Katres (intervista), "Racconto il mondo delle donne"

di Marco Masciopinto - Determinata e ricca di idee, Katres, in arte Teresa Capuano, dopo aver partecipato al programma televisivo The voice of Italy nel team di cantanti guidato da Noemi, pubblica il suo primo disco ‘’Farfalle a Valvole", nove brani che raccontano storie ed emozioni vissute.

Nata a Catania ma da sempre ha vissuto a Napoli, all'età di 12 anni inizia a suonare la chitarra e poco dopo si scopre compositrice. Personalità, passione ed eleganza respirano insieme nei suoi testi, raccontando l’universo femminile con grande ironia, curiosità e romanticismo.

In primavera ripartirà in un nuovo tour ricco di sorpese.



Perché “Farfalla a valvole’’?

"Il chitarrista che ha lavorato con me alla realizzazione dell'album un giorno mi scrisse una mail e mi disse che ero una farfalla a valvole, gli chiesi di spiegarmi il perché e lui rispose così: << Un amplificatore a valvole è il migliore che ci sia per la chitarra, caldo e potente ma anche raffinato e delicato, una farfalla a valvole è tutto questo e in più è anche bella da vedere".
Lessi questa definizione e l'istante successivo decisi che avrei chiamato così il mio album’’.

Le donne sono le protagoniste del tuo disco. Qual è il messaggio che vuoi mandare? 

"Quello che voglio è solo raccontare la quotidianità senza troppe metafore.
Amo raccontare storie di donne, quasi tutte le mie canzoni parlano di donne e lo fanno in modo che ogni donna possa riconoscersi in esse e ogni uomo possa accedere al mondo femminile senza sentirsi un estraneo".

Ti sei proposta per Sanremo? 

"No".
L’esperienza a The Voice cosa ti ha insegnato? 

‘’È stata un’esperienza nuova per me, sicuramente molto divertente. Per la prima volta mi sono trovata a stretto contatto col mondo televisivo, dovevo esprimermi in un territorio assolutamente sconosciuto.
Prima di entrare a far parte di un talent mi ero sempre chiesta se un’esperienza del genere potesse in qualche modo essere utile o meno al mio percorso artistico. Ora lo so. Ho sempre usato la musica come mezzo per esternare una parte di me, dei miei pensieri, delle mie emozioni… per me, cantautrice, stare su un palco e non poter cantare la mia storia ma essere valutata per un’esecuzione è stato utile solo a farmi comprendere che il mio modo di vivere la musica non è quello del talent show, ho senso musicalmente solo se posso esprimermi per quello che sono quindi la tv, vista in quei termini, non era il mio posto. Umanamente invece devo dire che è stata un'ottima occasione per conoscere delle persone bellissime, con cui sono ancora in contatto e, soprattutto, per potermi rapportare con un’artista, Noemi, che nonostante la sua giovane età e il suo successo ha mostrato da subito grande umiltà, disponibilità e rispetto verso tutto il suo team’’.

Quali sono gli artisti che hanno influenzato il tuo percorso artistico? 

‘’Non so quanto gli ascolti fatti negli anni abbiano potuto influenzare il mio personale modo di fare musica ma sono cresciuta ascoltando David Sylvian, Talking heads, David Bowie, The Doors, Noa, Cohen, Joni Mitchel, Janis Joplin, Buckley, i Beatles passando attraverso la musica popolare di Rosa Balistreri e quella dei grandi cantautori quali Tenco, De Andrè ed Endrigo, solo per citarne alcuni’’.

Cos’è per te essere una cantautrice?

‘’Non mi sono mai posta una domanda simile, non ci ho mai pensato, per me essere cantautrice è una condizione naturale, vitale. Scrivo, suono  e canto per necessità.  Togliermi la musica equivarrebbea togliermi il respiro...quindi la vita’’.

Sei in tour? 

‘’In questo momento sono ferma, sto lavorando a nuove cose. Probabilmente in primavera ripartirò con nuove date’’.