TARANTO - Durante una rapina in una gioielleria compro-oro del centro di Mottola, in provincia di Taranto, risalente allo scorso 7 settembre, l'unica commessa presente venne immobilizzata con delle fascette di plastica e uno dei malviventi, durante le fasi concitate, esplose un colpo di pistola che, fortunatamente, colpi' solo la vetrina del negozio, infrangendola.
I carabinieri della cittadina jonica e della compagnia di Massafra hanno individuato uno dei presunti componenti della banda, R.G., 40 anni, pregiudicato di Brindisi, e hanno eseguito nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere, con le accuse di rapina aggravata in concorso, ricettazione e detenzione e porto illegale di arma da fuoco. Entrambi i rapinatori che fecero irruzione nella gioielleria erano armati di pistola.
I malviventi riuscirono a farsi consegnare dalla commessa minacciata numerosi preziosi, del valore di oltre 60.000 euro. Poi fuggirono a bordo di un'auto, condotta da un terzo complice, la cui targa era rubata. Prima di scappare rubarono il registratore dell'impianto di videosorveglianza dell'esercizio. Grazie all'accurata descrizione di uno dei rapinatori da parte della commessa ancora in stato di shock, i carabinieri hanno potuto, anche in assenza delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, risalire con certezza alla sua identita'. Tra i particolari descritti la marcata inflessione dialettale brindisina e la presenza di un tatuaggio sul lato sinistro del collo, raffigurante una tarantola.
Intanto nelle ultime ore il procuratore, carabinieri e finanzieri hanno ascoltato alcune persone informate sui fatti, ad esempio i soggetti economici pubblici e privati ed i rappresentanti delle organizzazioni delle categorie produttive interessate alle attivita' in questione (Ance, Camera di Commercio, Confcommercio, Abi, Autorita' Portuale etc.) che, insieme a Confindustria, operano nei settori interessati, oltre che amministratori e funzionari pubblici che si occupano di seguire le procedure e l'iter di assegnazione e controllo degli appalti pubblici.
L'attenzione degli inquirenti e' rivolta ad accertare se in citta' si stia creando un clima di intimidazione che possa interferire con lo sviluppo di alcune aree come la Citta' Vecchia e con l'esercizio regolare del diritto di impresa, in relazione alle posizioni assunte da Confindustria in tema di trasparenza degli appalti. Nel contempo proseguono gli accertamenti balistici dei carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale che, con il supporto di tecniche di lavoro analoghe a quelle dei Ris, dovranno verificare se dalle traiettorie di tiro si possano evincere analogie nell'esplosione dei colpi di arma da fuoco, nonche' nel calibro e nel tipo di arma usata, tra l'ultimo episodio ai danni di Confindustria ed altri eventi simili avvenuti nelle ultime settimane del 2013 e nei primi giorni del 2014 nel capoluogo ionico.
I carabinieri della cittadina jonica e della compagnia di Massafra hanno individuato uno dei presunti componenti della banda, R.G., 40 anni, pregiudicato di Brindisi, e hanno eseguito nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare in carcere, con le accuse di rapina aggravata in concorso, ricettazione e detenzione e porto illegale di arma da fuoco. Entrambi i rapinatori che fecero irruzione nella gioielleria erano armati di pistola.
I malviventi riuscirono a farsi consegnare dalla commessa minacciata numerosi preziosi, del valore di oltre 60.000 euro. Poi fuggirono a bordo di un'auto, condotta da un terzo complice, la cui targa era rubata. Prima di scappare rubarono il registratore dell'impianto di videosorveglianza dell'esercizio. Grazie all'accurata descrizione di uno dei rapinatori da parte della commessa ancora in stato di shock, i carabinieri hanno potuto, anche in assenza delle immagini registrate dal sistema di videosorveglianza, risalire con certezza alla sua identita'. Tra i particolari descritti la marcata inflessione dialettale brindisina e la presenza di un tatuaggio sul lato sinistro del collo, raffigurante una tarantola.
Intanto nelle ultime ore il procuratore, carabinieri e finanzieri hanno ascoltato alcune persone informate sui fatti, ad esempio i soggetti economici pubblici e privati ed i rappresentanti delle organizzazioni delle categorie produttive interessate alle attivita' in questione (Ance, Camera di Commercio, Confcommercio, Abi, Autorita' Portuale etc.) che, insieme a Confindustria, operano nei settori interessati, oltre che amministratori e funzionari pubblici che si occupano di seguire le procedure e l'iter di assegnazione e controllo degli appalti pubblici.
L'attenzione degli inquirenti e' rivolta ad accertare se in citta' si stia creando un clima di intimidazione che possa interferire con lo sviluppo di alcune aree come la Citta' Vecchia e con l'esercizio regolare del diritto di impresa, in relazione alle posizioni assunte da Confindustria in tema di trasparenza degli appalti. Nel contempo proseguono gli accertamenti balistici dei carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale che, con il supporto di tecniche di lavoro analoghe a quelle dei Ris, dovranno verificare se dalle traiettorie di tiro si possano evincere analogie nell'esplosione dei colpi di arma da fuoco, nonche' nel calibro e nel tipo di arma usata, tra l'ultimo episodio ai danni di Confindustria ed altri eventi simili avvenuti nelle ultime settimane del 2013 e nei primi giorni del 2014 nel capoluogo ionico.