Congedo: “Sullo Statuto meglio evitare forzature improprie che dividono”

BARI - “La proposta avanzata dal collega Losappio per l’inserimento nello Statuto della Puglia del riferimento alla Resistenza, porta con se il fondato dubbio che si tratti di una campagna di distrazione di massa per occultare lo stato disastroso in cui i Governi-Vendola si apprestano a lasciare la Regione in termini di politiche del lavoro, socio-sanitarie, ambientali, infrastrutturali e chi più ne ha più ne metta.
Conoscendo il collega Losappio voglio immaginare che così non sia ed affrontare la proposta di modifica statutaria nel merito con almeno tre rilievi:
a quasi sessant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, non si comprende che senso abbia continuare a rivolgere lo sguardo al passato per riprendere formule che non compaiono neanche nel testo della Costituzione che pure è stata scritta subito dopo la conclusione del conflitto ed ha rilievo e valore per l’intera Nazione;

in Puglia la Resistenza non ci fu per la semplice ragione che non ci fu occupazione nazista, mentre da essa parti la partecipazione del ricostituito Esercito regolare italiano alla Guerra di Liberazione. Se si vuol far riferimento a tutte le pagine della storia nazionale alle quali i Pugliesi hanno offerto il loro apporto generoso e sacrificale alla causa della Patria italiana e della libertà sarebbe doveroso considerare tutti i centocinquant’anni di storia all’ombra del Tricolore ed i loro prodromi;

ricordo che quando con votazione bipartisan adottammo nel 2003 il nuovo testo dello Statuto l’argomento fu ampiamente dibattuto, e si preferì il riferimento condiviso alla Liberazione. Questo non per influssi revisionistici (che d’allora hanno peraltro ricevuto ampi rinforzi da una pubblicistica anche di sinistra) o- tanto meno- negazionistici, ma nella convinzione che si dovessero inserire nella Carta Regionale riferimenti a valori positivi che unificassero la Comunità pugliese, peraltro in perfetta sintonia con i valori della Costituzione repubblicana.
Pertanto, così come della Costituzione nessuno intende modificare i primi, solenni articoli, e sulle modifiche ad essa giustamente si ricerca il più vasto apporto, suggerisco di lasciare in pace un testo dello Statuto su cui c’è convergenza generale e di rivolgere l’attenzione a quelli parti che potrebbero rendere più efficiente la funzione legislativa e di governo e migliorare gli strumenti di partecipazione e di decisione”.
A riferirlo in una nota il Vicepresidente vicario del Gruppo consiliare PdL-FI, Saverio Congedo.

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