Berlusconi, ok Italicum solo alla Camera

TUNISI - E' stato raggiunto l'accorso sulla legge elettorale a poche ore dall'approdo in Aula dell'Italicum. Forza Italia e Pd hanno trovato l'intesa: al termine del lungo vertice a palazzo Grazioli, Silvio Berlusconi dirama una nota con cui da' il via libera alla riforma "ma solo per la Camera": "Confermiamo integralmente l'accordo pubblicamente realizzato, senza alcun 'patto segreto' come maliziosamente insinuato da alcuni organi di stampa", scrive il Cavaliere.

"Prendiamo atto con grave disappunto della difficolta' del Presidente del Consiglio di garantire il sostegno della sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati - scrive il leader di Fi - Come ulteriore atto di collaborazione, nell'interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido bipolarismo e un ammodernamento dell'assetto istituzionale, manifestiamo la nostra disponibilita' ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge elettorale, ne limiti l'efficacia alla sola Camera dei Deputati, accettando lo spirito dell'emendamento 2.3".

Berlusconi ribadisce "dunque piena collaborazione su questo piano, e una chiara opposizione sui temi economici e sociali, e su tutto quanto, a partire dalla necessaria riduzione della pressione fiscale e del peso dello Stato, ci rende naturalmente alternativi alla sinistra".

SPERANZA, NODI MA BANCO NON SALTA - Ci sono punti ancora aperti ma nessuno si può consentire di far saltare il banco". Così il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza nell'illustrare all'assemblea Pd lo stato dell'arte sull'Italicum. La riforma, aggiunge, "funziona con un sistema monocamerale e ha senso solo come primo passo per le riforme. Occorre legare la legge elettorale con le altre riforme, non ci serve una legge per andare a votare tra tre mesi perché sarebbe un segnale di resa della politica". Speranza ha anche chiesto a tutto il gruppo di "stare sulla nuova intesa".

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