Dal Salento all’Australia: Francesca Giaccari superstar

di Francesco Greco. SYDNEY – “Credo che ognuno debba cercare la propria Australia dentro se stesso e avere il coraggio di viversi il proprio sogno per essere vivo in ogni istante”. Dall’altro emisfero del pianeta la voce è calda e forte: “A Sydney sono le 2 e 40… Sono venuta qui anche per portare l’energia di Papa Francesco…“. Poi la voce s’incrina: “Ho sofferto così tanto…”.

   Un’ emigrante particolare Francesca Giaccari (www.francescagiaccari.com): 5 mesi fa lasciò la barocca Galatina, anche lei cara alla dea Athena: destinazione Australia, per dar corpo alla passione che si porta nel dna: la musica. “Sono arrivata con la chitarra in spalla, ho suonato per le strade e la sera pulivo nei ristoranti. Poi è successo tutto…”.

   Doveva elaborare il lutto di un dolore molto grande: l’amato nonno Pippi se n’era andato in silenzio. Si commuove: “Lo sogno tutte le notti… M’ha consigliato di venire qui… Mi parla, mi dà la spinta ad andare sempre più veloce… Io mi fido, confido, corro verso le stelle…”. E che fosse tempo di sfide cool, trolley da riempire, prenotare il volo low cost sul web lo si capì dall’ultimo, commuovente spettacolo live “Arrivederci Italia!”, al Caffè del Teatro di Aradeo (Lecce).

   S’era proposta al “Grande Fratello” 11: espediente delle ragazze talentuose per darsi visibilità. La determinazione è quella di tutte le donne del Sud, dalle brigantesse all’#io ci sono (da mestrina Francesca portò nelle scuole del Salento novità pedagogiche rivoluzionarie) sanno che scagliandosi senza paura nel mondo avranno coscienza del loro valore. Poi torneranno al “nido” e tutto sarà diverso, più bello, pregno di magia. Ma l’Italia la soffocava: immaginava altri mondi, li voleva tutti per sé.

   “In una di queste esibizioni ho incontrato il mio manager, di quelli che non sai se esistono davvero o solo nelle favole e sono continuate le magie…”. Eccole: un film da protagonista uscito da poco, “Ameluk”, regia Mimmo Mancini, fotografia Marcello Montarsi (“L’ultimo bacio”, “La notte prima degli esami”), con Rosanna Banfi e il tarantino Cosimo Cinieri: sotto Pasqua un ragazzo musulmano vuol farsi accettare dalla comunità di Mariotto (Bari); lei è Rita, ragazza ebrea. Un’intervista alla SBS (la Rai australiana), un video con un grande regista australiano, mentre è in rotazione sulle radio il singolo “Io grido” (Sony Music) e in questi giorni la cantautrice sta registrando altre canzoni (suoi testi e musica).
   Dunque, un personaggio sfaccettato, polisemico: carisma, personalità, identità marcata. E in questa intervista si svela con sincerità naïf, un po’ filosofa, un po’ new age, un po’…

   Domanda: come nasce la Giaccari artista?
Risposta: “Più che artista, direi creativa… Ho cercato di indirizzare la dirompente energia che mi attraversava canalizzandola negli strumenti che più mi piacevano, nelle circostanze che più si prestavano e nei colori che dettava l'istinto. Sin dall'infanzia avevo una forte fantasia e sono sempre uscita fuori dagli schemi che m'imponevano dall'esterno praticando una silenziosa disobbedienza. Quand’ero piccola mia madre dovette togliermi dalla scuola di danza perché dopo ripetute lezioni ballavo sempre per i fatti miei, senza più seguire il gruppo, creando problemi nelle coreografie: era come se fossi costantemente su un altro pianeta! E così, anche nel futuro non sono mai riuscita ad avere un insegnante di canto o chitarra, ero indisciplinata e mi piaceva apprendere per conto mio suonando solo ciò che scrivevo o le musiche che preferivo”.

D. Chi ha segnato la sua formazione musicale? 
R. “Adoravo Janis Joplin , Bonnie Tyler , Vasco… e iniziai a strimpellare i primi accordi. Nel corso della mia esistenza ho avuto accanto figure importanti, dei mèntori che tra arte e follia mi hanno insegnato tanto sulla vita e sul potere dell'immaginazione! Tutto è possibile, basta sognarlo! E se non succede è solo colpa tua e del tuo non credere abbastanza in te stesso! Lo sto vivendo ogni giorno sulla mia pelle, mentre sul mio cammino si svelano quelle situazioni che ho fervidamente cercato e parti del mio 'io' si oppongono cercando di non farmi sentire all'altezza, lottando contro quella forza dirompente che mi pervade, capace invece di epiche imprese. E quando riesco a vincere sull'ombra di quegli 'io', quando quella forza distrugge le paure che mi trattengono, i premi che si svelano regalano gioie inaudite!”.

D. Cos’è la musica per lei?
R. “Lo strumento che uso per affrontare il mio Viaggio, in cui non esiste un obiettivo finale se non quello della quotidiana evoluzione, vincendo ogni giorno su quelle parti di me che sono ancora in ombra, alfine di poter diventare quel che realmente sono. Concretizzare i sogni è tappa evolutiva di quel viaggio. Realizzarli fa evolvere il mondo intero e averne sempre di più lo fa espandere rendendolo meraviglioso!”.

D. Cosa ascolta quando viaggia in macchina?
R. “Ho imparato ad ascoltare il rock ‘n roll, quello che si fa sulla strada del tempo, quello della passione e della 'corretta disobbedienza', quello che solo vivendolo puoi raccontarne le sfumature!
Ognuno ha il suo rock da raccontare, perché ognuno vive, più o meno intensamente, la propria 'leggenda'. La Musica è la Vita stessa. Ognuno di noi compone quotidianamente la sua Melodia, e ognuno di noi compone la propria musica esprimendola nei modi che più gli sono affini; da un abbraccio a un sorriso a una parola... è Musica! A chi è dato di suonarla poi, ha il privilegio di musicarla, a chi no, ha la meravigliosa opportunità di ascoltare se stesso nei modi più disparati. Ma l’obiettivo è ascoltarsi in un modo o nell'altro. Quando anche gli altri ascoltano la tua Musica, insieme avrete composto un’armonia!”.

D. Si ritiene un’artista istintiva? 
R. “Nella mia vita ho scoperto diversi modi per esprimere me stessa, seguendo il mio istinto, andando dove vibrava la pelle, non denigrando mai nulla, semplicemente ascoltandomi, tuffandomi in avventure che potevano risultare incompatibili, risuonando agli occhi degli altri spesso incoerente, ma tutto faceva parte del mio disegno, o 'leggenda personale' la chiamerebbe Paulo Coelho. E la cosa meravigliosa è non aver avuto mai nessun rimpianto, perché ho sempre fatto ciò che sentivo, nella piena consapevolezza e stupore. L'incoerenza è stata una chiave importante che ha messo alla prova la mia intelligenza, perché imparando a vivere un' 'incoerenza  consapevole' ho scoperto quanta dannata voglia avevo di mettermi sempre in gioco e quanto importante fosse la Sperimentazione. Quando ho sentito che la mia mente andava da una parte seguendo un filo logico e razionale, ho capito che non dovevo seguirla perché mi avrebbe condotto sempre nella stessa direzione, in un circolo vizioso di credenze e congetture limitanti che non mi permettevano di evolvere. Così mi sfidavo, chiudevo gli occhi e seguivo l'istinto, che mi portava in 'terre sconosciute' dove si svelavano i doni più belli che avessi mai potuto sognare ed era proprio in quel momento che l'esistenza premiava il mio Coraggio regalandomi la bellezza dell'ignoto!”.

D. Pensa di catturare le sonorità del Sud?
R. “Non si cattura ciò che si ha dentro: puoi solo svelarlo col tempo e dare sfogo a ogni aspetto della tua essenza attraverso ciò che sei e che fai. Nasco Salentina, ma dentro di me scorre la Vita di tutte le Vite del Creato: mi sento parte del Tutto, cittadina dell'Universo in ogni poro della mia Pelle! E ogni cosa che faccio, dal primo sorriso della mattina a quello della sera, dalla prima nota della mia chitarra all'ultima nota del mia aspirapolvere, esprime parte di me”.

D. Cambia spesso look, ha frequenti stop and go: un’esigenza interiore?
R. “Cambiare look è una delle diverse manifestazioni esterne del cambiamento, il cambiamento di prospettiva, è ciò che lo precede. Imporsi di non cambiare significa non accettare l'evoluzione e non darsi la possibilità di sperimentare la meraviglia del cambiamento dentro se stessi. L'unica cosa immutabile è il cambiamento! Non può smettere di cambiare e noi ne facciamo parte come esseri del tutto. L'Evoluzione è ciò a cui siamo chiamati e quando non ascoltiamo quella voce incorriamo costantemente in problematiche che ci ricordano la necessità di cambiare prospettiva. E’ un problema non si risolve mai nella condizione psicologica in cui è stato creato, ma da una prospettiva diversa, nuova. Ed è proprio dando voce alla nostra Creatività che si manifestano le dinamiche del Cambiamento. Il nostro estro creativo è quella 'polvere di stelle' che trasmuta ogni cosa e non ha limiti sulle circostanze in cui può essere usato, dalla musica, al lavoro d'ufficio, al supermercato, ai rapporti personali, ovunque”.

D. Cinema, musica: una sfida infinita…
R. “La sperimentazione è l'obiettivo della mia Vita, dare alla mia Anima la possibilità che chiede, quella di sperimentare l'Essenza della vita nella carne. Quindi l'istinto quale unico e solo metro di giudizio senza giudizio, perché permette di discernere senza giudicare. E’ una voce pulita e reale che non può sbagliare perché proviene da dentro noi stessi e l'unica persona che non potrà mai sbagliare sul tuo conto sei sempre e solo tu. Al timone della mia Nave c'è la mia Anima quale voce di quell' istinto.
E tutto prende forma quando inizi a intravedere il tuo disegno, che grazie a quella voce è unico e solo e ogni giorno cerco di renderlo sempre più mio colorandone i giardini, riempiendoli di fiori, alberi secolari e germogli che rinnoveranno le Notti e i Giorni di Ogni Tempo”.

D. Lei è un’artista impegnata socialmente?
R. “Sono impegnata in una missione importante: rendere il Mondo un posto meraviglioso, ma per farlo è importante capirlo prima dentro se stessi, non si può trasmettere agli altri ciò che non si è sperimentato da soli. L'esempio è l’unico e reale insegnamento. E chi cerca di aiutare gli altri deve prima di tutto prendere coscienza di aver aiutato se stesso nel riconoscere la bellezza e l’abbondanza in ogni cosa che esiste, ringraziando quotidianamente per ciò che ha davanti agli occhi come in cielo così in terra (cit.). Il Paradiso è sulla terra! E solo oggi che ci stiamo risvegliando dal 'grande sonno' ipnotico che per secoli ci ha tenuto in una prigione senza sbarre, rendendoci schiavi di sistemi ormai logori, solo oggi iniziamo a renderci conto di tutta la bellezza che ci circonda. Quindi prima di aiutare gli altri aiutiamo noi stessi a prendere coscienza di tutto questo a evolvere la nostra Prospettiva, a esser grati e consapevoli dell'Abbondanza e il nostro benessere si trasmetterà conseguentemente a chiunque ci circondi. Di conseguenza cambierà il nostro mondo intorno. Quindi, sì: possiamo cambiare il mondo cambiando noi stessi”.

D. Cosa sta facendo a Sydney in questi giorni?
R. “Sono in studio insieme a un illustre producer della discografia australiana a produrre una delle mie canzoni più significative e profonde: ha segnato una tappa straordinariamente importante della mia vita. Ho sofferto molto prima di scriverla e mentre nasceva era come se quel dolore si trasmutasse dolcemente in qualcosa di Sublime e Liberatorio: una lezione di Vita marchiata a fuoco sull'Anima. In due step, non lontani l'uno dall'altro, nasceva 'La luna che fa', un preludio a un cambiamento interiore molto forte, che la morte di un grande Uomo, mio nonno, a cui ero passionalmente legata, ha sancito quale passaggio irreversibile della mia Coscienza. Sono in un grande studio di Sydney ad ascoltare quelle note nate sotto il cielo del mio amatissimo Salento, che si armonizzano all'energia di questa Terra e alla professionalità di persone straordinarie che sostengono ogni giorno un sogno e un  entusiasmo senza precedenti. A conferma di ciò che ho appena finito di raccontarvi, la fiducia e l'amore verso se stessi rifletteranno sempre all'esterno ciò che desideriamo. La sfida è sempre e soltanto dentro di noi quando arriva ciò che abbiamo cercato. Quanto coraggio abbiamo di viverlo? Vivere pienamente la propria esistenza richiede una grande responsabilità verso se stessi, perché significa andare incontro alla felicità. E ciò che mi sono sempre chiesta dopo aver espresso i miei desideri è stato: "Riuscirò ad avere  il coraggio di essere felice? A essere pienamente protagonista del mio spettacolo quotidiano?". Sono qui a vivere la mia domanda, e nella mia profonda gratitudine sperimento quella risposta.

Auguro a tutti una meravigliosa esperienza di vita!”.

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