"Cento sfumature di precariato", l'assessore regionale al Lavoro al secondo congresso del Nidil Cgil di Taranto

TARANTO - Hanno denominazioni diverse, talvolta fantasiose: somministrati, co.co.co, partite Iva, collaboratori a progetto. Tanti modi per indicare la stessa cosa, il lavoro precario.

Un esercito di giovani, prevalentemente, ma anche di cinquantenni che la crisi ha espulso dai circuiti del lavoro garantito. Professionisti, operai, tecnici, l'universo del precariato ha sfumature diverse ma tutte connotate dalla carenza se non addirittura dalla mancanza di diritti, garanzie, contratti.

Cento sfumature di precariato verrebbe da dire parafrasando il titolo di un best seller letterario, a cui il Nidil Cgil cerca di dare dignità di categoria e diritto alla rappresentanza. Quella delle "nuove identità del lavoro" è l'ultima nata in casa Cgil, ma è, ormai, una categoria importante proprio a causa di un mercato del lavoro in cui la rete delle garanzie, ha maglie sempre più larghe.

"Difendiamo i diritti. Ripartiamo dal lavoro: analisi, novità, proposte", questo il tema del secondo congresso provinciale del Nidil Cgil di Taranto in programma venerdì 21 febbraio alla masseria Appia Antica di Massafra.
I lavori inizieranno alle 9 con la relazione introduttiva del segretario generale del Nidil di Taranto, Lucia La Penna e con l'intervento di Filomena Principale, segretaria della Camera del Lavoro Cgil di Taranto. È previsto l'intervento dell'assessore regionale al Lavoro Leo Caroli. Le conclusioni sono affidate a Andrea Borghesi, segretario nazionale Nidil Cgil.
"La nostra categoria - spiega il segretario generale La Penna - conta ormai sul territorio provinciale circa duemila iscritti. Negli ultimi anni è cresciuta molto, ma purtroppo questo non è un bel segnale perché è il sintomo di un malessere sempre più diffuso tra tutte le generazioni. Il nostro congresso vuole essere un momento di confronto vero sui problemi, non un momento celebrativo fine a se stesso. Ascolteremo le testimonianze di chi ogni giorno vive sulla propria pelle le difficoltà legate alla mancanza di certezze, stabilità, garanzie e con loro intendiamo disegnare i percorsi per offrire anche a questa fascia di lavoratori i necessari diritti".

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