BARI - Si chiama Polo Barese, il logo è verde, sinonimo di freschezza, positività, speranza, gioventù, vivacità nella mente e nello spirito. Questa mattina il candidato sindaco Marco Cornaro ha presentato il nome e il logo della sua lista civica. Lo ha fatto in una splendida giornata di sole al bar di Pane e Pomodoro. “La baresità è un nostro motivo d’orgoglio. Per questo punteremo sui giovani della nostra città, sulle eccellenze a chilometro zero, su persone mai state in politica che sono nate e cresciute in questo territorio e per esso vogliono mettersi in gioco, con entusiasmo, passione e soprattutto senza interessi personali”, dice l’avvocato 44enne, parlando da una pedana di una ventina di centimetri, ormai emblema della sua campagna elettorale.
“Siamo stanchi di subire passivamente le decisioni di una classe politica vecchia e incapace, non siamo più disposti a farci abbindolare, vogliamo essere artefici del futuro della nostra città”, continua Cornaro presentando il metodo della sua campagna elettorale e della sua ipotetica amministrazione. “I cittadini devono poter contribuire a delineare i temi strategici della città. Per questo, come è successo a Palermo, punteremo sui town meeting, eventi in grado di favorire l’interazione e la discussione di tante persone, tra cui tecnici ed esperti, per affrontare temi di interesse pubblico e prendere posizione sulle politiche locali. Il town meeting, che servirà ad elaborare un documento ufficiale di cui mi farò portatore, sarà preceduto da una call to action, una chiamata alle armi in senso positivo che veicoleremo sui social network e sui media, un invito a formulare proposte costruttive, confrontarsi, dialogare, insomma a svegliarsi dal torpore cui la politica dei partiti tradizionali ci ha indotto”.
E la prima call to action, cui seguirà nei prossimi giorni il relativo town meeting, è stata lanciata proprio stamane e riguarda la costa sud, che, precisa Cornaro, “non si ferma a Punta Perotti, ma si estende sino a San Giorgio e Torre a Mare. La riqualificazione consentirebbe un rilancio in termini di strutture ricettive, attività produttive ed occupazione. E, importantissimo, restituirebbe il mare ai turisti e ai baresi, che per fare un bagno devono emigrare”. La pensa così anche Arianna Buquicchio, giovane architetto barese intervenuto alla manifestazione di stamane. “Eliminare il degrado, puntare su strutture finalizzate a turismo, sport, svago e tempo libero, favorire un accesso al mare degno di tale nome, ottimizzare la qualità estetica, significherebbe innescare un ciclo virtuoso che aumenterebbe la qualità della vita e favorirebbe lo sviluppo della litoranea e della città”.
E una piacevole quanto inaspettata anticipazione di town meeting sulla costa sud si è avuta al termine dell’intervento di Marco Cornaro, quando alcuni cittadini hanno preso spontaneamente la parola. Particolarmente apprezzato il contributo di Marco Schiattarella, giovane insegnante laureato in scienze naturali, autore di una tesi di dottorato intitolata “La salute della costa di Bari”, che si è soffermato sulla ferrovia che isola Japigia dal mare, sul notevole abuso edilizio e i sui depuratori che non funzionano come dovrebbero.
“È questo lo spirito che vogliamo portare nell’amministrazione comunale”, ha concluso Marco Cornaro. “Il nostro pedana tour proseguirà incessantemente nei luoghi dell’antipolitica e sarà finalizzato a stimolare il confronto, lo scambio di idee, la partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Il nostro programma non sarà composto da enunciazioni verbali su fogli di carta ma sarà scritto sui luoghi degli interventi, con un metodo diverso che sarà al tempo stesso il primo passo per l’attuazione”.
“Siamo stanchi di subire passivamente le decisioni di una classe politica vecchia e incapace, non siamo più disposti a farci abbindolare, vogliamo essere artefici del futuro della nostra città”, continua Cornaro presentando il metodo della sua campagna elettorale e della sua ipotetica amministrazione. “I cittadini devono poter contribuire a delineare i temi strategici della città. Per questo, come è successo a Palermo, punteremo sui town meeting, eventi in grado di favorire l’interazione e la discussione di tante persone, tra cui tecnici ed esperti, per affrontare temi di interesse pubblico e prendere posizione sulle politiche locali. Il town meeting, che servirà ad elaborare un documento ufficiale di cui mi farò portatore, sarà preceduto da una call to action, una chiamata alle armi in senso positivo che veicoleremo sui social network e sui media, un invito a formulare proposte costruttive, confrontarsi, dialogare, insomma a svegliarsi dal torpore cui la politica dei partiti tradizionali ci ha indotto”.
E la prima call to action, cui seguirà nei prossimi giorni il relativo town meeting, è stata lanciata proprio stamane e riguarda la costa sud, che, precisa Cornaro, “non si ferma a Punta Perotti, ma si estende sino a San Giorgio e Torre a Mare. La riqualificazione consentirebbe un rilancio in termini di strutture ricettive, attività produttive ed occupazione. E, importantissimo, restituirebbe il mare ai turisti e ai baresi, che per fare un bagno devono emigrare”. La pensa così anche Arianna Buquicchio, giovane architetto barese intervenuto alla manifestazione di stamane. “Eliminare il degrado, puntare su strutture finalizzate a turismo, sport, svago e tempo libero, favorire un accesso al mare degno di tale nome, ottimizzare la qualità estetica, significherebbe innescare un ciclo virtuoso che aumenterebbe la qualità della vita e favorirebbe lo sviluppo della litoranea e della città”.
E una piacevole quanto inaspettata anticipazione di town meeting sulla costa sud si è avuta al termine dell’intervento di Marco Cornaro, quando alcuni cittadini hanno preso spontaneamente la parola. Particolarmente apprezzato il contributo di Marco Schiattarella, giovane insegnante laureato in scienze naturali, autore di una tesi di dottorato intitolata “La salute della costa di Bari”, che si è soffermato sulla ferrovia che isola Japigia dal mare, sul notevole abuso edilizio e i sui depuratori che non funzionano come dovrebbero.
“È questo lo spirito che vogliamo portare nell’amministrazione comunale”, ha concluso Marco Cornaro. “Il nostro pedana tour proseguirà incessantemente nei luoghi dell’antipolitica e sarà finalizzato a stimolare il confronto, lo scambio di idee, la partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. Il nostro programma non sarà composto da enunciazioni verbali su fogli di carta ma sarà scritto sui luoghi degli interventi, con un metodo diverso che sarà al tempo stesso il primo passo per l’attuazione”.