BARI - "Presenterò a breve una proposta di legge sullo status del parlamentare e dei membri del governo”. È quanto annuncia il presidente della Giunta delle elezioni del Senato Dario Stefano che aggiunge: “Trovo riduttivo, e inutilmente sfiancante, impiegare giorni e giorni di trattative sul 5 o il 4,5% per la soglia di sbarramento oppure sul 35 o il 37% per il premio di maggioranza. Non possiamo aspettarci che l’opinione pubblica plauda a quella che considera una casta, che impiega così tanto tempo per disegnare, a piacimento dei due partiti più grandi, una legge elettorale su misura, che tra l'altro contiene ancora le liste bloccate. Almeno si tenti un correttivo di metodo ".
"Assistiamo oggi ad un vero caos – spiega Stefàno – in cui si accavallano normative datate, risalenti addirittura al 1953 o al 1957, nelle cui maglie sfuggono tante situazioni di cumulo di incarichi. Peraltro, un po' a casaccio, si sono sovrapposte le discipline sulla ineleggibilità, sulle incompatibilità e di recente sull'incandidabilità. Quanto alla legge sul conflitto di interesse dei membri del governo, quella del 2004 fu elaborata dall'allora ministro del governo Berlusconi, Frattini, con un chiaro intento gattopardesco, tant'è che non ha avuto alcun effetto nei ben dieci anni successivi".
"Per questi motivi - conclude Stefano – presenterò a breve una proposta di legge, il cui esame in Senato chiederò sia abbinato a quello della legge elettorale, che nella sostanza vuole rappresentare un testo unico aggiornato ed integrato sulla condizione del parlamentare, con disposizioni più rigorose soprattutto sui casi di conflitti di interesse, sul cumulo di incarichi e sulla gestione fiduciaria dei beni, se necessario. Questa sarà la vera cartina al tornasole per verificare i reali intenti di questo ennesimo Governo della "larghe intese. Vediamo se avrà fretta anche di risolvere i tanti conflitti di interesse che già incrociano la squadra di questo nuovo governo".
"Assistiamo oggi ad un vero caos – spiega Stefàno – in cui si accavallano normative datate, risalenti addirittura al 1953 o al 1957, nelle cui maglie sfuggono tante situazioni di cumulo di incarichi. Peraltro, un po' a casaccio, si sono sovrapposte le discipline sulla ineleggibilità, sulle incompatibilità e di recente sull'incandidabilità. Quanto alla legge sul conflitto di interesse dei membri del governo, quella del 2004 fu elaborata dall'allora ministro del governo Berlusconi, Frattini, con un chiaro intento gattopardesco, tant'è che non ha avuto alcun effetto nei ben dieci anni successivi".
"Per questi motivi - conclude Stefano – presenterò a breve una proposta di legge, il cui esame in Senato chiederò sia abbinato a quello della legge elettorale, che nella sostanza vuole rappresentare un testo unico aggiornato ed integrato sulla condizione del parlamentare, con disposizioni più rigorose soprattutto sui casi di conflitti di interesse, sul cumulo di incarichi e sulla gestione fiduciaria dei beni, se necessario. Questa sarà la vera cartina al tornasole per verificare i reali intenti di questo ennesimo Governo della "larghe intese. Vediamo se avrà fretta anche di risolvere i tanti conflitti di interesse che già incrociano la squadra di questo nuovo governo".
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