BRINDISI - Il consigliere Euprepio Curto ha scritto al prefetto di Brindisi, Nicola Prete.
Curto denuncia il trasformismo come malattia di cui è storicamente affetta la politica italiana e chiede al prefetto “una costante verifica di tutti quegli atti politici, amministrativi, o comunque burocraticamente sottoposti alla volontà dell’Ente, da cui potrebbero essere individuate, direttamente o indirettamente, azioni miranti a produrre utilità a favore di eventuali convertiti sulla via di Damasco”.
Di seguito il testo integrale della lettera
“Il trasformismo è sicuramente una malattia di cui è storicamente affetta la politica italiana. Essa, però, resterebbe confinata nell’ambito delle materie di pertinenza dei politologi e degli opinionisti, se non fosse per il semplice fatto cha da fisiologica ( e cioè, insita nella natura umana) è divenuta patologica, e cioè ha assunto forme morbose che non di rado travalicano lo stretto discrimine tra lecito e illecito.
Onde, molto frequentemente, si assiste a cambi di casacca o di schieramento, non giustificati da motivazioni squisitamente politiche, ma dall’uso spregiudicato dell’arma del baratto: ovverosia, la garanzia del sostegno politico a primi cittadini e a maggioranze traballanti in cambio di utilità , o benefit che dir si voglia, che nulla hanno di politico, mentre, al contrario, riproducono specularmente la fattispecie del voto di scambio.
Ovviamente, se mi rivolgo a Lei, è perché sono convinto che questo meccanismo, perverso, spregiudicato, e soprattutto immondo, ha già messo le radici nella nostra provincia, ad iniziare, e non per caso, dal comune capoluogo per finire alla più piccola delle nostre comunità .
Devo aggiungere che ho sperato a lungo che sindaci nuovi, provenienti dalla cosiddetta società civile (che, sia detto per inciso, molto spesso dà di se prove peggiori rispetto alla vecchia Politica), invertissero tale scandalosa tendenza, assumendo comportamenti e modelli d’interpretazione delle regole del tutto refrattari a questa sconcertante degrado.
Mi sono reso conto che purtroppo le attese sono andate deluse.
E, pertanto, visto che la Politica continua a non capire i propri errori, e, quindi , la necessità di assumere comportamenti, non solo eticamente inappuntabili, ma anche giuridicamente legittimi e leciti, non mi resta che rivolgermi a Lei e alla Sua autorevolezza affinché, Suo tramite, giunga agli organismi competenti la sollecitazione ad una costante verifica di tutti quegli atti politici, amministrativi, o comunque burocraticamente sottoposti alla volontà dell’Ente, da cui potrebbero essere individuate, direttamente o indirettamente, azioni miranti a produrre utilità a favore di eventuali convertiti sulla via di Damasco.
Curto denuncia il trasformismo come malattia di cui è storicamente affetta la politica italiana e chiede al prefetto “una costante verifica di tutti quegli atti politici, amministrativi, o comunque burocraticamente sottoposti alla volontà dell’Ente, da cui potrebbero essere individuate, direttamente o indirettamente, azioni miranti a produrre utilità a favore di eventuali convertiti sulla via di Damasco”.
Di seguito il testo integrale della lettera
“Il trasformismo è sicuramente una malattia di cui è storicamente affetta la politica italiana. Essa, però, resterebbe confinata nell’ambito delle materie di pertinenza dei politologi e degli opinionisti, se non fosse per il semplice fatto cha da fisiologica ( e cioè, insita nella natura umana) è divenuta patologica, e cioè ha assunto forme morbose che non di rado travalicano lo stretto discrimine tra lecito e illecito.
Onde, molto frequentemente, si assiste a cambi di casacca o di schieramento, non giustificati da motivazioni squisitamente politiche, ma dall’uso spregiudicato dell’arma del baratto: ovverosia, la garanzia del sostegno politico a primi cittadini e a maggioranze traballanti in cambio di utilità , o benefit che dir si voglia, che nulla hanno di politico, mentre, al contrario, riproducono specularmente la fattispecie del voto di scambio.
Ovviamente, se mi rivolgo a Lei, è perché sono convinto che questo meccanismo, perverso, spregiudicato, e soprattutto immondo, ha già messo le radici nella nostra provincia, ad iniziare, e non per caso, dal comune capoluogo per finire alla più piccola delle nostre comunità .
Devo aggiungere che ho sperato a lungo che sindaci nuovi, provenienti dalla cosiddetta società civile (che, sia detto per inciso, molto spesso dà di se prove peggiori rispetto alla vecchia Politica), invertissero tale scandalosa tendenza, assumendo comportamenti e modelli d’interpretazione delle regole del tutto refrattari a questa sconcertante degrado.
Mi sono reso conto che purtroppo le attese sono andate deluse.
E, pertanto, visto che la Politica continua a non capire i propri errori, e, quindi , la necessità di assumere comportamenti, non solo eticamente inappuntabili, ma anche giuridicamente legittimi e leciti, non mi resta che rivolgermi a Lei e alla Sua autorevolezza affinché, Suo tramite, giunga agli organismi competenti la sollecitazione ad una costante verifica di tutti quegli atti politici, amministrativi, o comunque burocraticamente sottoposti alla volontà dell’Ente, da cui potrebbero essere individuate, direttamente o indirettamente, azioni miranti a produrre utilità a favore di eventuali convertiti sulla via di Damasco.