BARI - “Condivido la proposta di modifica statutaria e plaudo alla reintroduzione del richiamo ai valori della Resistenza nell’art. 1 dello Statuto della Regione Puglia, iniziativa avviata dai colleghi di un ampio schieramento, che comprende anche gruppi dell’opposizione oltre a tutto il centrosinistra”. Lo dichiara il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, che auspica la sollecita approvazione delle modifiche, col più largo consenso dell’Assemblea.
“Nel primo Statuto, adottato nel 1970, il significato fondante della guerra di liberazione era un principio essenziale. È giusto che torni ad esserlo, oggi più che mai, mentre la Puglia e l’intero Paese sono scossi da una crisi che va affrontata rifacendosi a tutte le risorse unificanti: morali, etiche e storiche. Sarebbe sbagliato dividersi sulla storia: quella della Resistenza non può che essere una memoria condivisa o verrebbe meno uno dei fondamenti della nostra democrazia.
Pietro Calamandrei ricordava – dice Introna – che l’intera Costituzione repubblicana è il testamento di quanti si sono battuti e sono morti per la libertà. Quindi è la voce di chi ha liberato il Paese, dei militari e dei civili, delle donne e degli uomini, protagonisti del riscatto nazionale nel 1943-45. Una storia che si è cominciato a scrivere proprio in Puglia, affrontando i tedeschi, subendo perdite e rappresaglie. Per l’Italia e per la nostra Regione, quello della Resistenza è un valore che non può essere ignorato o negato. Va indicato alle nuove generazioni, per formare le coscienza di cittadini liberi, responsabili e consapevoli dei diritti e dei doveri”.
“Nel primo Statuto, adottato nel 1970, il significato fondante della guerra di liberazione era un principio essenziale. È giusto che torni ad esserlo, oggi più che mai, mentre la Puglia e l’intero Paese sono scossi da una crisi che va affrontata rifacendosi a tutte le risorse unificanti: morali, etiche e storiche. Sarebbe sbagliato dividersi sulla storia: quella della Resistenza non può che essere una memoria condivisa o verrebbe meno uno dei fondamenti della nostra democrazia.
Pietro Calamandrei ricordava – dice Introna – che l’intera Costituzione repubblicana è il testamento di quanti si sono battuti e sono morti per la libertà. Quindi è la voce di chi ha liberato il Paese, dei militari e dei civili, delle donne e degli uomini, protagonisti del riscatto nazionale nel 1943-45. Una storia che si è cominciato a scrivere proprio in Puglia, affrontando i tedeschi, subendo perdite e rappresaglie. Per l’Italia e per la nostra Regione, quello della Resistenza è un valore che non può essere ignorato o negato. Va indicato alle nuove generazioni, per formare le coscienza di cittadini liberi, responsabili e consapevoli dei diritti e dei doveri”.