BARI - “Taranto si è trasformata nella terra dei sogni… infranti, in fiera delle occasioni perdute. Anni di promesse e milioni di euro andati puntualmente in fumo, assieme alle possibilità di invertire una rotta che ormai è unidirezionale: in picchiata verso una crisi irreversibile”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, ricorda come “l’elenco dei cantieri mai aperti o fermi al palo, dei finanziamenti ottenuti e mai messi in campo o peggio ancora dirottati altrove è più lungo del lungomare ionico. I 36 milioni per la bonifica del Mar Piccolo sono stati destinati a Manfredonia a causa dell’incapacità di realizzare gli studi preliminari e le analisi di rischio. Lo stesso vale per i fondi utili al risanamento del quartiere Tamburi, promessi già dall’amministrazione Fitto: a distanza di due lustri nulla è stato fatto a causa dell’inefficienza della macchina amministrativa e burocratica e chissà se davvero quei 56 milioni, un giorno, potranno essere recuperati. Ma tanti sono i casi più o meno analoghi: 15 milioni disponibili per realizzare la bretella di collegamento tra l’aeroporto di Grottaglie e l’autostrada, spariti senza lasciare traccia, gli svariati milioni dei fondi comunitari per i voli civili dallo stesso aeroporto volati verso altri lidi, cantieri come Palazzo degli Uffici, il Fusco e i vari appalti dell’Area Vasta e chi più ne ha più ne metta”.
“La Regione Puglia – continua Pugliese – dice di voler adottare Taranto, ma prima di procedere con l’adozione dovrebbe dare dimostrazione tangibile di poter essere un buon genitore. E finora non l’ha fatto, considerando che la dispersione di risorse è sicuramente, in gran parte, di diretta responsabilità regionale e che la fantomatica cabina di regia concordata con Cgil, Cisl, Uil è stata convocata solo una volta, sintomo di mancanza di volontà di sostituire la politica delle promesse con la concretezza dei fatti”.
Il Segretario generale della UIL sottolinea come “sia imprescindibile prendere impegni precisi sull’apertura dei cantieri, non solo nella provincia di Taranto, ma in tutta la Puglia. Le lentezze e le inefficienze del sistema amministrativo regionale e delle istituzioni locali in generale non possono costituire un ostacolo insormontabile in grado addirittura di bloccare ogni velleità di crescita e di sviluppo di una regione martoriata da una gravissima crisi economica e occupazionale”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, ricorda come “l’elenco dei cantieri mai aperti o fermi al palo, dei finanziamenti ottenuti e mai messi in campo o peggio ancora dirottati altrove è più lungo del lungomare ionico. I 36 milioni per la bonifica del Mar Piccolo sono stati destinati a Manfredonia a causa dell’incapacità di realizzare gli studi preliminari e le analisi di rischio. Lo stesso vale per i fondi utili al risanamento del quartiere Tamburi, promessi già dall’amministrazione Fitto: a distanza di due lustri nulla è stato fatto a causa dell’inefficienza della macchina amministrativa e burocratica e chissà se davvero quei 56 milioni, un giorno, potranno essere recuperati. Ma tanti sono i casi più o meno analoghi: 15 milioni disponibili per realizzare la bretella di collegamento tra l’aeroporto di Grottaglie e l’autostrada, spariti senza lasciare traccia, gli svariati milioni dei fondi comunitari per i voli civili dallo stesso aeroporto volati verso altri lidi, cantieri come Palazzo degli Uffici, il Fusco e i vari appalti dell’Area Vasta e chi più ne ha più ne metta”.
“La Regione Puglia – continua Pugliese – dice di voler adottare Taranto, ma prima di procedere con l’adozione dovrebbe dare dimostrazione tangibile di poter essere un buon genitore. E finora non l’ha fatto, considerando che la dispersione di risorse è sicuramente, in gran parte, di diretta responsabilità regionale e che la fantomatica cabina di regia concordata con Cgil, Cisl, Uil è stata convocata solo una volta, sintomo di mancanza di volontà di sostituire la politica delle promesse con la concretezza dei fatti”.
Il Segretario generale della UIL sottolinea come “sia imprescindibile prendere impegni precisi sull’apertura dei cantieri, non solo nella provincia di Taranto, ma in tutta la Puglia. Le lentezze e le inefficienze del sistema amministrativo regionale e delle istituzioni locali in generale non possono costituire un ostacolo insormontabile in grado addirittura di bloccare ogni velleità di crescita e di sviluppo di una regione martoriata da una gravissima crisi economica e occupazionale”.