BARI - Il vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi Erio Congedo commenta quanto sta accadendo nell’ambito del centrosinistra regionale, dove si è aperto un clamoroso fronte polemico tra il presidente Vendola e gli esponenti del Partito Democratico.
“E’ saltato il tappo del centrosinistra in Puglia - attacca - con le polemiche di queste ore che certificano inequivocabilmente la crisi dei rapporti tra Vendola e il Partito Democratico e purtroppo la pochezza dei risultati amministrativi che questo matrimonio ha conseguito dopo 9 anni. Il malcontento cristallino di Michele Emiliano e quello del gruppo consiliare del suo partito verso l’operato del governo regionale fanno molto rumore. Oggi sembrano tutti intenzionati a scappare, a decurtarsi le proprie responsabilità nei confronti del popolo pugliese, a correre verso un “si salvi chi può” che ha l’effetto inverso di scolpire le colpe dello schieramento che ha sorretto Vendola nel corso dei due mandati. Del resto, se il modello Puglia propagandato dal presidente è quello su cui noi siamo costretti continuamente ad accendere i riflettori, cioè di una regione con uno dei tassi più alti di disoccupazione, che non ha attratto investimenti, che ha un prelievo fiscale inaccettabile, che ha visto la desertificazione dei servizi sanitari e che ha una situazione sociale inquietante, non può fare finta di niente nemmeno il suo alleato più importante. Così Emiliano legittimamente può non vedere l’ora di aprire la campagna elettorale, così come Romano evidenziare come sia proprio Vendola a stare perennemente in campagna elettorale, infine Amati chiedere decisioni concrete e non poetica astrazione. In questo senso le parole usate dal presidente del Consiglio Onofrio Introna sulla delegittimazione e la richiesta urgente di un confronto interno, probabilmente, valgono più di tutto e più delle analisi delle opposizioni. Quel che è certo - conclude - è che alla Puglia, alle famiglie, ai lavoratori, feriti da 9 anni di malgoverno non serviva certo questo umiliante epilogo. A pagare sono sempre loro”.
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