BARI - “La vicenda che vede suo malgrado protagonista il consigliere regionale Fabiano Amati evidenzia i limiti, le contraddizioni e le iniquità della Legge delega Severino.
Ogni cittadino italiano è innocente fino al terzo grado di giudizio, ma non un consigliere regionale, comunale e/o provinciale, per il quale (a differenza di un eletto in Parlamento) è prevista la sospensione del suo mandato elettivo già in caso di condanna in primo grado.
Una sospensione che getta una pesante incognita sul proseguimento del proprio percorso in politica, alla luce della ricaduta fortemente negativa sull’immagine e sul rapporto fiduciario con i propri elettori, dei tempi lunghi tra un grado di giudizio e l’altro, e nonostante siano numerose – e certificate da inquietanti statistiche – le sentenze di condanna che poi vengono ribaltate in Appello e in Cassazione.
Una sospensione che suscita, quindi, forti perplessità sulla costituzionalità della Legge delega stessa, per la certificata disparità e iniquità di trattamento tra livelli istituzionali che andrebbero invece garantiti in maniera omogenea, senza eccezione e discriminazioni.
Esprimiamo quindi piena e incondizionata solidarietà al collega Amati, che è stato un valido assessore e il cui apporto in Consiglio regionale è sempre stato proficuo e costruttivo.
Nonostante la condanna in primo grado con una sentenza notificata attraverso i media, come da tempo ormai accade, gli auguriamo un sereno proseguimento del proprio mandato, per non privare l’Assemblea di una preziosa risorsa, al di là del colore politico differente”. A riferirlo in una nota congiunta il Gruppo del Nuovo Centro Destra nel Consiglio regionale della Puglia.
Ogni cittadino italiano è innocente fino al terzo grado di giudizio, ma non un consigliere regionale, comunale e/o provinciale, per il quale (a differenza di un eletto in Parlamento) è prevista la sospensione del suo mandato elettivo già in caso di condanna in primo grado.
Una sospensione che getta una pesante incognita sul proseguimento del proprio percorso in politica, alla luce della ricaduta fortemente negativa sull’immagine e sul rapporto fiduciario con i propri elettori, dei tempi lunghi tra un grado di giudizio e l’altro, e nonostante siano numerose – e certificate da inquietanti statistiche – le sentenze di condanna che poi vengono ribaltate in Appello e in Cassazione.
Una sospensione che suscita, quindi, forti perplessità sulla costituzionalità della Legge delega stessa, per la certificata disparità e iniquità di trattamento tra livelli istituzionali che andrebbero invece garantiti in maniera omogenea, senza eccezione e discriminazioni.
Esprimiamo quindi piena e incondizionata solidarietà al collega Amati, che è stato un valido assessore e il cui apporto in Consiglio regionale è sempre stato proficuo e costruttivo.
Nonostante la condanna in primo grado con una sentenza notificata attraverso i media, come da tempo ormai accade, gli auguriamo un sereno proseguimento del proprio mandato, per non privare l’Assemblea di una preziosa risorsa, al di là del colore politico differente”. A riferirlo in una nota congiunta il Gruppo del Nuovo Centro Destra nel Consiglio regionale della Puglia.
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