di Marco Pizzolante.
GAGLIANO (Le) - Il 18 febbraio 2014 ho partecipato all'incontro, presso la sede dell'Autorità di Bacino, alla presenza dei responsabili dell’AdB Prof. A.R. Di Santo e Geol. Luca Buzzanca, del Sindaco di Gagliano Antonio Buccarello, dell’assessore ai lavori pubblici Antonio Ercolani, del capogruppo-consigliere di minoranza Davide Bisanti, del consigliere di minoranza Valentino Pizzolante, del capogruppo consigliere di maggioranza Luigi Colaci, del progettista (progetto 500 mila euro) e Responsabile Settore Pianificazione Territoriale dell’ufficio tecnico di Gagliano Ing. Daniele Accoto, di due dei progettisti (progetto 1 milione di euro) Ing. Primo Stasi (capogruppo) e Geol. Mario Stani, del Presidente Legambiente Capo di Leuca Valerio Ferilli, del Presidente Associazione Salento Verticale Ing. Ippazio Morciano, del Presidente Comitato di tutela e salvaguardia Capo di Leuca Diego Trane, a seguito della nostra richiesta di confronto con l'amministrazione comunale, le associazioni e i cittadini da noi sollecitata più volte e dell'invito promosso dal Sindaco, per acquisire e approfondire le problematiche legate alla salvaguardia e messa in sicurezza del Ciolo.
Premesso che è in corso un’indagine della Procura di Lecce; premesso che l’Autorità di Bacino non impone nessun intervento di messa in sicurezza ma esprime i pareri di propria competenza sui progetti presentati dai comuni, da altri enti pubblici e da privati, in sintesi, durante l'incontro non è emersa nessuna novità rispetto alle posizioni delle parti che già conosciamo, anzi, al contrario delle dichiarazioni di apertura (di facciata!) del Sindaco ascoltate durante l’assemblea pubblica del 30 gennaio 2014, è apparso chiaramente che, nonostante ci sia una proroga di sei mesi per completare l'iter burocratico, la volontà politica di Buccarello e di Ercolani rimane quella di realizzare i progetti voluti e imposti, senza nessuna disponibilità a trovare una soluzione possibile per evitare la messa in opera di circa 6500 mq di rete metallica se non nelle varianti in corso d’opera (durante i lavori) nei limiti (ridotti) consentiti dalla legge.
Ho ribadito al Sindaco che, senza entrare nei meriti tecnici, la loro è una scelta politica che vogliono imporre al nostro territorio e che, per evitare le reti paramassi, bisogna annullare immediatamente i progetti in itinere e accertarsi, presso gli enti finanziatori che i fondi si possono utilizzare per elaborare dei nuovi progetti da proporre (anche su altre aree individuate lungo la costa) consistenti nel:
- limitare l’intervento di messa in sicurezza alle sole aree per le quali vi è effettivo pericolo di crollo accelerando il processo naturale di caduta dei massi in equilibrio instabile;
- stabilire un programma di manutenzione delle pareti rocciose individuate.
salvaguardando la risorsa ambientale e naturalistica Ciolo, come, tra l’altro, il gruppo consiliare di minoranza (Davide Bisanti, Piera Anna Petracca, Valentino Pizzolante, Mino
Greco, Totò Sergi) e i rappresentanti delle associazioni Ing. Ippazio Morciano, Valerio Ferilli e Diego Trane hanno sempre chiesto.
Ricordo cosa il Prof. Paolo Sansò, professore di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università del Salento, ha dichiarato nell'assemblea pubblica del 30 gennaio 2014:
“…Non c’è bisogno di essere tecnici, un poco di buon senso. Ecco perché quando vedo questi progetti e quando entrate nei dettagli tecnici, vi hanno già fregato, vuol dire che hanno già deciso che l’intervento va fatto… Qual’è la tecnica? Il passo indietro. Risparmiamo soldi come comunità. Preserviamo la nostra risorsa territorio… quel tesoro che adesso state ammirando…”.
Questa azione è un indirizzo politico di sindaco e assessore e tutti noi cittadini dobbiamo continuare a opporci per indurli a cambiare idea, senza mollare. Noi chiediamo che facciano un passo indietro: Giù le mani dal Ciolo!
E per ribadirlo domenica 23 febbraio alle ore 10 trascorreremo con piacere insieme a tanti amici una mattinata nel canyon del Ciolo.
GAGLIANO (Le) - Il 18 febbraio 2014 ho partecipato all'incontro, presso la sede dell'Autorità di Bacino, alla presenza dei responsabili dell’AdB Prof. A.R. Di Santo e Geol. Luca Buzzanca, del Sindaco di Gagliano Antonio Buccarello, dell’assessore ai lavori pubblici Antonio Ercolani, del capogruppo-consigliere di minoranza Davide Bisanti, del consigliere di minoranza Valentino Pizzolante, del capogruppo consigliere di maggioranza Luigi Colaci, del progettista (progetto 500 mila euro) e Responsabile Settore Pianificazione Territoriale dell’ufficio tecnico di Gagliano Ing. Daniele Accoto, di due dei progettisti (progetto 1 milione di euro) Ing. Primo Stasi (capogruppo) e Geol. Mario Stani, del Presidente Legambiente Capo di Leuca Valerio Ferilli, del Presidente Associazione Salento Verticale Ing. Ippazio Morciano, del Presidente Comitato di tutela e salvaguardia Capo di Leuca Diego Trane, a seguito della nostra richiesta di confronto con l'amministrazione comunale, le associazioni e i cittadini da noi sollecitata più volte e dell'invito promosso dal Sindaco, per acquisire e approfondire le problematiche legate alla salvaguardia e messa in sicurezza del Ciolo.
Premesso che è in corso un’indagine della Procura di Lecce; premesso che l’Autorità di Bacino non impone nessun intervento di messa in sicurezza ma esprime i pareri di propria competenza sui progetti presentati dai comuni, da altri enti pubblici e da privati, in sintesi, durante l'incontro non è emersa nessuna novità rispetto alle posizioni delle parti che già conosciamo, anzi, al contrario delle dichiarazioni di apertura (di facciata!) del Sindaco ascoltate durante l’assemblea pubblica del 30 gennaio 2014, è apparso chiaramente che, nonostante ci sia una proroga di sei mesi per completare l'iter burocratico, la volontà politica di Buccarello e di Ercolani rimane quella di realizzare i progetti voluti e imposti, senza nessuna disponibilità a trovare una soluzione possibile per evitare la messa in opera di circa 6500 mq di rete metallica se non nelle varianti in corso d’opera (durante i lavori) nei limiti (ridotti) consentiti dalla legge.
Ho ribadito al Sindaco che, senza entrare nei meriti tecnici, la loro è una scelta politica che vogliono imporre al nostro territorio e che, per evitare le reti paramassi, bisogna annullare immediatamente i progetti in itinere e accertarsi, presso gli enti finanziatori che i fondi si possono utilizzare per elaborare dei nuovi progetti da proporre (anche su altre aree individuate lungo la costa) consistenti nel:
- limitare l’intervento di messa in sicurezza alle sole aree per le quali vi è effettivo pericolo di crollo accelerando il processo naturale di caduta dei massi in equilibrio instabile;
- stabilire un programma di manutenzione delle pareti rocciose individuate.
salvaguardando la risorsa ambientale e naturalistica Ciolo, come, tra l’altro, il gruppo consiliare di minoranza (Davide Bisanti, Piera Anna Petracca, Valentino Pizzolante, Mino
Greco, Totò Sergi) e i rappresentanti delle associazioni Ing. Ippazio Morciano, Valerio Ferilli e Diego Trane hanno sempre chiesto.
Ricordo cosa il Prof. Paolo Sansò, professore di Geografia fisica e Geomorfologia dell’Università del Salento, ha dichiarato nell'assemblea pubblica del 30 gennaio 2014:
“…Non c’è bisogno di essere tecnici, un poco di buon senso. Ecco perché quando vedo questi progetti e quando entrate nei dettagli tecnici, vi hanno già fregato, vuol dire che hanno già deciso che l’intervento va fatto… Qual’è la tecnica? Il passo indietro. Risparmiamo soldi come comunità. Preserviamo la nostra risorsa territorio… quel tesoro che adesso state ammirando…”.
Questa azione è un indirizzo politico di sindaco e assessore e tutti noi cittadini dobbiamo continuare a opporci per indurli a cambiare idea, senza mollare. Noi chiediamo che facciano un passo indietro: Giù le mani dal Ciolo!
E per ribadirlo domenica 23 febbraio alle ore 10 trascorreremo con piacere insieme a tanti amici una mattinata nel canyon del Ciolo.