Sherazade (Storymaker for travelling): dal Salento alla Bit di Milano

LECCE - Inizia dal Salento il magico viaggio di Sherazade, l’applicazione gratuita per smartphone che narra l’identità di un luogo attraverso i racconti. Il progetto, risultato vincitore del bando della Regione Puglia “Principi Attivi 2012 - Giovani Idee per una Puglia Migliore”, ha un’idea innovativa alla base: coniugare la forza della narrazione con le nuove possibilità di fruizione offerte dalla tecnologia. Il risultato è un cantastorie digitale che promuove il territorio attraverso la voce di personaggi reali o immaginari, fa ascoltare storie che restituiscono il significato di una piazza, di un borgo, di un paesaggio.
Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto (nella foto il Bastione dei Pelasgi) e Galatina sono i primi quattro comuni scelti per viaggiare nel Salento, per coinvolgere e incantare, lontano dagli stereotipi. Grazie a Sherazade, con le cuffie alle orecchie e il proprio smartphone tra le mani, sarà possibile ascoltare la sentinella che dal bastione dei Pelasgi nel 1480 avvista le navi saracene giungere dal mare per conquistare la città di Otranto, oppure sentire Cosimo, venditore di olio lampante nel 1700, e vedere con lui la piazza del Canneto della vecchia Gallipoli che pullula di mercanti provenienti da tutta Europa, oppure ancora la sirena Leucasia che narra il mito di origine della cittadina di Leuca, mentre si dispera per un amore non ricambiato. Il senso dei luoghi viene così trasmesso attraverso l’esperienza viva della narrazione.  

Per la sua prima presentazione agli operatori professionali del mercato nazionale e internazionale Sherazade ha scelto la BIT – Borsa Internazionale del Turismo (Milano – Rho Fiera, dal 13 al 15 febbraio); sarà presente infatti come co-espositore all’interno dello stand della Regione Puglia (padd. 1-3).

Il  gruppo di lavoro è costituito da semiologi trentenni che hanno conseguito master e dottorati in Italia e all’estero, specializzati nello studio e nella progettazione dei diversi tipi di linguaggio (verbale, visivo, sonoro, spaziale). Così come avviene nel logo di Sherazade, che rappresenta delle onde sonore che diventano albero di olivo e viceversa, gli spazi sono essenzialmente pensati come luoghi che producono e ricevono comunicazione, e in quanto tali, vengono analizzati e pensati. Per la realizzazione dell’applicazione hanno collaborato attori professionisti, musicisti e artisti locali, quali la compagnia teatrale Temenos – Recinti Teatrali e il gruppo musicale dei Kalàscima.
L’applicazione sarà disponibile a partire da aprile 2014. Sul sito web www.sherazadesalento.com è possibile visualizzare una versione dimostrativa dell’applicazione, la mappa dei luoghi e delle storie, e ascoltare i primi racconti.

COS’È SHERAZADE?
Una mappa fatta di voci
Sherazade è un’applicazione gratuita che cambia il modo di viaggiare. È scaricabile dal nostro sito, dallo Apple Store o da Google Play su tutti i dispositivi mobili.
Un cantastorie digitale, che permette al viaggiatore di ascoltare sul proprio smartphone voci e racconti che parlano del luogo in cui si trova.
Sherazade fa sapere incantando. Restituisce il senso dei luoghi attraverso l’esperienza viva della narrazione. È una mappa narrativa: di tappa in tappa, si attraversano storie d’amore di lotta, racconti di lavoro e vita quotidiana, aneddoti curiosi e antiche leggende.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che sono le storie a fare l’identità di un territorio, a darci il significato di una piazza, di un borgo, di un paesaggio.

COME FUNZIONA?
A tu per tu con i personaggi delle storie
L’applicazione segnala al viaggiatore la sua posizione sulla mappa e gli suggerisce di ascoltare i racconti ambientati nel posto in cui si trova o a cui si sta avvicinando.
Sherazade fa fare incontri eccezionali: al viaggiatore basta mettere le cuffie, premere play e lasciare che Sherazade cominci a raccontare, mentre lui si guarda intorno, e ascolta le storie direttamente dalla voce dei personaggi, reali o immaginari, che lì hanno vissuto: re e contadini, monaci e guerrieri, sirene e tarantate.
Durante l’ascolto, il viaggiatore potrà seguire il testo sul proprio smartphone, oppure lasciarsi trasportare dal suono della voce e della musica.
Se è un utente straniero, potrà aiutarsi scorrendo la traduzione in inglese.
Se ha molti amici, potrà condividere la sua esperienza su Facebook e su Twitter.
A CHI SI RIVOLGE
Un ecosistema di contenuti e servizi
Sherazade è molto più di un’applicazione.
È un ecosistema di contenuti digitali e servizi pensati per gli enti pubblici, che gestiscono beni di interesse turistico e per le imprese che con la loro attività artigianale, enogastronomica, ricettiva, fanno cultura.
A tutti loro, Sherazade garantisce innanzitutto un modo innovativo e inedito di valorizzare il territorio e di superare i limiti del turismo stagionale.
Mette a loro disposizione un repertorio di parole, storie e racconti dissepolti e insieme inventati, provenienti da un territorio liberato dagli stereotipi e dalle frasi fatte. Un repertorio che gli attori turistici potranno integrare nella propria comunicazione, per innovare le forme tradizionali della promozione turistica.
Insieme a ciò, Sherazade crea una comunità di persone e utenti appassionati, offrendo ai territori e alle aziende visibilità, garantendo loro la presenza sui social network, sul sito web e sugli smartphone o dispositivi mobili di tutti i viaggiatori che scaricheranno l’app.

CHI SIAMO
Chi c’è dietro Sherazade
Matteo Greco
Semiologo, poeta. Ha un dottorato in semiotica, conseguito a Bologna e a Limoges (Francia). Ha svolto attività di ricerca presso l’Università Iulm di Milano e Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. È consulente specialistico presso istituti internazionali di ricerche di mercato (GFK Eurisko, Elma Research, SWG, Kronos). Ha vinto diversi concorsi di poesia e nel 2013 è stata pubblicata la sua prima antologia Giorni fatti a mano (Subway Edizioni). È l’autore dei racconti di Sherazade.

Alberto Gangemi
Semiologo, esperto di comunicazione pubblica e politica. Ha un dottorato in semiotica, conseguito a  Bologna e a SciencesPO (Parigi). Ha scritto per Il Fatto Quotidiano, MicroMega e Alfabeta2. È socio di Attoma srl, società di service design, dove è responsabile dell’area studi e ricerche. Emigrante, vive a Milano ma tutte le mattine sogna il mare.

Chiara Schiavano
Giornalista e redattrice free lance, si è laureata in discipline semiotiche a Bologna, conseguendo un master in editoria alla Cattolica di Milano. Si è perfezionata in editoria di viaggio, lavorando per case editrici e riviste di stampa specializzata (Touring Editore, News 3.0, Sole di Vetro). È la direttrice responsabile de Lo Scirocco, periodico di informazione indipendente del Salento. Ama scrivere e raccontare di viaggi, reali o immaginati.

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