LECCE - “La presentazione delle colonnine Enel per il rifornimento di auto elettriche a Lecce è un bel passo avanti per la città di Lecce. Effettivamente si dà una possibilità di approvvigionamento di carburanti a quella decina di cittadini che posseggono veicoli di questo genere. E si segna una data storica, qualora questo genere di trasporto dovesse diventare di massa nei prossimi anni.
Per gli altri 90mila leccesi attendiamo che a Lecce si proceda al miglioramento della qualità e della frequenza del trasporto pubblico, oggi mal gestito a tutto vantaggio dei guadagni che le strisce blu producono alla Sgm. Guadagni che in buona parte si trasformano in utili privati e che non vengono reinvestiti. Per potenziare le linee, infatti, Perrone chiama in causa la Regione (come del resto fa per ogni cosa), e quindi la collettività, la stessa che già paga le strisce blu.
Oltre alle colonnine e agli annunci su una presunta città ‘pulita’ si attende dal sindaco una decisione sul che fare di quell’enorme monumento allo spreco che è il filobus. O sulla chiusura (vera e non fasulla) del centro storico di Lecce all’attraversamento selvaggio delle automobili. E sull’allargamento dell’area pedonale e l’aumento delle piste ciclabili (anche queste vere, possibilmente, e non aree pedonali spacciate come tali).
E, giacché in questo genere di iniziative a favore di fotografi se ne presenta l’occasione, oltre alle cinque colonnine si potrebbe chiedere ad Enel – e su questo punto mi rivolgo chiaramente anche al sindaco Consales e all’assessore Capone – di rispettare l’ambiente salentino prima di tutto smettendo di bruciare carbone a Cerano. Insomma, oltre che alla propaganda conviene che ci si dedichi di più a chi soffre le conseguenze dell’inquinamento. E a Brindisi, Lecce e nel Salento sono in tanti”.
A riferirlo in una nota il Consigliere regionale del Partito Democratico, Sergio Bari.
Per gli altri 90mila leccesi attendiamo che a Lecce si proceda al miglioramento della qualità e della frequenza del trasporto pubblico, oggi mal gestito a tutto vantaggio dei guadagni che le strisce blu producono alla Sgm. Guadagni che in buona parte si trasformano in utili privati e che non vengono reinvestiti. Per potenziare le linee, infatti, Perrone chiama in causa la Regione (come del resto fa per ogni cosa), e quindi la collettività, la stessa che già paga le strisce blu.
Oltre alle colonnine e agli annunci su una presunta città ‘pulita’ si attende dal sindaco una decisione sul che fare di quell’enorme monumento allo spreco che è il filobus. O sulla chiusura (vera e non fasulla) del centro storico di Lecce all’attraversamento selvaggio delle automobili. E sull’allargamento dell’area pedonale e l’aumento delle piste ciclabili (anche queste vere, possibilmente, e non aree pedonali spacciate come tali).
E, giacché in questo genere di iniziative a favore di fotografi se ne presenta l’occasione, oltre alle cinque colonnine si potrebbe chiedere ad Enel – e su questo punto mi rivolgo chiaramente anche al sindaco Consales e all’assessore Capone – di rispettare l’ambiente salentino prima di tutto smettendo di bruciare carbone a Cerano. Insomma, oltre che alla propaganda conviene che ci si dedichi di più a chi soffre le conseguenze dell’inquinamento. E a Brindisi, Lecce e nel Salento sono in tanti”.
A riferirlo in una nota il Consigliere regionale del Partito Democratico, Sergio Bari.