Camera di Commercio Taranto contro Adp, "Impone sue scelte a territorio"
TARANTO - La Camera di commercio di Taranto così replica a quanto dichiarato da Aeroporti di Puglia in ordine alla gestione dell'aeroporto di Taranto/Grottaglie.
“Aeroporti di Puglia ribadisce, quasi come fosse, una nota di merito il fatto che avrebbe operato in corrispondenza con quanto previsto dal Piano Nazionale degli Aeroporti presentato dal ministro Lupi, non ancora in vigore, e con il Piano Regionale dei Trasporti mai condiviso con il territorio.
Sarebbe del tutto normale che una società di gestione aeroportuale agisse in linea con le direttive nazionali e regionali in materia. Sarebbe come sottolineare che i preti cattolici operano secondo la dottrina di Santa Romana Chiesa. Sarebbe anomalo il contrario.
Il vero problema è che Aeroporti di Puglia ci sembra che continui a non rispettare la concessione di cui è beneficiario e che imponga le sue scelte contro la volontà del territorio. In otto anni quali piani di sviluppo, quali investimenti, quale attività di marketing, quale ricerca di mercato, quali attività di consultazione del tessuto economico e sociale dell'area ionica, ha svolto Aeroporti di Puglia? Quali e quanti vettori cargo, passeggeri, charter ha contattato Adp per sviluppare l'aeroporto di Taranto/Grottaglie e per assicurare alla struttura il raggiungimento di quell'equilibrio economico-finanziario richiamato nel futuro Piano Nazionale degli Aeroporti?
Sui costi di gestione degli aeroporti, inoltre, sta per aprirsi una partita tutta nuova con l'entrata in vigore delle direttive della Commissione europea sugli aiuti di stato. Una partita che, soprattutto per gli aeroporti come quello di Taranto, svincola l'intervento pubblico dall'assillo ragioneristico di tenere in equilibrio i costi, assegnando maggiore importanza al complesso dei benefici che un aeroporto funzionante assicura al territorio su cui opera. Le nuove norme comunitarie prevedono contributi per la realizzazione di infrastrutture aeroportuali, per i costi di gestione, per le start up in favore degli operatori privati che avviano nuove tratte aeree, soprattutto negli scali come Taranto/Grottaglie.
Finalmente anche AdP si è accorta che gli aeroporti possono diventare attrattori di importanti investimenti e quindi essere veri e propri strumenti di marketing territoriale. Ma affinchè ciò accada gli aeroporti devono trasportare merci e persone e per farlo devono essere aperti. Cosa che, purtroppo, non possiamo dire dell'aeroporto di Taranto/Grottaglie, grazie proprio alle decisioni di Adp che ha addirittura chiuso la struttura”.
“Aeroporti di Puglia ribadisce, quasi come fosse, una nota di merito il fatto che avrebbe operato in corrispondenza con quanto previsto dal Piano Nazionale degli Aeroporti presentato dal ministro Lupi, non ancora in vigore, e con il Piano Regionale dei Trasporti mai condiviso con il territorio.
Sarebbe del tutto normale che una società di gestione aeroportuale agisse in linea con le direttive nazionali e regionali in materia. Sarebbe come sottolineare che i preti cattolici operano secondo la dottrina di Santa Romana Chiesa. Sarebbe anomalo il contrario.
Il vero problema è che Aeroporti di Puglia ci sembra che continui a non rispettare la concessione di cui è beneficiario e che imponga le sue scelte contro la volontà del territorio. In otto anni quali piani di sviluppo, quali investimenti, quale attività di marketing, quale ricerca di mercato, quali attività di consultazione del tessuto economico e sociale dell'area ionica, ha svolto Aeroporti di Puglia? Quali e quanti vettori cargo, passeggeri, charter ha contattato Adp per sviluppare l'aeroporto di Taranto/Grottaglie e per assicurare alla struttura il raggiungimento di quell'equilibrio economico-finanziario richiamato nel futuro Piano Nazionale degli Aeroporti?
Sui costi di gestione degli aeroporti, inoltre, sta per aprirsi una partita tutta nuova con l'entrata in vigore delle direttive della Commissione europea sugli aiuti di stato. Una partita che, soprattutto per gli aeroporti come quello di Taranto, svincola l'intervento pubblico dall'assillo ragioneristico di tenere in equilibrio i costi, assegnando maggiore importanza al complesso dei benefici che un aeroporto funzionante assicura al territorio su cui opera. Le nuove norme comunitarie prevedono contributi per la realizzazione di infrastrutture aeroportuali, per i costi di gestione, per le start up in favore degli operatori privati che avviano nuove tratte aeree, soprattutto negli scali come Taranto/Grottaglie.
Finalmente anche AdP si è accorta che gli aeroporti possono diventare attrattori di importanti investimenti e quindi essere veri e propri strumenti di marketing territoriale. Ma affinchè ciò accada gli aeroporti devono trasportare merci e persone e per farlo devono essere aperti. Cosa che, purtroppo, non possiamo dire dell'aeroporto di Taranto/Grottaglie, grazie proprio alle decisioni di Adp che ha addirittura chiuso la struttura”.
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