TORINO - Le Fiamme Gialle di Torino hanno sequestrato 2 milioni e mezzo di euro in fuga verso la Svizzera. Destinatario dell'operazione e' Paolo Ligresti, indagato nell'inchiesta Fonsai della procura di Torino per falso in bilancio e aggiotaggio e gia' destinatario di un ordine di carcerazione mai eseguito per via della cittadinanza svizzera ottenuta da Ligresti la scorsa primavera. Le operazioni di trasferimento del denaro e dei titoli verso un conto corrente bancario di Lugano erano gia' state disposte, ma la Guardia di Finanza di Torino - come spiegano le fiamme gialle in una nota - si e' accorta per tempo del tentativo effettuato dai Ligresti di veicolare, in territorio elvetico, capitali schermati da una societa' fiduciaria. Sono stati quindi sottoposti a sequestro poco piu' di due milioni e mezzo di euro, costituiti da titoli e disponibilita' finanziarie, che stavano per essere trasferiti su conti svizzeri riconducibili a Paolo Ligresti.
L'ordine di movimentare il denaro e le azioni Unipol-Sai e' stato disposto da una societa' fiduciaria, dietro il cui schermo, pero', si celano Paolo e Salvatore Ligresti. Il conto di destinazione, invece, e' risultato intestato ad una societa' lussemburghese, Limbo Invest SA, anch'essa riconducibile ai membri della famiglia coinvolta nell'operazione "Fisher-Lange".
Il provvedimento di sequestro conservativo e' stato emesso dal Gip Paola Boemio, su proposta del Pubblico Ministero Marco Gianoglio, motivato dell'elevato rischio per la sottrazione di beni alla possibile azione della giustizia, a garanzia delle spese del procedimento e di ogni altra somma dovuta all'Erario, per evitare la dispersione delle garanzie del credito.
L'ordine di movimentare il denaro e le azioni Unipol-Sai e' stato disposto da una societa' fiduciaria, dietro il cui schermo, pero', si celano Paolo e Salvatore Ligresti. Il conto di destinazione, invece, e' risultato intestato ad una societa' lussemburghese, Limbo Invest SA, anch'essa riconducibile ai membri della famiglia coinvolta nell'operazione "Fisher-Lange".
Il provvedimento di sequestro conservativo e' stato emesso dal Gip Paola Boemio, su proposta del Pubblico Ministero Marco Gianoglio, motivato dell'elevato rischio per la sottrazione di beni alla possibile azione della giustizia, a garanzia delle spese del procedimento e di ogni altra somma dovuta all'Erario, per evitare la dispersione delle garanzie del credito.