BARI - “Costruiamo INSIEME la Quarantana” è il nuovo progetto di inclusione sociale e riscoperta delle tradizioni della propria terra firmato NoixVoi Onlus.
Realizzato in collaborazione con Associazione L’ala di riserva Onlus, Associazione A.I.A.S., Associazione Ali Di Scorta, Associazione La Breccia, Caritas - Settore Minori, Centro Diurno "Nel Regno Di Oz", Associazione Teatrale Biagio Minafra, il progetto ha coinvolto tutte le realtà del volontariato e della cultura ruvese nella costruzione del tradizionale fantoccio “La quarantana”.
La quarantana, simbolo delle angustie e dei sacrifici del tempo di Quaresima, è un fantoccio fatto di stracci, dall'aspetto di megera vestita a lutto, che faceva la sua comparsa il giorno delle Ceneri e che domenica 9 marzo sarà posizionato nell’incrocio tra Via Mario Pagano e Via Pier Gobetti a Ruvo.
Il “network” ha impegnato in attività ricreative quei particolari individui che altrimenti sarebbero rimasti intrappolati nelle loro diverse forme di solitudine: chi ha portato i vestiti, chi le scarpe, chi borse o vecchi foulard che, sotto la guida dell’Associazione Teatrale Biagio Minafra, sono diventati materiali di un percorso didattico teorico-pratico.
Info: Cosimo Colaprice 348/5223570
Realizzato in collaborazione con Associazione L’ala di riserva Onlus, Associazione A.I.A.S., Associazione Ali Di Scorta, Associazione La Breccia, Caritas - Settore Minori, Centro Diurno "Nel Regno Di Oz", Associazione Teatrale Biagio Minafra, il progetto ha coinvolto tutte le realtà del volontariato e della cultura ruvese nella costruzione del tradizionale fantoccio “La quarantana”.
La quarantana, simbolo delle angustie e dei sacrifici del tempo di Quaresima, è un fantoccio fatto di stracci, dall'aspetto di megera vestita a lutto, che faceva la sua comparsa il giorno delle Ceneri e che domenica 9 marzo sarà posizionato nell’incrocio tra Via Mario Pagano e Via Pier Gobetti a Ruvo.
Il “network” ha impegnato in attività ricreative quei particolari individui che altrimenti sarebbero rimasti intrappolati nelle loro diverse forme di solitudine: chi ha portato i vestiti, chi le scarpe, chi borse o vecchi foulard che, sotto la guida dell’Associazione Teatrale Biagio Minafra, sono diventati materiali di un percorso didattico teorico-pratico.
Info: Cosimo Colaprice 348/5223570
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