BARI - Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna interverrà domenica 16 marzo alle celebrazioni del National Day della Comunità mauriziana, legata al suo patrimonio storico, culturale e religioso, ma ben integrata nella vita quotidiana barese. La Festa (46° Giorno dell’Indipendenza dalla Gran Bretagna e 22° Anniversario della Repubblica) ha il patrocinio del Consiglio regionale e Introna incontrerà le Autorità delle Isole Mauritius per creare le condizioni di un intenso scambio economico e culturale.
La Festa sarà celebrata nell'Auditorium della Chiesa di San Sabino, a Bari. Il programma prevede alle 16.30 dell'alzabandiera del picchetto d'onore dell'Associazione Carabinieri Protezione Civile. Seguiranno l’intervento di apertura del presidente della Comunità Mauriziana di Bari Sanjaye Bahadoor, il saluto del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, un dibattito con Pravass Purmanidd, diplomatico inviato dall’Ambasciata di Parigi. A conclusione, proiezione di filmati, lettura di poesie, danze folkloristiche e degustazione di cibi tradizionali.
Interverrà il capogruppo SEL in Comune Pierluigi Introna.
Sono passati quasi trent’anni da quando i primi giovani emigranti mauriziani hanno lasciato il loro Paese, per raggiungere la Puglia, in particolare Bari. I piccoli gruppi iniziali di immigrati oggi sono diverse famiglie insediate nel territorio e integrate nella società italiana. I Mauriziani in Puglia sono circa cinquemila (più di un migliaio solo nel capoluogo di regione) e costituiscono una Comunità numerosa e ben inserita, tanto che i ragazzini di origine mauriziana si sentono attaccati alla città e non hanno alcuna intenzione di lasciarla in futuro. Qualcuno lo afferma in perfetto dialetto barese. “I nostri figli sono nati qui e hanno frequentato le scuole. Alcuni si sono già diplomati e frequentano l’università. Hanno anche molti amici baresi. Non sentono l’esigenza di tornare, anzi vogliono restare!”, dichiara il presidente della Comunità.
A distanza di trent’anni dall’insediamento, la sede e centro di aggregazione di via Nizza opera anche da associazione culturale, impegnata quotidianamente nella lenta e graduale integrazione, non solo dei ragazzi nati a Bari. Ormai in tanti sono diventati cittadini italiani, ma i loro diritti stentano a concretizzarsi. “Adesso vorremmo che i nostri figli potessero avere un lavoro adeguato ai loro studi – spiega Sanjaye Bahadoor – noi siamo arrivati come collaboratori domestici, ma i giovani nati qui dovrebbero essere considerati alla pari degli altri e poter lavorare secondo i loro studi e capacità. Per questo ci stiamo sempre più impegnando in attività di doposcuola, in seminari educativi e formativi, nell’apprendimento delle lingue e dell’informatica”. Tutte attività che hanno come obiettivo la piena integrazione dei giovani mauriziani.
La Festa sarà celebrata nell'Auditorium della Chiesa di San Sabino, a Bari. Il programma prevede alle 16.30 dell'alzabandiera del picchetto d'onore dell'Associazione Carabinieri Protezione Civile. Seguiranno l’intervento di apertura del presidente della Comunità Mauriziana di Bari Sanjaye Bahadoor, il saluto del presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, un dibattito con Pravass Purmanidd, diplomatico inviato dall’Ambasciata di Parigi. A conclusione, proiezione di filmati, lettura di poesie, danze folkloristiche e degustazione di cibi tradizionali.
Interverrà il capogruppo SEL in Comune Pierluigi Introna.
Sono passati quasi trent’anni da quando i primi giovani emigranti mauriziani hanno lasciato il loro Paese, per raggiungere la Puglia, in particolare Bari. I piccoli gruppi iniziali di immigrati oggi sono diverse famiglie insediate nel territorio e integrate nella società italiana. I Mauriziani in Puglia sono circa cinquemila (più di un migliaio solo nel capoluogo di regione) e costituiscono una Comunità numerosa e ben inserita, tanto che i ragazzini di origine mauriziana si sentono attaccati alla città e non hanno alcuna intenzione di lasciarla in futuro. Qualcuno lo afferma in perfetto dialetto barese. “I nostri figli sono nati qui e hanno frequentato le scuole. Alcuni si sono già diplomati e frequentano l’università. Hanno anche molti amici baresi. Non sentono l’esigenza di tornare, anzi vogliono restare!”, dichiara il presidente della Comunità.
A distanza di trent’anni dall’insediamento, la sede e centro di aggregazione di via Nizza opera anche da associazione culturale, impegnata quotidianamente nella lenta e graduale integrazione, non solo dei ragazzi nati a Bari. Ormai in tanti sono diventati cittadini italiani, ma i loro diritti stentano a concretizzarsi. “Adesso vorremmo che i nostri figli potessero avere un lavoro adeguato ai loro studi – spiega Sanjaye Bahadoor – noi siamo arrivati come collaboratori domestici, ma i giovani nati qui dovrebbero essere considerati alla pari degli altri e poter lavorare secondo i loro studi e capacità. Per questo ci stiamo sempre più impegnando in attività di doposcuola, in seminari educativi e formativi, nell’apprendimento delle lingue e dell’informatica”. Tutte attività che hanno come obiettivo la piena integrazione dei giovani mauriziani.
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