Cementir, l'UIi accusa la Regione: "Atteggiamento 'troppo accomodante'"

BARI - “L’azione e l’atteggiamento fin troppo accomodante dell’assessore regionale al lavoro Caroli sulla questione Cementir è lacunosa e preoccupante, considerato che invece una simile situazione andrebbe affrontata di petto e con una certa urgenza”.
Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia, ricorda come “Caroli si era impegnato a settembre, nel corso di una riunione con Cgil, Cisl, Uil, a convocare un ulteriore incontro il mese successivo. Eppure fino a gennaio tutto è passato sotto un assordante silenzio: un grave e ingiustificabile ritardo, nonostante le mille sollecitazioni giunte dalle forze sociali e sindacali. In attesa delle famose calende greche, la situazione è peggiorata sensibilmente, con l’azienda che si è impegnata in evoluzioni circensi pur di accampare pretesti e scuse tra le più disparate e incomprensibili volte a giustificare la chiusura dell’area a caldo dello stabilimento, che brucerà tanti posti di lavoro, 98 per la precisione, e minerà la sicurezza reddituale di tanti lavoratori pugliesi”.

“Intanto – continua Pugliese – mentre Roma brucia, in Regione si continua a sfogliare, chissà perché, la margherita sulla crisi di un’azienda che rappresenta uno dei perni fondamentali del tessuto economico pugliese e tarantino, già eccessivamente bistrattato per subire l’ennesimo, durissimo colpo. La Cementir, peraltro, vanta il triste primato di aver inaugurato l’era delle privatizzazioni, appartenendo al novero dei gioielli produttivi regalati ai privati e oggetto di ripetuti aiuti statali: lasciarla morire così, senza batter ciglio, è davvero assurdo”.

“La strategia dell’attesa – conclude il Segretario regionale della UIL – non ha pagato e non pagherà. Invitiamo la Regione e l’assessore Caroli a mantenere fede agli impegni, chiedendo quanto prima un incontro con il Governo centrale, al momento neanche calendarizzato, nel corso del quale discutere dell’individuazione di soluzioni condivise, concrete e rapide per evitare che l’ennesima realtà produttiva pugliese cessi di esistere. Se, come dichiarato dal Presidente della Giunta regionale, la Regione Puglia ha intenzione di adottare Taranto, sarebbe bene cominciare ad assumere atteggiamenti più risolutivi e tempestivi: addossare ogni responsabilità a Roma è troppo facile e, soprattutto, non produce risultati. Riteniamo che proprio il Presidente della Giunta regionale, che personalmente si è speso per altre vertenze di analoga importanza, debba far sentire la propria voce ed interessarsi direttamente per salvaguardare un’impresa in rapporto di filiera diretto con lo stabilimento Ilva e quindi strategicamente fondamentale”.

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