di Mario Contino - Negli ultimi anni le violenze sugli animali sembrano essere aumentate in maniere preoccupante, e nessuno sembra interessarsi più di tanto a questo schifo dilagante.
Un tempo venivano uccisi animali per motivi differenti: perché ammazzavano i polli del contadino, o distruggevano il raccolto. Motivi insufficienti ma, forse, più credibili di quelli per i quali oggi, centinaia di individui con aria al posto del cervello, massacrano cani e gatti.
Chi naviga in internet, soprattutto su noti social network, e sono in tanti, non può non notare ed amareggiarsi per le decine di foto che ogni giorno vengono pubblicate e che, ahimè! Riguardano violenze sugli animali.
Cuccioli impiccati, crocifissi, murati vivi, torturati, tutto ciò per un attimo di malata notorietà.
Cosa c’è dietro a tutto ciò?
Francamente non è possibile rispondere a tale quesito: potremmo dire che si tratta di problemi psichici, di patologie legate a condizioni socio culturali malsane ma sarebbero scusanti, mere giustificazioni.
La verità è ben differente, sconcertante, tanto oscura da portare le menti umane a trovare giustificazioni come quelle sopra citate. La verità è che esistono individui che realmente si divertono a compiere simili barbarie, che godono nel far soffrire creature innocenti ed indifese.
Nel regno animale le belve uccidono solo per due motivi: difendersi o sfamarsi; l’uomo è l’unica bestia in gradi di uccidere per puro piacere.
Pardon! Se abbiamo parlato di uomini generalizzando la specie umana su questo pianeta, abbiamo commesso un grave errore: chi si macchia di simili ed orribili azioni ha ben poco di umano.
Auspichiamo leggi molto più severe nei confronti di questi mostri, e poniamo una domanda che dovrebbe far riflettere gli organi predisposti a legiferare in tal senso: chi è in grado di uccidere un cucciolo indifeso per puro piacere, cosa sarebbe in grado di fare ad un altro uomo?
Un tempo venivano uccisi animali per motivi differenti: perché ammazzavano i polli del contadino, o distruggevano il raccolto. Motivi insufficienti ma, forse, più credibili di quelli per i quali oggi, centinaia di individui con aria al posto del cervello, massacrano cani e gatti.
Chi naviga in internet, soprattutto su noti social network, e sono in tanti, non può non notare ed amareggiarsi per le decine di foto che ogni giorno vengono pubblicate e che, ahimè! Riguardano violenze sugli animali.
Cuccioli impiccati, crocifissi, murati vivi, torturati, tutto ciò per un attimo di malata notorietà.
Cosa c’è dietro a tutto ciò?
Francamente non è possibile rispondere a tale quesito: potremmo dire che si tratta di problemi psichici, di patologie legate a condizioni socio culturali malsane ma sarebbero scusanti, mere giustificazioni.
La verità è ben differente, sconcertante, tanto oscura da portare le menti umane a trovare giustificazioni come quelle sopra citate. La verità è che esistono individui che realmente si divertono a compiere simili barbarie, che godono nel far soffrire creature innocenti ed indifese.
Nel regno animale le belve uccidono solo per due motivi: difendersi o sfamarsi; l’uomo è l’unica bestia in gradi di uccidere per puro piacere.
Pardon! Se abbiamo parlato di uomini generalizzando la specie umana su questo pianeta, abbiamo commesso un grave errore: chi si macchia di simili ed orribili azioni ha ben poco di umano.
Auspichiamo leggi molto più severe nei confronti di questi mostri, e poniamo una domanda che dovrebbe far riflettere gli organi predisposti a legiferare in tal senso: chi è in grado di uccidere un cucciolo indifeso per puro piacere, cosa sarebbe in grado di fare ad un altro uomo?