilva non permette certo di credere nelle favole”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, sottolinea come “anche da parte delle banche esiste una forte resistenza al rischio di investire in una realtà industriale dalle enormi potenzialità, è vero, ma che allo stato attuale delle cose è ben poco appetibile. Pertanto, come abbiamo sollecitato in svariati frangenti, riteniamo che l’intervento dello stato per recuperare le risorse utili all’attuazione dell’Aia sia assolutamente inevitabile, oltre che urgente”.
Pugliese indica la Cassa Depositi e Prestiti come “l’unica via da seguire per offrire una soluzione in tempi brevi alla necessità di liquidità. Tuttavia – spiega il Segretario della UIL – si tratterebbe comunque di una soluzione tampone, ben lontana da quella definitiva, ben più auspicabile, che permetterebbe invece un rilancio concreto e programmato dell’Ilva, in maniera tale da restituire alla stessa quel ruolo da protagonista sui mercati nazionali e internazionali perduto a causa della gestione improponibile e scandalosa dei Riva”.
“Inutile girarci troppo attorno – chiosa Pugliese – lo Stato e il Governo, piuttosto che sfidarsi quotidianamente sulle riforme della Costituzione, dovrebbero, in certi casi, limitarsi ad applicarla. L’articolo 42 è fin troppo chiaro nel disporre l’esproprio del privato per interessi generali: ebbene, l’Ilva è sicuramente un caso di interesse nazionale, un’azienda trainante nel settore, in grado di offrire lavoro, tra diretti e indiretti, a oltre 20mila lavoratori, perno dell’economia e dell’industria italiana. Restiamo fermamente convinti che la mano dello Stato debba agire direttamente, procedendo quindi alla nazionalizzazione dell’Ilva e garantendo le disponibilità finanziarie per coniugare al meglio salute, tutela dell’ambiente e lavoro, ridando così solidità all’impresa e rendendola nuovamente operativa al cento per cento e competitiva sul mercato”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia, sottolinea come “anche da parte delle banche esiste una forte resistenza al rischio di investire in una realtà industriale dalle enormi potenzialità, è vero, ma che allo stato attuale delle cose è ben poco appetibile. Pertanto, come abbiamo sollecitato in svariati frangenti, riteniamo che l’intervento dello stato per recuperare le risorse utili all’attuazione dell’Aia sia assolutamente inevitabile, oltre che urgente”.
Pugliese indica la Cassa Depositi e Prestiti come “l’unica via da seguire per offrire una soluzione in tempi brevi alla necessità di liquidità. Tuttavia – spiega il Segretario della UIL – si tratterebbe comunque di una soluzione tampone, ben lontana da quella definitiva, ben più auspicabile, che permetterebbe invece un rilancio concreto e programmato dell’Ilva, in maniera tale da restituire alla stessa quel ruolo da protagonista sui mercati nazionali e internazionali perduto a causa della gestione improponibile e scandalosa dei Riva”.
“Inutile girarci troppo attorno – chiosa Pugliese – lo Stato e il Governo, piuttosto che sfidarsi quotidianamente sulle riforme della Costituzione, dovrebbero, in certi casi, limitarsi ad applicarla. L’articolo 42 è fin troppo chiaro nel disporre l’esproprio del privato per interessi generali: ebbene, l’Ilva è sicuramente un caso di interesse nazionale, un’azienda trainante nel settore, in grado di offrire lavoro, tra diretti e indiretti, a oltre 20mila lavoratori, perno dell’economia e dell’industria italiana. Restiamo fermamente convinti che la mano dello Stato debba agire direttamente, procedendo quindi alla nazionalizzazione dell’Ilva e garantendo le disponibilità finanziarie per coniugare al meglio salute, tutela dell’ambiente e lavoro, ridando così solidità all’impresa e rendendola nuovamente operativa al cento per cento e competitiva sul mercato”.