BARI - “Il loro calvario dura da dodici anni, e nonostante le promesse, le rassicurazioni, le interrogazioni, le iniziative, gli annunci, i dieci ex dipendenti del Consorzio Agrario di Taranto continuano a non essere ricollocati né direttamente nell’ente né in un’agenzia regionale, come prevede la legge nazionale mirata al riordino dei Consorzi agrari e alla gestione del personale in esubero e pur essendoci la dovuta copertura finanziaria. E, da tempo privi di ammortizzatori sociali, rimangono prigionieri di una precarietà drammatica e purtroppo senza alternative, data l’età raggiunta. Una precarietà che dovrebbe essere inaccettabile non solo per le loro famiglie, ma per chiunque si dimostri incapace di mantenere un impegno preso”.
Maurizio Friolo, capogruppo del Nuovo Centro Destra in Consiglio regionale, ricorda che “è passato un mese dall’approvazione all’unanimità della proposta di legge - preceduta dal parere favorevole del Ministero della Funzione Pubblica, del 9 dicembre dello scorso anno - che prevede la ricollocazione di questi dieci lavoratori senza più risorse economiche per andare avanti e sempre più stremati, delusi e presi in giro, da una politica e una burocrazia che non riescono a immedesimarsi nel loro dramma. Quanto dovranno attendere ancora” si chiede e chiede “perché l’assessore al Lavoro Caroli e il suo dirigente responsabile procedano con l’ultimo, decisivo atto necessario alla loro ricollocazione e spazzino finalmente via anni e una vicenda tutta da dimenticare?”, la sua conclusione.
Maurizio Friolo, capogruppo del Nuovo Centro Destra in Consiglio regionale, ricorda che “è passato un mese dall’approvazione all’unanimità della proposta di legge - preceduta dal parere favorevole del Ministero della Funzione Pubblica, del 9 dicembre dello scorso anno - che prevede la ricollocazione di questi dieci lavoratori senza più risorse economiche per andare avanti e sempre più stremati, delusi e presi in giro, da una politica e una burocrazia che non riescono a immedesimarsi nel loro dramma. Quanto dovranno attendere ancora” si chiede e chiede “perché l’assessore al Lavoro Caroli e il suo dirigente responsabile procedano con l’ultimo, decisivo atto necessario alla loro ricollocazione e spazzino finalmente via anni e una vicenda tutta da dimenticare?”, la sua conclusione.