Bari, domani il premio nobel Francisco Gnisci Bruno a Palazzo di Città

BARI - Domani, mercoledì 5 marzo, alle ore 12.30, a Palazzo di Città, il sindaco Michele Emiliano e l’assessore al Marketing territoriale Antonio Maria Vasile riceveranno il premio Nobel per la Pace del 1985 Francisco Gnisci Bruno, psicologo infantile italo-argentino, insignito del prestigioso riconoscimento per aver “fornito preziosi servigi all’umanità divulgando informazioni autorevoli e diffondendo la consapevolezza sulle catastrofiche conseguenze di un conflitto nucleare”.

Dopo il Premio UNESCO per l’educazione alla pace del 1984, il prof. Francesco Gnisci Bruno ricevette il Nobel in qualità di vicepresidente dell’associazione internazionale per la prevenzione della guerra nucleare “International Physicians for the Prevention of Nuclear War”, una federazione di organizzazioni nazionali nata nel 1980 per sensibilizzare i medici e spingerli a far pesare la loro influenza contro la minaccia rappresentata dalle armi nucleari.

L’organizzazione è stata creata da un piccolo gruppo di medici americani e sovietici, convinti che tra i loro doveri professionali ci fosse quello di impegnarsi per la prevenzione della guerra nucleare, e che il loro impegno comune per la sopravvivenza pesasse di più delle ideologie che li dividevano.

Nel corso degli anni ‘80 e ‘90 l’organizzazione ha diffuso informazioni ampiamente documentate sugli effetti della produzione, della sperimentazione e dell’uso delle armi nucleari sulla salute e sull’ambiente, attraverso una serie di saggi autorevoli e di articoli pubblicati sia da riviste mediche sia dalla stampa generalizzata.

Nel 1991 l’IPPNW, sulla base del proprio impegno per i problemi della salute nel senso più ampio del termine, ha allargato il proprio mandato per includervi la prevenzione di qualsiasi forma di conflitto armato e la promozione di metodi alternativi di risoluzione dei conflitti.

Oggi l’IPPNW è una federazione universale super partes di organizzazioni mediche nazionali che coinvolgono più di 100.000 tra medici, operatori sanitari e cittadini interessati in oltre 60 paesi, uniti dall’obiettivo di prevenire qualsiasi forma di scontro armato, di promuovere la risoluzione non violenta dei conflitti e di minimizzare l’effetto delle guerre e dei preparativi bellici sulla salute, l’ambiente e sullo sviluppo.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto