Juve, Tevez sempre più leader: in gol anche contro il Toro. In Argentina tiene banco la sua esclusione dalla Selección



di Piero Ladisa – I derby, si sa, non sono partite simili alle altre. Nella propria carriera Carlitos Tevez ne ha disputati parecchi e in diversi paesi: Argentina, Brasile, Inghilterra e infine Italia. Addirittura oltremanica, in quel di Manchester, ha giocato la stracittadina sia con la maglia dei Red Devils che con quella dei Citizens

Un giocatore, insomma, abituato al clima focoso che una partita del calibro di un derby sa regalare. Nella gara di andata contro il Toro era andato vicinissimo al gol, salvo essere stoppato dalla traversa che avrebbe poi favorito Paul Pogba per il tap-in vincente di testa. Quella stracittadina terminò 1-0. Con risultato analogo, la Juventus si è imposta sui granata anche nella gara di ritorno disputata ieri pomeriggio. Tutto identico, salvo il marcatore. Allo Stadium, il 'man of the match' è stato appunto l’Apache con un’ennesima prestazione da leader indiscusso scandita da lotta, qualità, quantità e sacrificio. La ciliegina sulla torta è rappresentata dal gol: un bolide di destro su cui nulla ha potuto l’incolpevole Padelli. Una rete, la 14.ma in A, festeggiata a ‘suon’ di tromba. Un’esultanza atipica che lo stesso argentino ha spiegato a fine partita: “E' per un amico che a casa quando ascoltiamo musica suona la trombetta”.

Una rete importante che permette a Tevez di raggiungere Rossi in testa alla classifica marcatori. “Non conta segnare, ma vincere. Voglio lo scudetto”. Senza dimenticare però l’Europa dove Carlitos non segna dal 7 aprile 2009. Un’eternità per un giocatore estroso come lui. L’argentino saprà mettere fine a questo digiuno. Non resta che attendere.

Se il cuore dei supporter bianconeri è stato ‘rapito’ dalle prestazioni esaltanti di Tevez, non si può dire altrettanto del tecnico della Selección Alejandro Sabella che continua a non convocarlo. Esclusioni che hanno alimentato il dissenso del popolo argentino, sceso a più riprese in piazza per protestare pacificamente la decisione di Sabella manifestando così la propria vicinanza nei confronti dell’Apache. L’ultima contestazione si è tenuta sabato a Buenos Aires, con uno dei tanti slogan che recitava: “Non si può escludere Tevez dal Mondiale, per ciò che ha dato alla squadra e per la sua umiltà”. A trarne giovamento da questa situazione è sicuramente la Juventus, facendo risparmiare le fatiche del caso (voli transoceanici, fusi orari) ad uno dei giocatori di maggior caratura della propria rosa dal quale non può prescindere.

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