"Sui concorsi regionali gravi violazione di legge"

BARI - “La protesta dei dipendenti “storici” della Regione contro la pensata estemporanea del Presidente Vendola di far trasmettere le prove orali in diretta “streaming” non è fondata soltanto su una giusta rivendicazione del diritto alla privacy, ma anche e soprattutto su solide fondamenta di legge, e cioè ai sensi della LR n. 15 del 20/6/2008 (Legge-Ruocco dal nome del primo firmatario, all’epoca capogruppo di AN) e del successivo Regolamento attuativo n.20 del 29/9/2009, che allo stato nella nostra Regione disciplinano la materia dei Concorsi in funzione della loro trasparenza.
La LR 15/2008, dopo aver sancito all’art.17 senza ulteriori deleghe la pubblicizzazione via internet delle procedure di selezione della Commissioni giudicatrici dei concorsi ed avere definito molte ulteriori garanzie per la trasparenza del loro espletamento, all’art.20 co.2 demanda al regolamento attuativo la definizione delle “modalità e degli strumenti di registrazione e/o trasmissione delle operazioni concorsuali.
Il regolamento in questione, varato con un anno di ritardo tanto da non far applicare - non senza nostre pesanti rimostranze - la legge pur vigente ai concorsi nel frattempo espletati o espletandi, all’art. 15 sancisce sì doverosamente al co. 1 la registrazione con apparecchiature audio-video dell’intero svolgimento delle prove concorsuali, ma anche al co. 4 che “la registrazione della prova orale di ciascun candidato è visionabile esclusivamente a seguito di accoglimento di apposita istanza del richiedente che dimostri un interesse diretto, concreto ed attuale alla visione”. Una misura cioè in difesa del cittadino concorrente, non una gogna pubblica, come ipotizzato motu proprio, in un improvviso soprassalto di rigore ma anche attribuendosi potestà legislative che non gli competono, da un Governatore che semmai dovrebbe rispondere dell’assoluta opacità di centinaia di assunzioni sostanzialmente “ad personam”, sia negli uffici regionali che negli enti derivati, e di cui un insospettabile sociologo di sinistra ha indicato nelle “fabbriche di Nichi” i centri di reclutamento.
E magari anche dello stato di attuazione dell’intera legge vigente sulla trasparenza da noi proposta e condivisa dall’intero Consiglio regionale nella passata legislatura, ma di cui pare si siano puntualmente perse le tracce nei meandri oscuri del sotto-governo vendoliano, come è accaduto - per esempio - anche ad un’altra legge da noi proposta ed approvata all’unanimità dal Consiglio, in materia di promozione della produzione agricola pugliese. E come in questa legislatura abbiamo dovuto spesso dovuto stigmatizzare.
Su tale stato di attuazione, a partire dalle procedure concorsuali, non mancheremo di interrogare il governo regionale”.
A riferirlo in una nota il vice presidente del Consiglio regionale Nino Marmo.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto