OSTUNI (BR). Continua, nella Città Bianca, la campagna elettorale dei vari partiti per le prossime elezioni amministrative: in questi giorni i movimenti civici Ostuni Bene Comune e Ostuni Città Nuova hanno presentato la candidatura a sindaco di Ostuni del dottor Colizzi.
Dopo la presentazione dei movimenti fatta dalla dottoressa Marisa Notaro e dalla dottoressa Roberta Cisternino, il consigliere comunale avvocato Salvatore De Stradis ha svolto una puntuale disamina dell’ultimo quinquennio amministrativo. Per l’avvocato de Stradis, l’azione amministrativa della maggioranza uscente è stata segnata da una gestione poco trasparente di appalti di servizi e affidamenti di strutture, dalla politica delle mani libere in campo urbanistico (con la scelta grave di non dotare la città di un Piano Urbanistico generale), dai conflitti di interesse che hanno bloccato progetti e fatto perdere finanziamenti importanti (esemplare il caso del porto turistico di Villanova) e dal basso e regressivo profilo della politica turistica (che dovrebbe invece funzionare da motore di un nuovo sviluppo). Alla presenza di altre associazioni e di movimenti civici analoghi della Puglia (nodo ALBA di Bari, Brindisi Bene Comune, Primavera Locorotondo, In Comune di Fasano, Ecopacifisti di Latiano), che stanno federandosi in una rete civica regionale, è quindi intervenuto il candidato sindaco dottor Colizzi, psichiatra-psicoterapeuta direttore del Centro di salute mentale di Brindisi e San Vito dei Normanni, già presidente nazionale per sei anni della organizzazione di cooperazione sanitaria internazionale AIFO.
Il dottor Colizzi ha illustrato e commentato le sue “Venti proposte per Ostuni”, la cui caratteristica è quella di essere interdipendenti tra di loro, con lo scopo di raggiungere effetti sinergici, e di costituire il programma strategico di una visione globale e sistemica di Ostuni come città nuova del bene comune. Al Comune il dottor Colizzi affida un ruolo da regista o direttore d’orchestra delle molteplici energie e soggettività presenti in particolare nei corpi intermedi della società ostunese (imprenditorialità attenta alle ricadute sociali, terzo settore, associazionismo vario, volontariato, competenze qualificate e specializzate), con l’obiettivo da un lato di “fare comunità ” (tessere una rete di legami di solidarietà cittadina) e dall’altro di sostenere uno sviluppo economico non troppo dipendente dagli aiuti esterni ma capace di fare incontrare l’ampio capitale umano di Ostuni, le risorse ambientali e culturali locali e flussi finanziari (UE, statali, regionali, di fondazioni e di privati) accessibili attraverso progetti di qualità . Per perseguire tali obiettivi sarà necessario governare per progetti, accorpando in aree strategiche gli assessorati, istituendo un’area specifica nell’apparato amministrativo, facendo formazione per tutti i dirigenti. Un nuovo sviluppo può fare leva sulle energie imprenditoriali e di servizio che operano nel settore turistico, che va trasformato in un ambito produttivo trasversale e nel vero e proprio motore di una economia fondata sulla qualità ambientale e della città costruita, sui beni culturali, sull’innovazione tecnologica e sulla localizzazione facilitata di investimenti produttivi nazionali ed internazionali coerenti con un contesto di salubrità , socialità avanzata (per bambini, anziani, persone con disabilità ) e bellezza diffusa.
"Che di un nuovo sviluppo ci sia assoluto bisogno" ha dichiarato il dottor Colizzi "lo dimostra da un lato l’esaurimento del modello economico centrato sull’espansione edilizia, sul continuo consumo di suolo e sull’alterazione degli equilibri ambientali costieri e collinari, dall’altro la crescita inquietante della povertà e dell’impoverimento tra la popolazione ostunese, gravata da anni dal fardello della disoccupazione e della precarietà lavorativa giovanile. Le proposte spaziano da un programma permanente di manutenzione urbana e del territorio al potenziamento delle diverse forme di mobilità per cittadini e visitatori (collegamenti con l’aeroporto del Salento e con il porto di Brindisi, realizzazione del porticciolo turistico a Villanova, miglioramento delle condizioni della stazione ferroviaria), dalla apertura pomeridiana e serale degli edifici scolastici per attività di life-learning alla promozione non del tifo ma della pratica sportiva (atletica leggera, sport acquatici, percorsi natura…), dalla accessibilità permanente e per tutti dell’intero patrimonio artistico, storico, architettonico e ambientale di Ostuni (come fattore economico importante su cui investire) alla realizzazione di percorsi di spiritualità (da Bose alle cripte basiliane alla Madonna della Nova ai luoghi della religiosità popolare), dal completamento dell’ala diagnostica e dell’emergenza dell’ospedale (sfumata l’occasione dell’Ospedale Nord di moderna concezione) al potenziamento di servizi sociali e sanitari di comunità ".
"Lo sfondo di tutto questo" ha concluso il dottor Colizzi "è un Comune che diventa Casa trasparente, che semplifica i suoi procedimenti amministrativi, che riesce a mantenere imposte locali ed addizionali basse perché trova attraverso progetti risorse finanziarie aggiuntive, che mantiene attiva la sua cittadinanza attraverso l’attivazione di Forum, consulte, strumenti diversi di partecipazione democratica".
Daniele Martini
Dopo la presentazione dei movimenti fatta dalla dottoressa Marisa Notaro e dalla dottoressa Roberta Cisternino, il consigliere comunale avvocato Salvatore De Stradis ha svolto una puntuale disamina dell’ultimo quinquennio amministrativo. Per l’avvocato de Stradis, l’azione amministrativa della maggioranza uscente è stata segnata da una gestione poco trasparente di appalti di servizi e affidamenti di strutture, dalla politica delle mani libere in campo urbanistico (con la scelta grave di non dotare la città di un Piano Urbanistico generale), dai conflitti di interesse che hanno bloccato progetti e fatto perdere finanziamenti importanti (esemplare il caso del porto turistico di Villanova) e dal basso e regressivo profilo della politica turistica (che dovrebbe invece funzionare da motore di un nuovo sviluppo). Alla presenza di altre associazioni e di movimenti civici analoghi della Puglia (nodo ALBA di Bari, Brindisi Bene Comune, Primavera Locorotondo, In Comune di Fasano, Ecopacifisti di Latiano), che stanno federandosi in una rete civica regionale, è quindi intervenuto il candidato sindaco dottor Colizzi, psichiatra-psicoterapeuta direttore del Centro di salute mentale di Brindisi e San Vito dei Normanni, già presidente nazionale per sei anni della organizzazione di cooperazione sanitaria internazionale AIFO.
Il dottor Colizzi ha illustrato e commentato le sue “Venti proposte per Ostuni”, la cui caratteristica è quella di essere interdipendenti tra di loro, con lo scopo di raggiungere effetti sinergici, e di costituire il programma strategico di una visione globale e sistemica di Ostuni come città nuova del bene comune. Al Comune il dottor Colizzi affida un ruolo da regista o direttore d’orchestra delle molteplici energie e soggettività presenti in particolare nei corpi intermedi della società ostunese (imprenditorialità attenta alle ricadute sociali, terzo settore, associazionismo vario, volontariato, competenze qualificate e specializzate), con l’obiettivo da un lato di “fare comunità ” (tessere una rete di legami di solidarietà cittadina) e dall’altro di sostenere uno sviluppo economico non troppo dipendente dagli aiuti esterni ma capace di fare incontrare l’ampio capitale umano di Ostuni, le risorse ambientali e culturali locali e flussi finanziari (UE, statali, regionali, di fondazioni e di privati) accessibili attraverso progetti di qualità . Per perseguire tali obiettivi sarà necessario governare per progetti, accorpando in aree strategiche gli assessorati, istituendo un’area specifica nell’apparato amministrativo, facendo formazione per tutti i dirigenti. Un nuovo sviluppo può fare leva sulle energie imprenditoriali e di servizio che operano nel settore turistico, che va trasformato in un ambito produttivo trasversale e nel vero e proprio motore di una economia fondata sulla qualità ambientale e della città costruita, sui beni culturali, sull’innovazione tecnologica e sulla localizzazione facilitata di investimenti produttivi nazionali ed internazionali coerenti con un contesto di salubrità , socialità avanzata (per bambini, anziani, persone con disabilità ) e bellezza diffusa.
"Che di un nuovo sviluppo ci sia assoluto bisogno" ha dichiarato il dottor Colizzi "lo dimostra da un lato l’esaurimento del modello economico centrato sull’espansione edilizia, sul continuo consumo di suolo e sull’alterazione degli equilibri ambientali costieri e collinari, dall’altro la crescita inquietante della povertà e dell’impoverimento tra la popolazione ostunese, gravata da anni dal fardello della disoccupazione e della precarietà lavorativa giovanile. Le proposte spaziano da un programma permanente di manutenzione urbana e del territorio al potenziamento delle diverse forme di mobilità per cittadini e visitatori (collegamenti con l’aeroporto del Salento e con il porto di Brindisi, realizzazione del porticciolo turistico a Villanova, miglioramento delle condizioni della stazione ferroviaria), dalla apertura pomeridiana e serale degli edifici scolastici per attività di life-learning alla promozione non del tifo ma della pratica sportiva (atletica leggera, sport acquatici, percorsi natura…), dalla accessibilità permanente e per tutti dell’intero patrimonio artistico, storico, architettonico e ambientale di Ostuni (come fattore economico importante su cui investire) alla realizzazione di percorsi di spiritualità (da Bose alle cripte basiliane alla Madonna della Nova ai luoghi della religiosità popolare), dal completamento dell’ala diagnostica e dell’emergenza dell’ospedale (sfumata l’occasione dell’Ospedale Nord di moderna concezione) al potenziamento di servizi sociali e sanitari di comunità ".
"Lo sfondo di tutto questo" ha concluso il dottor Colizzi "è un Comune che diventa Casa trasparente, che semplifica i suoi procedimenti amministrativi, che riesce a mantenere imposte locali ed addizionali basse perché trova attraverso progetti risorse finanziarie aggiuntive, che mantiene attiva la sua cittadinanza attraverso l’attivazione di Forum, consulte, strumenti diversi di partecipazione democratica".
Daniele Martini