CDV - "Chi di noi non si sente a disagio nell'affrontare anche la sola parola poverta'? Ci sono tante forme di poverta'". A scriverlo Papa Francesco. Il mondo occidentale identifica la poverta' anzitutto con l'assenza di potere economico ed enfatizza negativamente questo status. Il suo governo, infatti, si fonda essenzialmente sull'enorme potere che il denaro ha acquisito oggi, un potere apparentemente superiore a ogni altro. Percio', un'assenza di potere economico significa irrilevanza a livello politico, sociale e persino umanitario", prosegue il Papa.
Per Francesco, "il denaro e il potere economico possono essere un mezzo che allontana l'uomo dall'uomo confinandolo in un orizzonte egocentrico ed egoistico. Quando invece l'uomo e' educato a riconoscere la fondamentale solidarieta' che lo lega a tutti gli altri uomini, allora sa bene che non puo' tenere per se' i beni di cui dispone. Quando vive abitualmente nella solidarieta', l'uomo sa che cio' che nega ad altri e trattiene per se' prima o poi si ritorcera' contro di lui". Francesco sottolinea che "vi e' un originale legame fra profitto e solidarieta', una circolarita' feconda fra guadagno e dono che il peccato tende a spezzare e offuscare. Compito dei cristiani e' riscoprire, vivere e annunciare a tutti questa preziosa e originaria unita' fra profitto e solidarieta'. Quanto il mondo contemporaneo ha bisogno di riscoprire questa verita'! Quanto piu' accettera' di fare i conti con questo tanto piu' diminuiranno anche le poverta' economiche che tanto ci affliggono. Non possiamo pero' dimenticare che non esistono solo le poverta' legate all'economia - ammonisce il Papa - non ci siamo fatti da noi stessi e da soli non possiamo darci tutto cio' di cui abbiamo bisogno. Il leale riconoscimento di questa verita' ci invita a rimanere umili e a praticare con coraggio la solidarieta' come una virtu' indispensabile allo stesso vivere. Solo quando l'uomo si concepisce non come un mondo a se' stante ma come uno che per sua natura e' legato a tutti gli altri, originariamente sentiti come fratelli, e' possibile una prassi sociale in cui il bene comune non rimane parola vuota e astratta!".
Per Francesco, "il denaro e il potere economico possono essere un mezzo che allontana l'uomo dall'uomo confinandolo in un orizzonte egocentrico ed egoistico. Quando invece l'uomo e' educato a riconoscere la fondamentale solidarieta' che lo lega a tutti gli altri uomini, allora sa bene che non puo' tenere per se' i beni di cui dispone. Quando vive abitualmente nella solidarieta', l'uomo sa che cio' che nega ad altri e trattiene per se' prima o poi si ritorcera' contro di lui". Francesco sottolinea che "vi e' un originale legame fra profitto e solidarieta', una circolarita' feconda fra guadagno e dono che il peccato tende a spezzare e offuscare. Compito dei cristiani e' riscoprire, vivere e annunciare a tutti questa preziosa e originaria unita' fra profitto e solidarieta'. Quanto il mondo contemporaneo ha bisogno di riscoprire questa verita'! Quanto piu' accettera' di fare i conti con questo tanto piu' diminuiranno anche le poverta' economiche che tanto ci affliggono. Non possiamo pero' dimenticare che non esistono solo le poverta' legate all'economia - ammonisce il Papa - non ci siamo fatti da noi stessi e da soli non possiamo darci tutto cio' di cui abbiamo bisogno. Il leale riconoscimento di questa verita' ci invita a rimanere umili e a praticare con coraggio la solidarieta' come una virtu' indispensabile allo stesso vivere. Solo quando l'uomo si concepisce non come un mondo a se' stante ma come uno che per sua natura e' legato a tutti gli altri, originariamente sentiti come fratelli, e' possibile una prassi sociale in cui il bene comune non rimane parola vuota e astratta!".