Tromba d'aria sul Salento: "Ancora silenzio della Regione, serve richiesta stato di calamità e finanziamenti immediati"
LECCE - A quasi 3 mesi di distanza dalla terribile tromba d’aria che procurò ingenti danni all’arco jonico del Salento, le popolazioni interessate sono ancora in attesa della dichiarazione dello stato di calamità o comunque di finanziamenti da parte della Regione necessari a ripristinare almeno lo stato dei luoghi. Il vice presidente vicario del gruppo Pdl/Fi Erio Congedo sollecita nuovamente la Regione a intervenire.
“Sono costretto a rimarcare - dice - che a 3 mesi di distanza da quella terribile offensiva del maltempo sulla provincia di Lecce e sull’arco jonico in particolare, ancora nessun segnale concreto è giunto alle popolazioni interessate. Ricordo che nell’immediatezza degli eventi una stima approssimativa contò circa 20 milioni di euro di danni, una batosta per un territorio già profondamente ferito dalla crisi economica. Già allora sollecitammo la Regione ad avviare l’iter per la richiesta, presso il Governo nazionale, dello stato di calamità naturale e chiedemmo di intervenire direttamente a sostegno delle zone colpite. Ancora oggi alcune porzioni di territorio, soprattutto dei comuni di Gallipoli, Galatone e Nardò, portano i segni del nubifragio e della tromba d’aria del 19 novembre, su abitazioni, immobili destinati ad aziende, automobili, pali della luce e alberi. La gravità di quanto accaduto avrebbe dovuto suggerire alla Regione un intervento deciso e urgente, che invece dopo tanto tempo stiamo ancora attendendo. Invito la Regione, dunque, a fare la sua parte in qualche modo e nel più breve tempo possibile”.
“Sono costretto a rimarcare - dice - che a 3 mesi di distanza da quella terribile offensiva del maltempo sulla provincia di Lecce e sull’arco jonico in particolare, ancora nessun segnale concreto è giunto alle popolazioni interessate. Ricordo che nell’immediatezza degli eventi una stima approssimativa contò circa 20 milioni di euro di danni, una batosta per un territorio già profondamente ferito dalla crisi economica. Già allora sollecitammo la Regione ad avviare l’iter per la richiesta, presso il Governo nazionale, dello stato di calamità naturale e chiedemmo di intervenire direttamente a sostegno delle zone colpite. Ancora oggi alcune porzioni di territorio, soprattutto dei comuni di Gallipoli, Galatone e Nardò, portano i segni del nubifragio e della tromba d’aria del 19 novembre, su abitazioni, immobili destinati ad aziende, automobili, pali della luce e alberi. La gravità di quanto accaduto avrebbe dovuto suggerire alla Regione un intervento deciso e urgente, che invece dopo tanto tempo stiamo ancora attendendo. Invito la Regione, dunque, a fare la sua parte in qualche modo e nel più breve tempo possibile”.