ROMA - Ultimo giorno di consultazioni per Matteo Renzi. Mercoledì davanti al premier incaricato arrivano Forza Italia (con Silvio Berlusconi che tornerà in Parlamento dopo la sentenza di condanna), Partito Democratico e anche il Movimento 5 Stelle dopo il sì degli iscritti all'incontro con il sindaco. Alla Camera si presenterà anche Beppe Grillo e l'incontro sarà trasmesso in diretta streaming, come avvenne in occasione delle consultazioni fatte nel marzo scorso da Pierluigi Bersani.
Il sindaco intanto continua a lavorare alla squadra di governo che dovrebbe essere definita entro venerdì. I ministri alla fine dovrebbero essere 18 e non ci sarà la figura di vicepremier, attualmente ricoperta da Angelino Alfano che ieri, incontrando Renzi a Montecitorio, ha posto le sue condizioniin cambio di un appoggio al nuovo esecutivo.
La poltrona che più scotta resta quella dell'Economia: dopo l'ultimo rifiuto, quello di Franco Bassanini, presidente della Cassa Depositi e Prestiti, ora in pole position ci sarebbe Franco Bernabè, ex presidente di Telecom Italia, anche se circolano ancora altri nomi: Carlo Padoan, ex numero due dell'Ocse e ora a capo dell'Istat; quello del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, anche se fonti di via Nazionale informalmente smentiscono; e l'ex rettore della Bocconi Guido Tabellini. C'è però anche chi sostiene che alla fine al Tesoro potrebbe andarci il fedelissimo di Renzi, Graziano Del Rio, che interpellato a riguardo si è trincerato dietro un "no comment".
Altro dicastero importante e ancora da definire quello dello Sviluppo Economico: in vantaggio ci sarebbero al momento Mauro Moretti, ad di Ferrovie, e ancora Bernabè in caso non finisse in via XX Settembre. Resta ancora in campo l'ipotesi di riservare a Luca Cordero di Montezemolo un posto in squadra che si occupi e tuteli il Made in Italy. Per la Giustizia, ministero su cui Alfano ha posto le sue condizioni a Renzi, continua a ricorrere il nome di Livia Pomodoro, presidente del tribunale di Milano, ma spunta ora anche quello del pm anticamorra Raffaele Cantone.
Il sindaco intanto continua a lavorare alla squadra di governo che dovrebbe essere definita entro venerdì. I ministri alla fine dovrebbero essere 18 e non ci sarà la figura di vicepremier, attualmente ricoperta da Angelino Alfano che ieri, incontrando Renzi a Montecitorio, ha posto le sue condizioniin cambio di un appoggio al nuovo esecutivo.
La poltrona che più scotta resta quella dell'Economia: dopo l'ultimo rifiuto, quello di Franco Bassanini, presidente della Cassa Depositi e Prestiti, ora in pole position ci sarebbe Franco Bernabè, ex presidente di Telecom Italia, anche se circolano ancora altri nomi: Carlo Padoan, ex numero due dell'Ocse e ora a capo dell'Istat; quello del governatore di Bankitalia Ignazio Visco, anche se fonti di via Nazionale informalmente smentiscono; e l'ex rettore della Bocconi Guido Tabellini. C'è però anche chi sostiene che alla fine al Tesoro potrebbe andarci il fedelissimo di Renzi, Graziano Del Rio, che interpellato a riguardo si è trincerato dietro un "no comment".
Altro dicastero importante e ancora da definire quello dello Sviluppo Economico: in vantaggio ci sarebbero al momento Mauro Moretti, ad di Ferrovie, e ancora Bernabè in caso non finisse in via XX Settembre. Resta ancora in campo l'ipotesi di riservare a Luca Cordero di Montezemolo un posto in squadra che si occupi e tuteli il Made in Italy. Per la Giustizia, ministero su cui Alfano ha posto le sue condizioni a Renzi, continua a ricorrere il nome di Livia Pomodoro, presidente del tribunale di Milano, ma spunta ora anche quello del pm anticamorra Raffaele Cantone.