BARI - L’istituzione dei cinque Municipi, strada delineata con l’accorpamento delle nove circoscrizioni comporterà invariabilmente ricadute significative non solo sull’erogazione dei servizi alla cittadinanza, ma produrrà anche profondi cambiamenti nell’organizzazione del lavoro, che inevitabilmente coinvolgerà il personale dipendente.
Siamo profondamente preoccupati per le ricadute organizzative e funzionali che comporterà tale modifica alla struttura portante del Comune.
Mentre l’Amministrazione discuteva ai tavoli con gli attuali direttori circoscrizione, dei nuovi assetti e della distribuzione del personale, e in particolar modo del personale socio-educativo, che è quello maggiormente investito nell'offerta dei servizi alla cittadinanza, le parti sociali sono rimaste fuori dalla porta, quelle parti sociali che devono garantire la tutela dei lavoratori e la qualità dei servizi.
Voci di corridoio ci hanno allarmato, voci che ci fanno intendere che si vuole procedere lasciando il personale sociale avulso dagli uffici amministrativi e politici, isolato sul territorio.
A fronte di ciò, di questa esclusione che abbiamo cercato di scardinare con richieste di incontro rimaste inascoltate, è nostra ferma intenzione fare il punto della situazione, affinché questo decentramento, che è stato uno degli obiettivi prioritari che il sindaco si propose nel suo primo mandato nel 2004, ridisegni compiutamente una prospettiva di città moderna e funzionale ai cittadini.
E' importante dunque che al personale socio-educativo, insieme con la giusta tutela e strumenti e sedi adeguate con cui operare, gli sia riconosciuta una possibilità progettuale congiunta a una possibilità operativa, recuperando quelle funzioni che hanno divaricato chi programma da chi esegue. Chiediamo una ritrovata dignità della professione che significa valorizzazione della stessa per assicurare un servizio ottimale alla cittadinanza. Pertanto rimane indifferibile un incontro/confronto con l'Amministrazione per esaminare il progetto che la stessa intende mettere in campo e per apportare a quel modello organizzativo i correttivi necessari, affinché questo cambiamento non si traduca in un semplice maquillage ma risolva le problematiche che scuotono dal profondo la città.
È dunque arrivato il momento, anche se il nostro tentativo e' ormai datato, di parlare di un organico idoneo, di strumentazioni opportune, di strutture decenti, di tutela del personale, di valorizzazione professionale e utilizzazione adeguata delle competenze, affinché quel progetto dei Municipi sia realizzato in pieno, con attribuzione di organi e funzioni dei comuni di pari popolazione, nella prospettiva del l'istituzione della città' metropolitana.
Se è vero, come ha sostenuto Emiliano, al licenziamento della delibera, che particolare attenzione sarà rivolta al welfare e all'erogazione dei servizi sanitari, interessando le esigenze quotidiane dei cittadini, è il momento di dimostrarlo praticamente.
Nel decentramento delle funzioni rientrano ai Municipi i pieni poteri in materia di servizi sociali, cultura, lavori pubblici, manutenzioni, attività sportive e ricreative, dunque il personale socio-educativo è interessato a pieno al mutamento in atto e deve essere coinvolto in questa modifica perché coprotagonista della riuscita del processo in atto.
Vogliamo dire che gli assistenti sociali sono insufficienti, poiché dovrebbero corrispondere a una proporzionalità che assicura un operatore per cinque mila abitanti (così' come previsto dalla regione) e invece sul territorio c'è ne sono solo 52 su 332mila abitanti.
Ma le inadempienze e l'indifferenza dell'Amministrazione a tutt'oggi sono state tante.
Non possiamo più' lasciar correre.
Pertanto è ora di mettere mano a un regolamento di mobilità del personale interessato e a una riorganizzazione dei servizi socio-educativi, che preveda l'istituzione di coordinamenti tecnici.
E aggiungiamo: se non ora, quando? Abbiamo professionalità all'altezza accompagnate da una grande esperienza. È arrivato il momento di utilizzare a pieno.
Siamo profondamente preoccupati per le ricadute organizzative e funzionali che comporterà tale modifica alla struttura portante del Comune.
Mentre l’Amministrazione discuteva ai tavoli con gli attuali direttori circoscrizione, dei nuovi assetti e della distribuzione del personale, e in particolar modo del personale socio-educativo, che è quello maggiormente investito nell'offerta dei servizi alla cittadinanza, le parti sociali sono rimaste fuori dalla porta, quelle parti sociali che devono garantire la tutela dei lavoratori e la qualità dei servizi.
Voci di corridoio ci hanno allarmato, voci che ci fanno intendere che si vuole procedere lasciando il personale sociale avulso dagli uffici amministrativi e politici, isolato sul territorio.
A fronte di ciò, di questa esclusione che abbiamo cercato di scardinare con richieste di incontro rimaste inascoltate, è nostra ferma intenzione fare il punto della situazione, affinché questo decentramento, che è stato uno degli obiettivi prioritari che il sindaco si propose nel suo primo mandato nel 2004, ridisegni compiutamente una prospettiva di città moderna e funzionale ai cittadini.
E' importante dunque che al personale socio-educativo, insieme con la giusta tutela e strumenti e sedi adeguate con cui operare, gli sia riconosciuta una possibilità progettuale congiunta a una possibilità operativa, recuperando quelle funzioni che hanno divaricato chi programma da chi esegue. Chiediamo una ritrovata dignità della professione che significa valorizzazione della stessa per assicurare un servizio ottimale alla cittadinanza. Pertanto rimane indifferibile un incontro/confronto con l'Amministrazione per esaminare il progetto che la stessa intende mettere in campo e per apportare a quel modello organizzativo i correttivi necessari, affinché questo cambiamento non si traduca in un semplice maquillage ma risolva le problematiche che scuotono dal profondo la città.
È dunque arrivato il momento, anche se il nostro tentativo e' ormai datato, di parlare di un organico idoneo, di strumentazioni opportune, di strutture decenti, di tutela del personale, di valorizzazione professionale e utilizzazione adeguata delle competenze, affinché quel progetto dei Municipi sia realizzato in pieno, con attribuzione di organi e funzioni dei comuni di pari popolazione, nella prospettiva del l'istituzione della città' metropolitana.
Se è vero, come ha sostenuto Emiliano, al licenziamento della delibera, che particolare attenzione sarà rivolta al welfare e all'erogazione dei servizi sanitari, interessando le esigenze quotidiane dei cittadini, è il momento di dimostrarlo praticamente.
Nel decentramento delle funzioni rientrano ai Municipi i pieni poteri in materia di servizi sociali, cultura, lavori pubblici, manutenzioni, attività sportive e ricreative, dunque il personale socio-educativo è interessato a pieno al mutamento in atto e deve essere coinvolto in questa modifica perché coprotagonista della riuscita del processo in atto.
Vogliamo dire che gli assistenti sociali sono insufficienti, poiché dovrebbero corrispondere a una proporzionalità che assicura un operatore per cinque mila abitanti (così' come previsto dalla regione) e invece sul territorio c'è ne sono solo 52 su 332mila abitanti.
Ma le inadempienze e l'indifferenza dell'Amministrazione a tutt'oggi sono state tante.
Non possiamo più' lasciar correre.
Pertanto è ora di mettere mano a un regolamento di mobilità del personale interessato e a una riorganizzazione dei servizi socio-educativi, che preveda l'istituzione di coordinamenti tecnici.
E aggiungiamo: se non ora, quando? Abbiamo professionalità all'altezza accompagnate da una grande esperienza. È arrivato il momento di utilizzare a pieno.