a cura di Mario Contino, fondatore Ghost Hunters Puglia - Monte Sant'Angelo è situato a circa 18 Km da Manfredonia e, udite udite, può certamente considerarsi un monte sacro, probabilmente l'unico in Puglia.
Meno conosciuto sotto l'aspetto esoterico-magico, a differenza di molti altri monti italiani, è certamente più noto dal punto di vista storico-religioso e miracoloso.
La leggenda narra che proprio sulla sommità di questo monte apparve L'Arcangelo Michele all'allora vescovo di Siponto e, in seguito a questo miracoloso evento, fu edificata, nel '493, la chiesa dedicata all'Arcangelo stesso.
L'apparizione è legata ad una storia che ha veramente dell'incredibile: la leggenda narra che un uomo del posto smarrì un toro, alcuni dicono in seguito ad una tempesta, lo ritrovò in una caverna all'interno della montagna e forse, in preda all'ira o forse perché guidato da paura, gli scagliò contro una freccia.
Quest'ultima puntò dritto l'animale ma, ad un certo punto, proprio prima di colpirlo, deviò drasticamente il suo moto, ritornando in dietro e colpendo chi l'aveva scagliata.
In seguito la voce si sparse, e quelle che sembravano semplici chiacchiere legate ad un evento di presunta origine paranormale, giunsero ai rappresentanti della Chiesa.
Lo stesso Vescovo si recò nella grotta in cerca di risposte, ed in quel momento gli apparve l'arcangelo Michele che si disse responsabile dell'episodio legato alla freccia.
La seconda Apparizione dell'Arcangelo avvenne nel periodo in cui il Re dei Goti assediò Siponto. In quell'occasione il vescovo chiese e ottenne una tregua di tre giorni; al terzo giorno l’Arcangelo Apparve al Vescovo e gli assicurò una certa vittoria, e così fu, grazie all'intercessione divina i soldati sconfissero i nemici.
Un anno dopo fu organizzata una processione con i vescovi delle città più importanti del tempo. Quando il corteo giunse alla caverna, i presenti trovarono un altare sormontato da una croce e l’impronta del piede di San Michele. Dopo la celebrazione della Santa Messa, il Santuario fu consacrato a San Michele e divenne meta di pellegrinaggio per i Cavalieri Crociati.
Michele è considerato il Principe delle milizie celesti, il suo nome si traduce nell'ebraico Mi-Ka-El, interpretabile come la domanda: “Chi è come Dio?”; ovvia risposta, nessuno è come Dio e l'Arcangelo lotta con forza contro chiunque lo dimentichi. Anche per questo è il simbolo per eccellenza della lotta contro satana, colpevole di essersi paragonato a Dio e per questo cacciato dal Regno dei Cieli e confinato nell'Inferno.
Le leggende legate al luogo non finiscono certo qui, ma queste che vi ho riportato sono sicuramente le più significative, capaci, da sole, ad esprimere il concetto di Sacralità legato al monte stesso.
Meno conosciuto sotto l'aspetto esoterico-magico, a differenza di molti altri monti italiani, è certamente più noto dal punto di vista storico-religioso e miracoloso.
La leggenda narra che proprio sulla sommità di questo monte apparve L'Arcangelo Michele all'allora vescovo di Siponto e, in seguito a questo miracoloso evento, fu edificata, nel '493, la chiesa dedicata all'Arcangelo stesso.
L'apparizione è legata ad una storia che ha veramente dell'incredibile: la leggenda narra che un uomo del posto smarrì un toro, alcuni dicono in seguito ad una tempesta, lo ritrovò in una caverna all'interno della montagna e forse, in preda all'ira o forse perché guidato da paura, gli scagliò contro una freccia.
Quest'ultima puntò dritto l'animale ma, ad un certo punto, proprio prima di colpirlo, deviò drasticamente il suo moto, ritornando in dietro e colpendo chi l'aveva scagliata.
In seguito la voce si sparse, e quelle che sembravano semplici chiacchiere legate ad un evento di presunta origine paranormale, giunsero ai rappresentanti della Chiesa.
Lo stesso Vescovo si recò nella grotta in cerca di risposte, ed in quel momento gli apparve l'arcangelo Michele che si disse responsabile dell'episodio legato alla freccia.
La seconda Apparizione dell'Arcangelo avvenne nel periodo in cui il Re dei Goti assediò Siponto. In quell'occasione il vescovo chiese e ottenne una tregua di tre giorni; al terzo giorno l’Arcangelo Apparve al Vescovo e gli assicurò una certa vittoria, e così fu, grazie all'intercessione divina i soldati sconfissero i nemici.
Un anno dopo fu organizzata una processione con i vescovi delle città più importanti del tempo. Quando il corteo giunse alla caverna, i presenti trovarono un altare sormontato da una croce e l’impronta del piede di San Michele. Dopo la celebrazione della Santa Messa, il Santuario fu consacrato a San Michele e divenne meta di pellegrinaggio per i Cavalieri Crociati.
Michele è considerato il Principe delle milizie celesti, il suo nome si traduce nell'ebraico Mi-Ka-El, interpretabile come la domanda: “Chi è come Dio?”; ovvia risposta, nessuno è come Dio e l'Arcangelo lotta con forza contro chiunque lo dimentichi. Anche per questo è il simbolo per eccellenza della lotta contro satana, colpevole di essersi paragonato a Dio e per questo cacciato dal Regno dei Cieli e confinato nell'Inferno.
Le leggende legate al luogo non finiscono certo qui, ma queste che vi ho riportato sono sicuramente le più significative, capaci, da sole, ad esprimere il concetto di Sacralità legato al monte stesso.