ROMA - I senatori Riccardo Nencini, segretario del Psi, e Dario Stefàno (SEL), Presidente della Giunta per le elezioni e le immunità, hanno dato vita a un fronte istituzionale comune, Senato-Regione Puglia, per fare chiarezza sulle irregolarità nella costruzione dell'impianto della centrale a Biogas a Galatone, anche alla luce del sequestro preventivo disposto dalla procura si Lecce a luglio 2013, soprattutto per quanto riguarda i controlli sugli sversamenti di liquami e del digestato da usare come fertilizzante, sulla potenza, e sull'uso intensivo della falda. Irregolarità da subito denunciate dal comitato spontaneo cittadino di Galatone e di Nardò, capitanato da Crocifisso Aloisi.
“Il nostro obiettivo – spiega Stefàno - è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutti i livelli istituzionali per tenere alta l’attenzione su una vicenda che ha a che fare con la salvaguardia di un territorio straordinario che rischierebbe di essere irreversibilmente deturpato e con la salute delle comunità che in quel territorio vivono e lavorano”.
"Se non si interviene con urgenza - ha dichiarato il senatore Riccardo Nencini, segretario del Psi - a rischio anche tutte le attività produttive del territorio coinvolto, a partire dal turismo, demotivato dai miasmi che derivano dalla fermentazione del mais per la creazione del biogas, fino all'agricoltura, che verrebbe depauperata della già scarsa acqua, usata massicciamente per culture intensive di questo tipo."
Dopo l’interrogazione presentata il 30 aprile 2013 in Senato da Nencini, e condivisa e sottoscritta anche dal collega salentino Stefàno, si sono mobilitati anche i consiglieri regionali Francesco Laddomada e Giovanni Brigante, del Movimento "La Puglia per Vendola", e Donato Pellegrino, del PSI, che hanno presentato in Consiglio regionale un'interrogazione all'Assessore all'Ambiente, Lorenzo Nicastro (Idv), chiedendo verifiche sull'iter procedimentale seguito per l'autorizzazione della centrale e le azioni che la Regione Puglia intenda adottare per scongiurare danni di natura ambientale irreversibili. L'interrogazione punta soprattutto a garantire la salute e l’incolumità dei cittadini che vivono in quell'area, non escludendo la chiusura definitiva dell'impianto.
“Il nostro obiettivo – spiega Stefàno - è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutti i livelli istituzionali per tenere alta l’attenzione su una vicenda che ha a che fare con la salvaguardia di un territorio straordinario che rischierebbe di essere irreversibilmente deturpato e con la salute delle comunità che in quel territorio vivono e lavorano”.
"Se non si interviene con urgenza - ha dichiarato il senatore Riccardo Nencini, segretario del Psi - a rischio anche tutte le attività produttive del territorio coinvolto, a partire dal turismo, demotivato dai miasmi che derivano dalla fermentazione del mais per la creazione del biogas, fino all'agricoltura, che verrebbe depauperata della già scarsa acqua, usata massicciamente per culture intensive di questo tipo."
Dopo l’interrogazione presentata il 30 aprile 2013 in Senato da Nencini, e condivisa e sottoscritta anche dal collega salentino Stefàno, si sono mobilitati anche i consiglieri regionali Francesco Laddomada e Giovanni Brigante, del Movimento "La Puglia per Vendola", e Donato Pellegrino, del PSI, che hanno presentato in Consiglio regionale un'interrogazione all'Assessore all'Ambiente, Lorenzo Nicastro (Idv), chiedendo verifiche sull'iter procedimentale seguito per l'autorizzazione della centrale e le azioni che la Regione Puglia intenda adottare per scongiurare danni di natura ambientale irreversibili. L'interrogazione punta soprattutto a garantire la salute e l’incolumità dei cittadini che vivono in quell'area, non escludendo la chiusura definitiva dell'impianto.