TARANTO - “E’ in corso un dibattito sulla possibile adozione della derelitta Taranto da parte della Regione di Vendola. Un modo per far passare la nostra Città dalla padella dell’attuale non-governo nella brace del malgoverno della Regione stessa, in cui peraltro alla nostra Provincia è da sempre riservata la parte della Cenerentola: un esempio per tutti, i tagli alla Sanità, da noi molto più feroci che altrove.
La verità è che basterebbe che cominciassimo ad essere semplicemente amministrati dai nostri esecutivi di sinistra, la cui totale inettitudine è stata ieri documentata dal “dorso” pugliese del più importante quotidiano nazionale, che ha ricordato a tutti (ma a noi non era necessario, visto che sono anni che li evidenziamo) i finanziamenti sistematicamente inutilizzati e perduti per opere di rilievo strategico, dal risanamento del Mar Piccolo a quello dei Tamburi, dalla logistica portuale e retroportuale al Palazzo degli Uffici.
Centinaia di milioni di euro che avrebbero cambiato il destino del nostro territorio e che sono rimasti vergognosamente intonsi quando non sono stati dirottati altrove.
Ha fatto di più quel lungo articolo di giornale: ha ricordato che quei finanziamenti e le ultime opere concretamente realizzate a Taranto risalgono alle stagioni di Rossana Di Bello e Raffaele Fitto, mentre i nostri governanti, quali gli autorevoli Colleghi Cervellera e Lemma, candidamente riconoscono che due mandati amministrativi comunali e provinciali sono andati letteralmente perduti per la loro incapacità di dotarsi di competenze minimali anche soltanto per la mera gestione dei finanziamenti ereditati, per non parlare di nuove progettualità o di istanze di partecipazione a nuovi bandi.
E sono di oggi le sollecitazioni delle nostre categorie produttive in ordine all’attivazione della Zona Franca, che - in mano a questi incapaci - rischia di risolversi nell’ennesima occasione perduta.
Da ciò consegue che Taranto, che ha raggiunto da qualche millennio la maggiore età, non deve essere ‘adottata’ da appartenenti alla stessa famiglia di cronicamente inetti, ma deve esserne liberata una volta per tutte”.
A riferirlo in una nota il Consigliere regionale PDL Pietro Lospinuso.
La verità è che basterebbe che cominciassimo ad essere semplicemente amministrati dai nostri esecutivi di sinistra, la cui totale inettitudine è stata ieri documentata dal “dorso” pugliese del più importante quotidiano nazionale, che ha ricordato a tutti (ma a noi non era necessario, visto che sono anni che li evidenziamo) i finanziamenti sistematicamente inutilizzati e perduti per opere di rilievo strategico, dal risanamento del Mar Piccolo a quello dei Tamburi, dalla logistica portuale e retroportuale al Palazzo degli Uffici.
Centinaia di milioni di euro che avrebbero cambiato il destino del nostro territorio e che sono rimasti vergognosamente intonsi quando non sono stati dirottati altrove.
Ha fatto di più quel lungo articolo di giornale: ha ricordato che quei finanziamenti e le ultime opere concretamente realizzate a Taranto risalgono alle stagioni di Rossana Di Bello e Raffaele Fitto, mentre i nostri governanti, quali gli autorevoli Colleghi Cervellera e Lemma, candidamente riconoscono che due mandati amministrativi comunali e provinciali sono andati letteralmente perduti per la loro incapacità di dotarsi di competenze minimali anche soltanto per la mera gestione dei finanziamenti ereditati, per non parlare di nuove progettualità o di istanze di partecipazione a nuovi bandi.
E sono di oggi le sollecitazioni delle nostre categorie produttive in ordine all’attivazione della Zona Franca, che - in mano a questi incapaci - rischia di risolversi nell’ennesima occasione perduta.
Da ciò consegue che Taranto, che ha raggiunto da qualche millennio la maggiore età, non deve essere ‘adottata’ da appartenenti alla stessa famiglia di cronicamente inetti, ma deve esserne liberata una volta per tutte”.
A riferirlo in una nota il Consigliere regionale PDL Pietro Lospinuso.