ROMA - Il rapporto debito-Pil italiano nel 2013 ha raggiunto il 132,6%. Lo comunica l'Istat precisando che si tratta del livello più alto dal 1990, anno di inizio delle serie storiche confrontabili. Nel 2012 il debito era al 127,0% del Pil. Il rapporto deficit-Pil è stato pari al 3,0% nel 2013.
Nel 2012 il deficit si era ugualmente attestato al 3,0%. Nell'ultima nota di aggiornamento al Def, il governo aveva previsto un rapporto debito-Pil per il 2013 al 133,0% (a legislazione vigente).
La pressione fiscale complessiva nel 2013 è risultata pari al 43,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2012.
L'avanzo primario italiano (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è stato pari nel 2013 al 2,2% in rapporto al Pil (34.722 milioni di euro). Nel 2012 era al 2,5%.
DRAGHI, GENTE SOFFRE - "Troppo presto per dire missione compiuta, i cittadini soffrono dell'aggiustamento, la disoccupazione è ancora troppo elevata, gli Stati devono correggere gli squilibri" ma "si può disegnare un consolidamento amico della crescita mentre le riforme rafforzeranno il potenziale": così Mario Draghi al Parlamento Ue.
Nel 2012 il deficit si era ugualmente attestato al 3,0%. Nell'ultima nota di aggiornamento al Def, il governo aveva previsto un rapporto debito-Pil per il 2013 al 133,0% (a legislazione vigente).
La pressione fiscale complessiva nel 2013 è risultata pari al 43,8%, in diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al 2012.
L'avanzo primario italiano (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è stato pari nel 2013 al 2,2% in rapporto al Pil (34.722 milioni di euro). Nel 2012 era al 2,5%.