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Irene Tinagli |
di Giuliano Gasparotti - “Votiamo leggi di cui nessuno di noi comprende il significato”: iniziò così un applaudito intervento di Pietro Ichino, qualche mese fa e sollevava un problema non solo di 'drafting' legislativo, cioè del modo in cui si scrivono le leggi, ma una più generale esigenza di semplificazione e di chiarezza che sono le precondizioni necessarie per la crescita. Il Paese chiede riforme urgenti non più rinviabili: questo il motivo essenziale che ha portato al cambio di Premier a Palazzo Chigi. Renzi, indubbiamente è oggi l'unico leader politico capace di spingere sull'acceleratore l'auto Italia rendendola competitiva e capace di creare opportunità.
Come è tipico del suo stile postmoderno ed efficientista, Renzi ha innanzitutto trasformato il programma di Governo in un crono-programma. Lavoro, pubblica amministrazione, fisco: le tre priorità. Come già annunciato in una lettera di inizio anno, a queste riforme si debbono associare quelle istituzionali (legge elettorale, Senato e Titolo V) ed i diritti civili. Rispetto a questo impianto i partiti della maggioranza hanno l'occasione di cambiare il Paese in profondità oppure di condurlo a delle consultazioni elettorali che, ricordiamolo, comportano comunque il cambiamento della legge elettorale e l'attuazione delle modifiche costituzionali necessarie. Quindi: galleggiare oppure cambiare? Nessuno degli eletti vuole realmente affrontare il responso delle urne, questo è evidente.
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Pietro Ichino |
Dalla composizione del Governo, si capirà bene che indirizzo l'esecutivo vorrà prendere. I nomi non sono indifferenti: avere Ichino o Tinagli come Ministri del Lavoro, ad esempio, significa provare finalmente a rilanciare l'economia di un Paese che scommette sulle proprie capacità e può diventare attrattore di investimenti grazie ad un codice del lavoro semplificato, a garanzie certe sui costi, all'abbattimento di quel muro invalicabile che condanna il 40% dei nostri giovani ad essere disoccupati. Se la scelta ricadrà su Moretti, ad di Ferrovie o su Epifani, ex Cgil, si rimarrà sulla difesa dell'esistente che, in un momento di crisi come questo, vuol dire arginare una emorragia in corso senza né far rimarginare la ferita e meno che meno guarire dalla malattia.
Non è neanche possibile pensare di rilanciare i diritti sociali, il lavoro, senza occuparsi di quelli civili perché sono due facce della stessa medaglia, legate a filo doppio e lontani anni luce da battaglie di stampo ideologico. Per questo sorprende, ad esempio, la posizione di partiti come quello di Alfano, che vorrebbe un liberismo senza confrontarsi sul terreno delle libertà e dei diritti civili, oppure di Scelta civica che non sembra stringersi affatto sui suoi cavalli di razza, rinviando un congresso aperto fondativo di un movimento Liberal che la guida di Stefania Giannini relega al 2% secondo i sondaggi più favorevoli, dopo aver raggiunto il 10% alle ultime politiche.
Specie per la formazione di un nuovo centrosinistra vincente, è interesse del Pd, quello di avere alleati forti e capaci di mettere il turbo al processo riformatore. Quello che conta è dare risposte ad una Italia stremata: dagli imprenditori ai lavoratori al popolo delle partite iva, dai giovani alle donne agli omosessuali, una lista sterminata di cittadini chiedono di voltare pagina con decisione e chiarezza rispetto a stantie liturgie e giochi di potere che non risolvono alcun problema quotidiano. Guai a chiedere di aspettare ancora: nessuno è davvero più disposto ad assecondare le esigenze di una politica autoreferenziale che guarda soltanto alla propria sopravvivenza.
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Giuliano Gasparotti |
BIOGRAFIA - Giuliano Gasparotti, giurista, si occupa attualmente di privacy e diritti della persona per Regione Toscana dopo aver a lungo approfondito i temi dell'amministrazione digitale, società dell'informazione e della comunicazione, degli aspetti giuridici del documento elettronico, dell'organizzazione del lavoro pubblico. Dopo la Scuola di formazione politica Ulibo di Prodi, ha approfondito per il Pd i temi della creatività, dei diritti civili, della innovazione, dello sviluppo competitivo dei territori e dell’economia della conoscenza, della cultura contemporanea e della identità politica postmoderna. Ideatore e fondatore delle Officine Democratiche (che raccoglie i “meccanici” ovvero coloro che lavorano per sanare la frattura tra politica e società) di cui è attualmente Presidente onorario è stato coordinatore fiorentino per i DS, prima, e per il PD, poi, ed è tra gli estensori delle proposte sulla laicità ed i diritti civili per il programma di candidatura di Matteo Renzi alle Primarie 2012. Candidato “rottamatore” con l'ex Premier Mario Monti, è parte del Coordinamento politico toscano ed è Responsabile nazionale Area Diritti Civili di Scelta Civica per l'Italia.