di Francesco Brescia – Gli auguri sono auspici, sentimenti di benevolenza, ricordano cerimonie e ricorrenze. L’8 marzo, lo dico da uomo perciò forse fa poco testo, esula da cerimonie e ricorrenze, da sfarzosi outfit (grazie, cara RealTime, per avermi insegnato questo termine), fiori cromaticamente esagerati e party dal gusto kitsch.
L’8 marzo, sia chiaro, non è tutti i giorni.
L’8 marzo è una sola volta l’anno.
Come il 25 dicembre, il 25 aprile, il 1° maggio, il 2 novembre.
Semmai ogni giorno dovrebbe vigere, senza assilli, ma con squisita e spensierata spontaneità, il rispetto.
Per la persona innanzitutto.
Per le idee non sempre può esserci, ma per le persone, quello dovrebbe non mancare mai.
Nella città dove quotidianamente mi trovo ad operare in diversi contesti incrocio lungo i vari percorsi donne straordinarie nell’ordinario (per usare un’espressione coniata dal Rotaract biscegliese – giovedì 13 marzo 2014 – Festival della Gioventù c/o Hotel Salsello Bisceglie – ore 19:30), che non necessitano di elogi o di encomi reiterati.
Vero è che fanno piacere, spesso incitano, stimolano a fare sempre di più e sempre meglio.
Ma queste donne, non sarò intelligente (nel senso latino dell’aggettivo), ma così m’è parso di capire, non desiderano pari opportunità (volgare espressione di una politica menzognera e populista), ma opportunità proporzionali alle loro capacità.
La passione di Maria Roberta Losapio non è prettamente quella dell’insidioso ma luccicante mondo dello spettacolo, ma dello spettacolo in cui protagonista sia la divulgazione scientifica, la ricerca.
Non è encomiabile?
Antonella Todisco non ha calcato palazzetti per esclusiva visibilità personale, ma per dare sfogo a un impeto di passione, quella per lo sport, quello sano, leale, che comporta rinunce, ma che appaga.
Non è encomiabile?
Grazia Pia Attolini cerca di cavalcare la notizia, il ‘pezzo’, come si dice nel nostro ambiente giornalistico, sono sicuro non perché bene e brillante si legga la sua firma, ma per la brama di informare (idem dicasi per la giornalista siciliana Federica Campilongo e la collega barese Nicole Cascione).
Non è encomiabile?
La voce e la capacità artistica di Viviana Cassanelli pensate siano lamenti di un’adolescente capricciosa che urla ‘Ascoltatemi’? No, è una capacità deliziosa che porta avanti strenuamente.
Non è encomiabile?
Perché mai pensate io abbia affidato a loro la trasmissione radiofonica del sabato pomeriggio di Radio Centro?
Perché non c’era nessun’altra?
Poi parliamo di tematiche ambientali, di capacità organizzativa, di operatività, di voglia di rimboccarsi le maniche. Fermatevi!
Queste caratteristiche hanno un nome: Alessia Falco.
Non sono caratteristiche (e passioni) encomiabili?
Ci sono anche idee, modi di fare, soluzioni, dinamismo di alcune donne della politica biscegliese encomiabili. Non cito i loro nomi perché potrebbe avere il suono di piaggeria.
Non abbiamo, grazie al Cielo, voglia né bisogno di adulare alcuno.
Usciamo dal contesto cittadino: si chiamano ‘travel blogger’ (per gli anziani come me, solo mentalmente eh, è un termine nuovo). Viaggiano, girovagano, scrutano, fotografano, conoscono, approfondiscono, promuovono, criticano, censiscono, assaggiano, s’immergono in luoghi e tradizioni, in arti e culture, per passione, per comunicare tale passione e appassionare, per fare innamorare.
Come fanno Manuela Vitulli (pensierinviaggioo.blogspot.it), Donatella Bruno (scoprilapugliaimperiale.wordpress.com) e Roberta Longo (infoturismiamoci.com).
E poi… le mie donne (‘mie’ si, provate a fregarmele e inizio a puzzare, caratterialmente s’intende!) sono totalmente extra ordinarie (non cito nemmeno loro, parrebbe il Festival Parentopoli): per pazienza, per dedizione, per coraggio, per maturità.
Non sono encomiabili?
Che bisogno hanno d’esser celebrate con fiori o ‘quote’ che le tutelino?
Quando capiremo che sono loro a concederci gli spazi che pretendiamo noi uomini?
Quando impareremo a capire che occorre sempre più lasciare il sostantivo maschile ‘Mondo’, generico e abbinato a ‘malato’, ‘guerra dei…’, ‘… di ladri’, a vantaggio del sostantivo femminile ‘Terra’, caldo a accogliente, come nelle espressioni ‘la mia Terra’, ‘i frutti della Terra’ e i marinai, dopo un lungo viaggio in acque deserte, dopo tanto peregrinare sotto il sole cocente, le avverse intemperie e la notte algida, cosa pronunciano estasiati e distesi nell’animo quando scrutano, da lontano, un approdo?
‘Terra’!
L’8 marzo, sia chiaro, non è tutti i giorni.
L’8 marzo è una sola volta l’anno.
Come il 25 dicembre, il 25 aprile, il 1° maggio, il 2 novembre.
Semmai ogni giorno dovrebbe vigere, senza assilli, ma con squisita e spensierata spontaneità, il rispetto.
Per la persona innanzitutto.
Per le idee non sempre può esserci, ma per le persone, quello dovrebbe non mancare mai.
Nella città dove quotidianamente mi trovo ad operare in diversi contesti incrocio lungo i vari percorsi donne straordinarie nell’ordinario (per usare un’espressione coniata dal Rotaract biscegliese – giovedì 13 marzo 2014 – Festival della Gioventù c/o Hotel Salsello Bisceglie – ore 19:30), che non necessitano di elogi o di encomi reiterati.
Vero è che fanno piacere, spesso incitano, stimolano a fare sempre di più e sempre meglio.
Ma queste donne, non sarò intelligente (nel senso latino dell’aggettivo), ma così m’è parso di capire, non desiderano pari opportunità (volgare espressione di una politica menzognera e populista), ma opportunità proporzionali alle loro capacità.
La passione di Maria Roberta Losapio non è prettamente quella dell’insidioso ma luccicante mondo dello spettacolo, ma dello spettacolo in cui protagonista sia la divulgazione scientifica, la ricerca.
Non è encomiabile?
Antonella Todisco non ha calcato palazzetti per esclusiva visibilità personale, ma per dare sfogo a un impeto di passione, quella per lo sport, quello sano, leale, che comporta rinunce, ma che appaga.
Non è encomiabile?
Grazia Pia Attolini cerca di cavalcare la notizia, il ‘pezzo’, come si dice nel nostro ambiente giornalistico, sono sicuro non perché bene e brillante si legga la sua firma, ma per la brama di informare (idem dicasi per la giornalista siciliana Federica Campilongo e la collega barese Nicole Cascione).
Non è encomiabile?
La voce e la capacità artistica di Viviana Cassanelli pensate siano lamenti di un’adolescente capricciosa che urla ‘Ascoltatemi’? No, è una capacità deliziosa che porta avanti strenuamente.
Non è encomiabile?
Perché mai pensate io abbia affidato a loro la trasmissione radiofonica del sabato pomeriggio di Radio Centro?
Perché non c’era nessun’altra?
Poi parliamo di tematiche ambientali, di capacità organizzativa, di operatività, di voglia di rimboccarsi le maniche. Fermatevi!
Queste caratteristiche hanno un nome: Alessia Falco.
Non sono caratteristiche (e passioni) encomiabili?
Ci sono anche idee, modi di fare, soluzioni, dinamismo di alcune donne della politica biscegliese encomiabili. Non cito i loro nomi perché potrebbe avere il suono di piaggeria.
Non abbiamo, grazie al Cielo, voglia né bisogno di adulare alcuno.
Usciamo dal contesto cittadino: si chiamano ‘travel blogger’ (per gli anziani come me, solo mentalmente eh, è un termine nuovo). Viaggiano, girovagano, scrutano, fotografano, conoscono, approfondiscono, promuovono, criticano, censiscono, assaggiano, s’immergono in luoghi e tradizioni, in arti e culture, per passione, per comunicare tale passione e appassionare, per fare innamorare.
Come fanno Manuela Vitulli (pensierinviaggioo.blogspot.it), Donatella Bruno (scoprilapugliaimperiale.wordpress.com) e Roberta Longo (infoturismiamoci.com).
E poi… le mie donne (‘mie’ si, provate a fregarmele e inizio a puzzare, caratterialmente s’intende!) sono totalmente extra ordinarie (non cito nemmeno loro, parrebbe il Festival Parentopoli): per pazienza, per dedizione, per coraggio, per maturità.
Non sono encomiabili?
Che bisogno hanno d’esser celebrate con fiori o ‘quote’ che le tutelino?
Quando capiremo che sono loro a concederci gli spazi che pretendiamo noi uomini?
Quando impareremo a capire che occorre sempre più lasciare il sostantivo maschile ‘Mondo’, generico e abbinato a ‘malato’, ‘guerra dei…’, ‘… di ladri’, a vantaggio del sostantivo femminile ‘Terra’, caldo a accogliente, come nelle espressioni ‘la mia Terra’, ‘i frutti della Terra’ e i marinai, dopo un lungo viaggio in acque deserte, dopo tanto peregrinare sotto il sole cocente, le avverse intemperie e la notte algida, cosa pronunciano estasiati e distesi nell’animo quando scrutano, da lontano, un approdo?
‘Terra’!