ROMA - La crisi economica ha spazzato via in sei anni in Italia 134 mila piccole imprese, artigiani e commercianti, le due principali categorie delle partite Iva. Lo afferma la Cgia di Mestre, che ha ricavato questo dato calcolando il saldo, nel periodo 2008-2013, tra aziende nuove nate e quelle che hanno cessato l'attività . Se tra i piccoli commercianti la 'moria' sfiora le 64 mila unità , tra gli artigiani supera quota 70 mila. Sommando i risultati dell'una e dell'altra categoria all'appello mancano quasi 134 mila piccole imprese.
"A differenza dei lavoratori dipendenti - osserva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - quando un autonomo cessa l'attività non dispone di alcuna misura di sostegno al reddito. Ad esclusione dei collaboratori a progetto che possono contare su un indennizzo una tantum, gli artigiani e i commercianti non usufruiscono dell'indennità di disoccupazione e di alcuna forma di cassaintegrazione o di mobilità lunga o corta. Spesso si ritrovano solo con molti debiti da pagare e un futuro tutto da inventare".
"A differenza dei lavoratori dipendenti - osserva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - quando un autonomo cessa l'attività non dispone di alcuna misura di sostegno al reddito. Ad esclusione dei collaboratori a progetto che possono contare su un indennizzo una tantum, gli artigiani e i commercianti non usufruiscono dell'indennità di disoccupazione e di alcuna forma di cassaintegrazione o di mobilità lunga o corta. Spesso si ritrovano solo con molti debiti da pagare e un futuro tutto da inventare".