Marò, verso Sua Act senza pena di morte. Bonino indignata

NEW DELHI - Il rapporto con i capi d'accusa che la polizia investigativa indiana Nia presenterà ai giudici nei prossimi giorni, e che sarà illustrato lunedì in Corte Suprema, non conterrà più l'accusa per i marò di "aver provocato la morte" di due pescatori, ma più semplicemente di aver usato "violenza".
A riportarlo la stampa indiana, confermando che si elimina così la richiesta di pena di morte.

"Talune anticipazioni che provengono oggi da New Delhi sull'iter giudiziario del caso dei nostri fucilieri di Marina mi lasciano interdetta e indignata". Lo ha dichiarato la ministro degli Esteri Emma Bonino. "Se confermata la sua applicazione, sarà contestata in aula dalla difesa italiana nella maniera più ferma". Il governo, ha sottolineato, "ritiene sconcertante il riferimento e farà valere con forza e determinazione in tutte le sedi possibili l'assoluta e inammissibile incongruenza di tale impostazione anche rispetto alle indicazioni a suo tempo fornite dalla stessa Corte Suprema indiana".

Anticipazioni della decisione erano già arrivate dalla stampa indiana, che oggi spiega che il rapporto con i capi d'accusa che la Nia presenterà ai giudici nei prossimi giorni, e che sarà illustrato lunedì in Corte Suprema, non conterrà più l'accusa per i marò di "aver provocato la morte" di due pescatori, ma più semplicemente di aver usato "violenza".

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