Il 'Riformismo mensile' secondo Matteo

di Nicola Zuccaro - A marzo il lavoro, ad aprile la Pubblica Amministrazione, a maggio il Fisco. In attesa di apprendere le novità relative ai mesi successivi, Matteo Renzi vara il riformismo mensile. Una riforma al mese ovvero un modo per segnare non solo la discontinuità con l'esecutivo presieduto da Enrico Letta ma anche per segnare quel passo che conduce sulla via della socialdemocrazia europea.

Non è un caso che i provvedimenti 'mensili' siano stati preannunciati dal Premier incaricato all'inizio della settimana che vedrà Roma ospitare il Congresso del Partito Socialista Europeo. Un appuntamento al quale Renzi guarderà con particolare attenzione per verificare se la sua linea riformista coincida o meno con quella europea oppure se nel vecchio continente permane, nel 2014, una sinistra ancorata al massimalismo.

Renzi si presenterà pur non essendo ancora, a tutti gli effetti il Presidente del Consiglio, ad un esame: difficile da superare alla luce dei suoi trascorsi nella gioventù democristiana. Indipendentemente dall'esito, in Italia potrebbe iniziare una nuova stagione riformistica con cadenza mensile.

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