di Giuseppe Massari - Più di un anno fa la Regione Puglia approvava una legge pioniera sulla mobilità sostenibile (Legge n°1 del 23/01/2013 in materia di "Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica) e rinnovava gli accordi con i gestori del servizio ferroviario per il trasporto gratuito delle bici sui treni. La cifra stanziata dalla Regione è di 80mila euro, che andrà a quelle imprese che hanno voglia di investire sui servizi offerti ai cicloturisti. Un marchio regionale che distinguerà tutte le imprese (micro, piccole e medie) che offrono servizi specifici per chi viaggia in bici o predispongono iniziative per promuovere gli spostamenti in bicicletta. Obiettivo dichiarato della Regione quello di sviluppare "un turismo attivo e sostenibile, un modo lento per scoprire le bellezze del territorio pugliese valorizzando i prodotti tipici e intercettando anche le altre progettualità di settore già sostenute dalla Regione".
Pertanto, entro il 15 marzo quindi, campeggi, agriturismi, alberghi, affittacamere e ostelli possono presentare progetti che prevedano un partenariato tra una struttura ricettiva e un'associazione o tour operator, per chiedere il finanziamento (fino a 8mila euro a progetto) per acquistare o noleggiare le bici, per metter su ciclofficine all'interno delle strutture ricettive, locali per il deposito bici, per offrire sconti particolari in favore dei ciclisti, per organizzare attività di escursioni e comunicazione fino alla realizzazione di mappe e percorsi GPS della zona con descrizioni e traduzioni nelle varie lingue.
Il bando è promosso dall'Assessorato alla Mobilità della Regione Puglia nell'ambito di Crea-Attiva-mente, il programma per la mobilità sostenibile per la Regione Puglia. Qualcosa si muove anche sul fronte delle infrastrutture. La Regione, tramite l’assessore preposto, Gianni Giannini, ha appena annunciato il completamento dei primi 10 km della Ciclovia dell'Acquedotto. “Un percorso che attraversa la Valle d'Itria e si raccorda con la Ciclovia nazionale n°11 della rete Bicitalia (Ciclovia degli Appennini), un percorso che un giorno, si spera non troppo lontano, dichiara Giannini, dovrebbe arrivare fino a Santa Maria di Leuca. Il tratto ora realizzato si trova tra Figazzano in agro di Cisternino e l'incrocio con la ex statale Ceglie-Martina Franca in agro di Ceglie e fa parte di un primo stralcio di 15 km complessivi che dovrebbe collegare Locorotondo e parco Pineta Ulmo. L'intervento è stato realizzato, a seguito di un protocollo d'intesa del 2008 tra Regione e AQP, con fondi regionali e rientra negli studi di fattibilità messi a punto da CYRONMED (Cycle Route Network of the Mediterranean), un progetto di cooperazione internazionale in cui la Regione Puglia è tra i capofila, e negli intenti della legge regionale del 2013 sulla mobilità ciclistica.
Quando sarà completata la "variante dell'Acquedotto" ,conclude l’assessore, permetterà ai cicloturisti e agli appassionati di pedalare da Caposele (dove si trova la fonte del fiume Sele) fino a Santa Maria di Leuca passando per la Valle d'Itria e per 300 km di paesaggio che collegano gli Appenini al Tacco d'Italia. L'altra notizia, arriva da una scuola. E’ quella della recente inaugurazione della prima Ciclofficina Sociale Marconi, nata tra i banchi di scuola all'interno dell'omonimo istituto tecnico superiore della città di Bari con un'idea molto semplice ma strategica: curvare le abilità meccaniche degli studenti al crescente mercato pugliese del cicloturismo. Una microimpresa, quindi, che cerca di ricucire il dannoso scollamento, che ormai padroneggia nel nostro Paese, tra scuola e lavoro sfruttando le potenzialità in termini di mobilità dolce e turismo sostenibile che la nostra regione offre. Un'idea che per ora coinvolge 35 ragazzi ma che è sicuramente destinata a crescere e diffondersi in altre scuole visto la crescente richiesta cicloturistica del territorio.
Pertanto, entro il 15 marzo quindi, campeggi, agriturismi, alberghi, affittacamere e ostelli possono presentare progetti che prevedano un partenariato tra una struttura ricettiva e un'associazione o tour operator, per chiedere il finanziamento (fino a 8mila euro a progetto) per acquistare o noleggiare le bici, per metter su ciclofficine all'interno delle strutture ricettive, locali per il deposito bici, per offrire sconti particolari in favore dei ciclisti, per organizzare attività di escursioni e comunicazione fino alla realizzazione di mappe e percorsi GPS della zona con descrizioni e traduzioni nelle varie lingue.
Il bando è promosso dall'Assessorato alla Mobilità della Regione Puglia nell'ambito di Crea-Attiva-mente, il programma per la mobilità sostenibile per la Regione Puglia. Qualcosa si muove anche sul fronte delle infrastrutture. La Regione, tramite l’assessore preposto, Gianni Giannini, ha appena annunciato il completamento dei primi 10 km della Ciclovia dell'Acquedotto. “Un percorso che attraversa la Valle d'Itria e si raccorda con la Ciclovia nazionale n°11 della rete Bicitalia (Ciclovia degli Appennini), un percorso che un giorno, si spera non troppo lontano, dichiara Giannini, dovrebbe arrivare fino a Santa Maria di Leuca. Il tratto ora realizzato si trova tra Figazzano in agro di Cisternino e l'incrocio con la ex statale Ceglie-Martina Franca in agro di Ceglie e fa parte di un primo stralcio di 15 km complessivi che dovrebbe collegare Locorotondo e parco Pineta Ulmo. L'intervento è stato realizzato, a seguito di un protocollo d'intesa del 2008 tra Regione e AQP, con fondi regionali e rientra negli studi di fattibilità messi a punto da CYRONMED (Cycle Route Network of the Mediterranean), un progetto di cooperazione internazionale in cui la Regione Puglia è tra i capofila, e negli intenti della legge regionale del 2013 sulla mobilità ciclistica.
Quando sarà completata la "variante dell'Acquedotto" ,conclude l’assessore, permetterà ai cicloturisti e agli appassionati di pedalare da Caposele (dove si trova la fonte del fiume Sele) fino a Santa Maria di Leuca passando per la Valle d'Itria e per 300 km di paesaggio che collegano gli Appenini al Tacco d'Italia. L'altra notizia, arriva da una scuola. E’ quella della recente inaugurazione della prima Ciclofficina Sociale Marconi, nata tra i banchi di scuola all'interno dell'omonimo istituto tecnico superiore della città di Bari con un'idea molto semplice ma strategica: curvare le abilità meccaniche degli studenti al crescente mercato pugliese del cicloturismo. Una microimpresa, quindi, che cerca di ricucire il dannoso scollamento, che ormai padroneggia nel nostro Paese, tra scuola e lavoro sfruttando le potenzialità in termini di mobilità dolce e turismo sostenibile che la nostra regione offre. Un'idea che per ora coinvolge 35 ragazzi ma che è sicuramente destinata a crescere e diffondersi in altre scuole visto la crescente richiesta cicloturistica del territorio.