TREVISO - Il neopremier, Matteo Renzi, è arrivato a Treviso con i ministri dell'Istruzione Stefania Giannini e del Lavoro Giuliano Poletti. Prima tappa la scuola media statale 'L.Coletti' alla periferia della città veneta, esempio di integrazione visto l'alto numero di figli di immigrati che frequentano l'istituto. Una visita andata "bene, molto bene" come si è limitato a dire il premier dopo un'ora passata a parlare con i ragazzi e gli insegnanti. Nel corso della visita a Treviso il premier avrà incontri con i sindaci della Marca trevigiana e poi con le imprese.
Parlando con i ragazzi e gli insegnanti il premier li ha esortati a segnalargli i problemi: "Se c'è qualcosa che non va - ha detto - poi me lo segnalate alla casella matteo@governo.it. Ogni settimana andrò nelle scuole ad ascoltare le richieste e poi torno a Roma con i compiti a casa". La casella di posta per ascoltare richieste e problemi sarà aperta nei prossimi giorni. Renzi ha sottolineato più volte l'importanza dell'educazione scolastica come "punto di ripartenza del Paese".
"Se noi riduciamo l'Irap, che vale oltre 30 miliardi, di una decina di miliardi le aziende hanno subito una riduzione di un terzo": così Renzi dopo aver visto gli imprenditori. "Viceversa se segniamo la strada della riduzione fiscale di 10 miliardi sull'Irpef è evidente che i lavoratori si trovano in tasca solo qualche ventina di euro. Non abbiamo ancora deciso - ha concluso - quale delle due strade". Poi ancora ha aggiunto: "Noi rispetteremo i vincoli modificando il patto di stabilità interno".
Rispetto alle contestazioni, il premier ha replicato dicendo che "e' normale, e noi non facciamo passerelle o tagli di nastri parliamo con il paese reale".
A Treviso Renzi ha ribadito l'importanza della scuola: "per noi la scuola è un luogo da cui ripartire, e nelle prossime ore con il ministro Giannini a palazzo Chigi studieremo come attuare il piano straordinario per l'edilizia scolastica, uno dei motori di sviluppo". "Da presidente del Consiglio - ha aggiunto - l'incontro di oggi mi ha lasciato come segno nel cuore il dolore e l'impegno dei genitori che decidono per i loro figli di investire sulla scuola".
di Nicola Zuccaro - Il Mezzogiorno quale questione centrale e nazionale per il futuro dell'Italia. Durante il suo discorso a Palazzo Madama per la richiesta della fiducia al suo esecutivo, Matteo Renzi ha (ri)vestito il ruolo di meridionalista.
Sin dall'Unità d'Italia - come documenta la letteratura storico-politica italiana - la 'questione meridionale' ha rappresentato per ciascun Governo ed in particolare per ciascun Presidente del Consiglio, la priorità.
Renzi ha seguito questa linea ma solo a parole e non nei fatti. Inizierà il suo tour nazionale non dal Sud ma dalla prospera Treviso. Bari, Matera e Potenza unitamente a Napoli, Palermo e Reggio Calabria, quali principali città meridionali passano in secondo piano.
Perchè non partire e iniziare da una di esse? E' la domanda che la nostra testata giornalistica - giovane protagonista dell'informazione meridionale - rivolge al neo premier. Per ora quello il Meridionalismo renziano è solo di facciata.
Parlando con i ragazzi e gli insegnanti il premier li ha esortati a segnalargli i problemi: "Se c'è qualcosa che non va - ha detto - poi me lo segnalate alla casella matteo@governo.it. Ogni settimana andrò nelle scuole ad ascoltare le richieste e poi torno a Roma con i compiti a casa". La casella di posta per ascoltare richieste e problemi sarà aperta nei prossimi giorni. Renzi ha sottolineato più volte l'importanza dell'educazione scolastica come "punto di ripartenza del Paese".
"Se noi riduciamo l'Irap, che vale oltre 30 miliardi, di una decina di miliardi le aziende hanno subito una riduzione di un terzo": così Renzi dopo aver visto gli imprenditori. "Viceversa se segniamo la strada della riduzione fiscale di 10 miliardi sull'Irpef è evidente che i lavoratori si trovano in tasca solo qualche ventina di euro. Non abbiamo ancora deciso - ha concluso - quale delle due strade". Poi ancora ha aggiunto: "Noi rispetteremo i vincoli modificando il patto di stabilità interno".
Rispetto alle contestazioni, il premier ha replicato dicendo che "e' normale, e noi non facciamo passerelle o tagli di nastri parliamo con il paese reale".
A Treviso Renzi ha ribadito l'importanza della scuola: "per noi la scuola è un luogo da cui ripartire, e nelle prossime ore con il ministro Giannini a palazzo Chigi studieremo come attuare il piano straordinario per l'edilizia scolastica, uno dei motori di sviluppo". "Da presidente del Consiglio - ha aggiunto - l'incontro di oggi mi ha lasciato come segno nel cuore il dolore e l'impegno dei genitori che decidono per i loro figli di investire sulla scuola".
di Nicola Zuccaro - Il Mezzogiorno quale questione centrale e nazionale per il futuro dell'Italia. Durante il suo discorso a Palazzo Madama per la richiesta della fiducia al suo esecutivo, Matteo Renzi ha (ri)vestito il ruolo di meridionalista.
Sin dall'Unità d'Italia - come documenta la letteratura storico-politica italiana - la 'questione meridionale' ha rappresentato per ciascun Governo ed in particolare per ciascun Presidente del Consiglio, la priorità.
Renzi ha seguito questa linea ma solo a parole e non nei fatti. Inizierà il suo tour nazionale non dal Sud ma dalla prospera Treviso. Bari, Matera e Potenza unitamente a Napoli, Palermo e Reggio Calabria, quali principali città meridionali passano in secondo piano.
Perchè non partire e iniziare da una di esse? E' la domanda che la nostra testata giornalistica - giovane protagonista dell'informazione meridionale - rivolge al neo premier. Per ora quello il Meridionalismo renziano è solo di facciata.