BARI - Alla luce del grave problema sociale della morosità di alcuni inquilini di alloggi popolari di proprietà dello Iacp a Lecce, il vice presidente vicario del gruppo Pdl/FI Erio Congedo annuncia una interrogazione e chiede una riforma ampia dell’istituto, citando il disegno di legge regionale “Riordino delle funzioni amministrative in materia di Edilizia Residenziale Pubblica e Sociale e riforma degli enti regionali operanti nel settore”.
“Innanzitutto - avverte - lo Iacp è obbligato a rimborsare le bollette di acqua e luce insolute a favore degli amministratori delle autogestioni, evitando così un grave danno per gli assegnatari di alloggi popolari, che non possono vedersi sottratti beni primari come l’acqua o la luce. Del resto, c’è una legge del 1984 che lo dice chiaramente, quindi qualunque ragionamento o atteggiamento di senso contrario da parte di Iacp non ha ragion d’essere. Anzi, la delicatezza della situazione imporrebbe di procedere in fretta alla costituzione del fondo sociale di garanzia per le emergenze, in cui gioca un ruolo importante anche la Regione Puglia. Sul punto presenterò una interrogazione.
Detto questo relativamente all’urgenza assoluta di quello che sta accadendo, è chiaro poi che se non si riesce a fronteggiare l’emergenza, probabilmente è giunta l’ora di ripensare a dovere il ruolo e le funzioni dello Iacp. Alla Regione giace un disegno di legge che, a mio avviso, dovrebbe non limitarsi solo a modifiche di carattere organizzativo degli enti che operano nel settore, ma - specifica Congedo - intervenire nel merito e quindi su aspetti che riguardano l’operatività e la capacità concreta di incidere sui bisogni sociali. L’impressione è che così com’è oggi lo Iacp, peraltro con cronici problemi di bilancio, non risolva granché sul fronte dell’edilizia popolare”.
“Innanzitutto - avverte - lo Iacp è obbligato a rimborsare le bollette di acqua e luce insolute a favore degli amministratori delle autogestioni, evitando così un grave danno per gli assegnatari di alloggi popolari, che non possono vedersi sottratti beni primari come l’acqua o la luce. Del resto, c’è una legge del 1984 che lo dice chiaramente, quindi qualunque ragionamento o atteggiamento di senso contrario da parte di Iacp non ha ragion d’essere. Anzi, la delicatezza della situazione imporrebbe di procedere in fretta alla costituzione del fondo sociale di garanzia per le emergenze, in cui gioca un ruolo importante anche la Regione Puglia. Sul punto presenterò una interrogazione.
Detto questo relativamente all’urgenza assoluta di quello che sta accadendo, è chiaro poi che se non si riesce a fronteggiare l’emergenza, probabilmente è giunta l’ora di ripensare a dovere il ruolo e le funzioni dello Iacp. Alla Regione giace un disegno di legge che, a mio avviso, dovrebbe non limitarsi solo a modifiche di carattere organizzativo degli enti che operano nel settore, ma - specifica Congedo - intervenire nel merito e quindi su aspetti che riguardano l’operatività e la capacità concreta di incidere sui bisogni sociali. L’impressione è che così com’è oggi lo Iacp, peraltro con cronici problemi di bilancio, non risolva granché sul fronte dell’edilizia popolare”.
Tags
Politica locale